Ernesto Lupo nominato Primo Presidente Cassazione. Le congratulazioni del Presidente Schifani
"Caro Presidente, in occasione della sua nomina a Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, la prego di accogliere le mie vive e sentite congratulazioni insieme all'augurio più sincero per il migliore svolgimento dell'importante incarico che le è stato affidato". Questo il telegramma che il Presidente, Renato Schifani, ha inviato al Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Ernesto Lupo.
Convegno Fondazione Necci su "Infrastrutture e e Euromediterraneo". Il Presidente Schifani : "L'Italia deve diventare ponte infrastrutturale tra Europa e Sud del mondo"
"Il titolo del Convegno, "Infrastrutture e Euromediterraneo, una nuova stagione", a differenza di quello dello scorso anno, "Le infrastrutture in tempo di crisi" - che fotografava il periodo difficile che stavamo attraversando - vuole guardare, con messaggio positivo e propositivo, all'avvio di una nuova stagione". Così il Presidente del Senato Schifani, nel messaggio inviato in occasione del Convegno "Infrastrutture e Euromediterraneo" organizzato dalla Fondazione "Lorenzo Necci". "Se è utile e indispensabile continuare ad analizzare con rigore ed attenzione le ragioni di una crisi mondiale che non è ancora del tutto superata, bisogna - prosegue il Presidente del Senato - tuttavia essere consapevoli che solo un reale disegno progettuale e decisionale può consentire di superare definitivamente l'attuale periodo di incertezza economica. La globalizzazione ha portato con sé una disintegrazione delle barriere e delle distanze e una maggiore mobilità di persone e merci. Il primo effetto è stato quello di intensificare ogni tipo di competizione, ad ogni livello e in ogni sistema.Tutto questo è avvenuto e sta ancora accadendo a grande velocità: è sempre più difficile gestire il cambiamento, effettuare le corrette scelte strategiche politiche ed economiche"."Come in passato, e ancor più che in passato, le infrastrutture - aggiunge il Presidente Schifani - rappresentano il fattore determinante per lo sviluppo, la modernizzazione, la competitività. Già venti anni fa Lorenzo Necci affermava che "un Paese che non investe in infrastrutture è un Paese che non ha avvenire". Purtroppo, l'Italia ha accumulato un ritardo in campo infrastrutturale rispetto agli altri Paesi industrializzati, che è difficile colmare rapidamente. In questi due anni il governo ha lanciato segnali forti, ma bisogna spingersi oltre.L'Italia deve essere tutta collegata da un sistema infrastrutturale integrato, in cui la intermodalità diventi un elemento determinante. Bisogna realizzare le infrastrutture e non solo parlarne, lanciando un progetto in cui pubblico e privato si integrino compiutamente. La modernizzazione del Paese deve passare attraverso quella delle infrastrutture, e naturalmente, del sud, la cui presenza "in rete" è indispensabile"."Ritengo che si debba avere la forza e il coraggio di capovolgere una immagine millenaria, uno stereotipo da sempre impresso nella mente di molti. Il mezzogiorno, infatti, non è solo il sud dell'Europa, la sua parte finale, ma è anche il nord di una parte di mondo che va sviluppandosi oggi in modo rapidissimo e in cui potremmo giocare un ruolo determinante. L'Italia è strategicamente posta al centro del Mediterraneo, un mare che, dopo cinque secoli di posizione subalterna dovuta alla scoperta dell'America e al posizionarsi dei flussi di scambi e merci in direzione transatlantica, torna oggi ad occupare una posizione di preminenza. La grande opportunità che si offre al nostro Paese è quella di governare il cambiamento proprio in virtù del nostro alveo naturale, destinato ad acquisire sempre maggior centralità nelle vicende politiche ed economiche del mondo.L'Italia deve diventare il ponte infrastrutturale fra l'Europa e il Sud del mondo e le opere che si realizzeranno nel Mezzogiorno vanno idealmente ritenute le arcate capaci di collegare il nostro Paese sia al cuore dell'Europa, sia a una straordinaria piattaforma produttiva di sviluppo economico dei Paesi emergenti"."Ho presieduto il mese scorso a Palermo - ricorda il Presidente del Senato - il Bureau di Presidenza dell'Apem, l'Assemblea parlamentare euromediterranea. E' innegabile che molte siano ancora le difficoltà da superare, molte le incomprensioni, molte le divisioni, ma solo puntando sullo sviluppo infrastrutturale, sulla libera circolazione di persone e merci, sulla creazione di un sistema di libero scambio, potremo finalmente avere un'area di pace, giustizia, dialogo e sviluppo. Solo una convinta e condivisa comprensione dell'importanza del ruolo strategico che l'Italia riveste nel Mediterraneo e con la piena sinergia di quanti dovranno impegnarsi per la costruzione di questo progetto ambizioso e necessario, il nostro Paese - conclude il Presidente Schifani - potrà avvalersi delle grandi opportunità che, ne sono certo, conseguiranno ai tanti mutamenti".
Somalia, appello Onu: "Popolazione stremata, incubo che dura da vent'anni"
"Spero che l'Italia continui a giocare il suo importantissimo ruolo nel tenere viva la terribile situazione in Somalia agli occhi della comunità internazionale". E' questo l'appello che l'esperto indipendente ONU per i diritti umani in Somalia, Shamsul Bari, ha rivolto alla Commissione per i Diritti Umani del Senato riunita oggi per ascoltarlo sulla situazione umanitaria sempre più grave di quel paese. "La popolazione somala è stremata da un incubo che dura da vent'anni. Ha sofferto troppo e si merita di meglio. Non è possibile restare immobili perché la situazione è considerata impossibile da risolvere, bisogna assolutamente fare qualcosa", ha proseguito Shamsul Bari che era accompagnato dal desk officer Somalia dell'OHCHR Idrissa Kane, dall'ambasciatore somalo presso le Nazioni Unite a Ginevra Yusuf Ismahil Mohamed "Bari Bari" e da Laura Mirachian, capo della rappresentanza permanente d'Italia presso le Organizzazioni internazionali. L'esperto Onu ha anche affrontato il problema che potrebbe creare in quella regione la vittoria di un gruppo come gli Al Shabaab: si tratta infatti di estremisti islamici legati ad Al Qaeda che combattono contro il governo voluto dalla Comunità internazionale e che già adesso, nelle zone del paese sotto il loro controllo impongono regole severissime in violazione dei diritti umani.