Codice dello spettacolo: avviato esame in Aula
Giovedì 14 settembre, l'Assemblea ha avviato - con la relazione della senatrice Rosa Maria Di Giorgi - la discussione del testo proposto dalla Commissione Istruzione sulla delega al Governo per il codice dello spettacolo (ddl n. 2287-bis e connessi).
La relatrice, sen. Di Giorgi - si legge nel comunicato di seduta di giovedì 14 - ha ricordato che la riforma dello spettacolo è attesa da trent'anni, essendo stata annunciata con l'istituzione nel 1985 del Fondo unico per lo spettacolo. Il provvedimento, nato dallo stralcio dell'articolo 34 della legge sul cinema, approvata il 6 ottobre 2016, è stato integrato in Commissione con il contributo significativo delle opposizioni: il testo proposto riconosce il valore formativo ed educativo dello spettacolo e lo promuovo quale fattore di sviluppo, coesione e identità culturale e ne riconosce il valore; detta criteri di semplificazione organizzativa e normativa; istituisce il Consiglio superiore dello spettacolo, che sostituisce la Consulta; aumenta le risorse, estendendo l'art bonus a tutte le forme di spettacolo; riconosce non solo le attività teatrali, liriche, concertistiche, corali, ma anche gli spettacoli di musica popolare, danza classica e contemporanea, i carnevali e le rievocazioni storiche, le attività circensi; responsabilizza i sovrintendenti rispetto alla gestione economica delle fondazioni lirico-sinfoniche; prevede che il 3 per cento del FUS sia destinato alle scuole; rivolge un'attenzione particolare alla qualità delle produzioni, all'internazionalizzazione e alla mobilità artistica, ai progetti e alle orchestre giovanili, all'aggiornamento tecnologico dei teatri.