Convegno "Le nuove frontiere della tutela del consumatore dopo il recepimento della direttiva consumer rights"
Autorità, Colleghi, Gentili ospiti,
è per me un grande piacere ospitare nella prestigiosa Sala Zuccari del Senato questo convegno, promosso dalla Vice Presidente Valeria Fedeli, che voglio ringraziare, sul tema delle "nuove frontiere della tutela del consumatore dopo il recepimento della direttiva consumer rights". Si tratta di un'importante occasione per fare il punto su questioni di importanza strategica che investono in modo diretto e immediato sia la vita quotidiana dei cittadini e delle imprese sia l'assetto complessivo del sistema economico interno ed europeo.
Nel nostro Paese, e in Unione Europea, la tutela del consumatore ha due cruciali ragioni di essere, distinte ma intimamente connesse. La prima è porre al centro del mercato unico il consumatore, dunque la persona umana, garantendo l'effettività dei diritti individuali e collettivi. L'altra è rimettere in moto la crescita dopo la lunga stagione della crisi restituendo ai consumatori allo stesso tempo forza e fiducia nell'economia europea. Poiché la spesa dei consumatori raggiunge il 56% del PIL dell'Unione, adeguate politiche europee che garantiscano informazione, sicurezza, strumenti giuridici di tutela ai singoli possono contribuire in misura rilevante a favorire la concorrenza, spingere la crescita ed assicurare un'allocazione più efficiente delle risorse
La normativa europea si è evoluta nel corso degli ultimi decenni con una serie di strumenti e politiche comuni che si prefiggono di assicurare un'elevata sicurezza dei prodotti; tutelare i cittadini dalle pratiche commerciali sleali, dalla pubblicità ingannevole e dalle clausole contrattuali vessatorie ed abusive; e conferire ai consumatori diritti di recesso e di riparazione. Ed ha di volta in volta risposto alle sfide comportate da fenomeni vecchi e nuovi intervenendo ad esempio in materia di diritti dei passeggeri, di tariffe di telefonia in roaming, di indicazioni nutrizionali e di salute sugli alimenti, di forme di risoluzione delle controversie, di protezione dei dati personali, e via dicendo.
Si tratta di un cammino in fieri, che deve ancora affrontare questioni di grande complessità e rilievo: in materia di sicurezza dei prodotti, dei servizi e degli alimenti; di commercio elettronico; di consumo sostenibile; di tutela dei consumatori più vulnerabili e soggetti a rischi di esclusione sociale; di effettivo riconoscimento dei diritti.
Il decreto legislativo che il Parlamento italiano ha approvato di recente recepisce la direttiva europea "consumer rights" del 2011 che introduce nuove disposizioni in tema di tutela dei consumatori nei contratti a distanza e in quelli conclusi al di fuori dei locali commerciali. La finalità è semplificare e aggiornare le norme esistenti, rimuovendo le incoerenze, colmando le lacune e rimediando all'eccessiva frammentazione delle normative nazionali attuative delle previgenti direttive europee che ha ostacolato il buon funzionamento del mercato interno.
Fra le novità introdotte dal decreto legislativo, il cui schema è stato esaminato da parte delle competenti Commissioni parlamentari in un clima di produttiva collaborazione con il Governo, voglio ricordare l'estensione degli obblighi di informazione precontrattuale a carico del professionista che pratica vendite dirette e vendite a distanza, con un ampliamento del diritto di recesso del consumatore; e la possibilità per il consumatore di restituire il bene, anche se deteriorato in parte, con la responsabilità limitata alla sola diminuzione di valore del bene.
L'auspicio è che la nuova normativa possa migliorare il funzionamento del mercato interno e i rapporti tra imprese e consumatori, consentendo anche risparmi in termini di oneri amministrativi per le imprese che operano a livello transfrontaliero. Attraverso l'armonizzazione delle norme nazionali si attendono effetti positivi anche nel settore delle vendite online in Europa, il cui potenziale non è stato completamente sfruttato se si pensa che il 60% dei consumatori europei non usa questo strumento e non beneficia quindi della straordinaria varietà di scelta e delle differenze di prezzo che offre il mercato unico.
Voglio anche ricordare che la nuova disciplina sancisce in via definitiva la significativa scelta del principio di unitarietà nella tutela dei consumatori con la competenza unica dell'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, cui i consumatori possono rivolgersi per far valere le proprie ragioni.
Ho fiducia che queste iniziative normative e il lavoro di controllo svolto dalle istituzioni europee, dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e dalle associazioni di categoria potranno contribuire a soddisfare i bisogni quotidiani dei cittadini europei e così concorrere a sconfiggere i nazionalismi, populismi e sentimenti di disaffezione e sfiducia che minacciano il progetto europeo a volte percepito come lontano dagli ideali iniziali ed incapace di garantire benessere e futuro ai cittadini.
Vi ringrazio ancora per essere qui e vi auguro un proficuo lavoro.