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Archivio delle notizie

Riforma della RAI: sì dell'Aula

Con 142 voti favorevoli e 92 contrari il Senato il 31 luglio ha approvato, con modificazioni, la proposta di riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo (Atto Senato 1880). La parola passa ora alla Camera.

Come riportato nel comunicato di seduta, il provvedimento interviene sulla governance della RAI. L'articolo 1 prolunga a cinque anni la disciplina dei contratti per lo svolgimento del servizio pubblico e potenzia il ruolo del Consiglio dei ministri, che delibera indirizzi prima di ciascun rinnovo del contratto nazionale. L'articolo 2 riguarda la nomina e le funzioni del consiglio di amministrazione, del presidente e dell'amministratore delegato. Sono stati approvati emendamenti che prevedono per l'amministratore delegato un'incompatibilità con cariche di Governo, anche se ricoperte nei dodici mesi precedenti alla data della nomina; specificano che l'amministratore delegato deve essere nominato tra coloro che non abbiano conflitti di interesse e non cumulino cariche in società concorrenti; stabiliscono che le modifiche dello statuto della RAI sono deliberate dal consiglio di amministrazione e approvate successivamente dall'assemblea straordinaria; indicano precisi requisiti di onorabilità per i consiglieri; prevedono l'approvazione del piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale; estendono al personale della RAI, ad eccezione dell'amministratore delegato, il tetto sulle retribuzioni. L'articolo 3detta norme sulla responsabilità dei componenti del cda e prevede la deroga, rispetto all'applicazione del codice dei contratti pubblici, per i contratti aventi per oggetto l'acquisto, lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di programmi radiotelevisivi, e i contratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria. L'articolo 4, che conferiva una delega al Governo per revisionare la disciplina in materia di finanziamento del servizio pubblico, è stato soppresso. L'articolo 5 prevede una delega per il riordino e la semplificazione dell'assetto normativo. E' stato soppresso il riferimento all'evoluzione tecnologica e di mercato, introdotto in Commissione. L'articolo 6, recante disposizioni transitorie, è stato sostituito da un emendamento del Governo: le disposizioni sulla nomina del cda si applicano a decorrere dal primo rinnovo e, in fase di prima applicazione, al direttore generale della RAI si applicano le disposizioni riferite all'amministratore delegato.

Reato di depistaggio: avviato esame in 2a Commissione

Venerdì 31 luglio è stato incardinato in Commissione Giustizia, con la relazione del sen.D'Ascola, il ddl n. 1627 e connesso, sull'introduzione nel Codice penale del reato di inquinamento processuale e depistaggio.

Dossier del Servizio Studi »

Crescita e internazionalizzazione delle imprese: parere della 6a Commissione su schema dlgs

La Commissione Finanze ha espresso un parere favorevole con osservazioni sullo schema di decreto legislativo recante misure per la crescita e la internazionalizzazione delle imprese (A.G. n. 161-bis).

Riorganizzazione PA: concluso esame in 1a Commissione

Lunedì 3 agosto esame in Aula

La Commissione Affari costituzionali venerdì 31 luglio ha concluso la discussione del ddl n. 1577-B, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.
E' scaduto alle ore 13 di martedì 28 luglio il termine per la presentazione di emendamenti. Il ddl è all'ordine del giorno dell'Aula per lunedì 3 agosto.

Dossier di documentazione »



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