Giovedì 9 luglio il Direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, Giampiero Massolo, è stato ascoltato in Copasir.

La Commissione Lavoro, giovedì 9 luglio, ha concluso l'esame del ddl n. 1993, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge n. 65 (scade il 20 luglio), recante disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR.
La senatrice D'Adda, nella seduta del 7, aveva riferito sul provvedimento, che reca molteplici norme in materia di trattamenti pensionistici e di ammortizzatori sociali, nonchè una modifica specifica della disciplina riguardante la possibilità di liquidazione nella retribuzione mensile delle quote del trattamento di fine rapporto.
La discussione del provvedimento in Aula è prevista a partire da martedì 14 luglio.

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La Commissione Finanze, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema bancario italiano nella prospettiva della vigilanza europea, giovedì 9 luglio ha ascoltato Fabio Panetta, membro del consiglio di vigilanza del Meccanismo di vigilanza unico presso la BCE.

I ddl n. 1629 e n. 762, recanti la disciplina degli orari degli esercizi commerciali, sono all'attenzione della Commissione Industria.
In Ufficio di Presidenza, giovedì 9 luglio, sono intervenuti i rappresentanti di Confimprese, Confcommercio e Confesercenti.

Nell'ambito dell'esame sul ddl n. 1611 in materia di settore funerario, giovedì 9 luglio, la Commissione Sanità, in Ufficio di Presidenza integrato, ha ascoltato i rappresentanti di ASNAF (Associazione nazionale attività funebre ed assistenziale).

Giovedì 9 luglio la Commissione Lavori pubblici ha concluso l'esame, in sede referente, dell'A.S. 1880 - testo base - e connessi, recante Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo. L'iter del provvedimento prosegue in Aula.

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Giovedì 9 luglio, la Commissione per il federalismo fiscale ha audito Ernesto Longobardi, sull'attuazione del federalismo fiscale in prospettiva comparata.

L'Assemblea il 9 luglio ha approvato, in via definitiva, il ddl n. 1176-B recante istituzione del "Giorno del Dono", già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.
Come recita l'articolo 1 della nuova legge: "La Repubblica italiana riconosce il 4 ottobre di ogni anno «Giorno del dono», al fine di offrire ai cittadini l'opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e le attività donative possono recare alla crescita della società italiana, ravvisando in esse una forma di impegno e di partecipazione nella quale i valori primari della libertà e della solidarietà affermati dalla Costituzione trovano un'espressione altamente degna di essere riconosciuta e promossa".

L'Assemblea, nella seduta di giovedì 9 luglio ha respinto la richiesta di dichiarare l'urgenza del ddl costituzionale di iniziativa popolare n. 545 sull'introduzione del principio di ammissibilità per i referendum abrogativi sulle leggi tributarie e di ratifica.

Il Ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, nella seduta antimeridiana di giovedì 9 luglio, ha reso un'informativa sulla crisi greca. L'intervento del Ministro e il successivo dibattito sono stati trasmessi in diretta dalla Rai.

Il Ministro - come si legge nel comunicato di seduta di giovedì 9 luglio - ha ricostruito le origini della crisi greca richiamando il programma di aiuti dell'Europa e del Fmi varato nel 2010 scaduto il 30 giugno scorso, cui l'Italia ha contribuito per 35 miliardi. Nei mesi scorsi nell'ambito dell'Eurogruppo l'Italia ha lavorato ad un accordo, che è stato impedito dall'irrigidimento dei creditori e da una condotta del Governo greco sconfortante: assenza di concretezza e incertezza hanno fatto perdere molto tempo. Per attivare un nuovo piano di aiuti, ieri le autorità elleniche hanno avanzato una richiesta di prestito triennale, associato a un piano di riforme su tasse e pensioni. L'eurogruppo dovrà valutare la proposta sabato prossimo. La vicenda greca impone l'apertura di una altro cantiere: l'austerità è un falso problema, il punto è come creare opportunità di crescita e occupazione in una finestra che sarà più breve del previsto. Le leve sono il fondo europeo per gli investimenti strategici, le riforme strutturali e il quantitative easing. L'avanzo primario è necessario per la riduzione del debito, ma la politica di bilancio deve fare attenzione alla composizione, non solo ai saldi e, in questo mix, si inserisce la regola di flessibilità. Di fronte alla crisi greca occorre accelerare l'integrazione, rafforzare le istituzioni (unione bancaria e politiche fiscali e di bilancio) per restituire fiducia: senza la fiducia cadono investimenti, consumi, domanda interna e si privilegiano le scelte di breve periodo. La fiducia richiede simmetria nei comportamenti e nelle politiche tra paesi in deficit e paesi in surplus, condivisione dei rischi, politica dell'occupazione: l'eurogruppo si occuperà di questi temi la prossima settimana. In conclusione, ha affermato il Ministro, l'euro ha compiuto progressi, l'Italia è più forte in virtù delle riforme, occorre riconquistare consenso e orientare il dibattito sul lungo periodo.