Presentazione del libro "La democrazia del futuro" di Vannino Chiti
Presidente Chiti, Autorità, Gentili Ospiti,
è con grande piacere che prendo la parola per un breve saluto introduttivo alla presentazione di questo prezioso volume, scritto da un collega che ho potuto in questi cinque anni apprezzare per la pacatezza del suo atteggiamento, la passione politica e la profondità dei suoi ragionamenti.
La sua è un'analisi lucida sulle sfide che il presente e il futuro presentano a tutti noi, alla nostra comunità, al nostro Paese. I grandissimi cambiamenti che stiamo vivendo - sotto il profilo economico, geopolitico, climatico, sociale e culturale - determinano scenari nei quali la stessa idea di democrazia deve essere aggiornata e ripensata.
Tutta la prima parte è dunque dedicata ad un approfondimento del rapporto tra populismi e democrazia, alle criticità cui dovremo saper far fronte, all'importanza di una maggiore e rinnovata fiducia nel processo di una sempre più stringente unione dei popoli e delle istituzioni europee.
Soffiare sull'insicurezza e la paura, diffondere odio e cavalcare il disagio espone la nostra comunità a un progressivo indebolimento. La paura è un sentimento legittimo, cui la politica deve rispondere accompagnando i cittadini, ascoltandone gli umori senza subirli, mostrando loro una visione complessiva dei problemi. Non si può né si deve indebolire quel sentimento di condivisione che ci rende una comunità, plurale nelle sue diversità ma unita, e disperderla in una lotta che mette gli uni contro gli altri.
La seconda parte del volume è al tempo stesso un diario di bordo di questi ultimi anni e una lunga riflessione sulle specificità della democrazia italiana, sulle opportunità e le occasioni mancate.
Ampio spazio ha, inevitabilmente, il racconto della riforma costituzionale, approvata dal Parlamento e successivamente bocciata dal voto referendario del dicembre scorso. Vannino Chiti - anche in virtù della sua profonda conoscenza della struttura, delle funzioni, delle criticità e dell'organizzazione delle Camere - aveva insistentemente proposto alcune modifiche al testo ed è stato sicuramente un protagonista del lavoro parlamentare di quei mesi. Da questo punto di vista le pagine che ha scritto e che oggi presentiamo offrono numerosi spunti per una riflessione più ampia, alla quale si aggiunge un fatto nuovo, accaduto proprio ieri. L'aula di Palazzo Madama ha infatti approvato la modifica del Regolamento del Senato, che incide profondamente sulla sua efficienza ed efficacia e consentirà di rispondere con maggior velocità alle esigenze dei cittadini. È stato un percorso tentato più volte in passato, interrottosi proprio in occasione della riforma costituzionale e che è ripreso negli ultimi mesi. In poco tempo, con grande senso di responsabilità e spirito di collaborazione, si è ottenuto un risultato importante e approvato a larga maggioranza. Siamo riusciti, mettendo da parte le divisioni politiche e le polemiche strumentali, a trovare la massima convergenza su interventi importanti, mirati, nell'interesse di tutti.
Non ho modo in questo breve tempo di entrare nel merito della parte più politica del libro, ma prima di concludere e lasciare ai relatori il compito di tracciare una più ampia riflessione a partire da quelle di questo bel libro consentitemi una nota personale.
Pochi giorni fa, il Presidente Chiti ha annunciato che al termine di questa Legislatura non si ricandiderà per un altro mandato in Senato. Vorrei, in questa sede, ringraziarlo per lo straordinario apporto che ha dato al nostro Paese e al Parlamento in tutti i ruoli che ha ricoperto, in particolare come Presidente della Commissione sulle Politiche dell'Unione Europea.
Ha certamente vissuto l'impegno politico con curiosità e passione, con senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni. Sono sicuro che continuerà a dare il suo contributo, mai banale o fazioso, sui temi dell'attualità, della politica e del futuro del nostro Paese.
Grazie presidente Chiti.