Attentati mafiosi del 27 luglio a Roma e Milano e l'assassinio dell'Ispettore Lizzio a Catania. Il Presidente Schifani: "L'azione di contrasto alla mafia è sempre più incisiva e capillare"
"Il 27 luglio di 17 anni fa tre bombe, di evidente matrice mafiosa, colpirono Roma, a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro, e Milano, a via Palestro, dove persero la vita Alessandro Ferrari, Carlo La Catena e Sergio Pasotto, Stefano Picerno e moussafir Driss. Molte persone rimasero ferite in entrambe le città. Rimane oggi indelebile nelle nostre coscienze lo sgomento e il senso di profonda ingiustizia e violenza subiti da tutti gli italiani in quel delicatissimo momento della storia del nostro Paese". Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, nella ricorrenza degli attentati di San Giovanni in Laterano, San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro a Roma e via Palestro a Milano."L'anno precedente, sempre il 27 luglio, a pochi giorni dalla strage di via D'Amelio, anche a Catania - prosegue il Presidente del Senato - la mafia colpì duramente, assassinando con brutale ferocia Giovanni Lizzio, Ispettore della Squadra Mobile, tenacemente impegnato nella lotta al "pizzo", che pagò con la vita il proprio quotidiano impegno. Ma il tentativo di condizionare lo Stato fallì e da allora l'azione di contrasto alla mafia si è fatta sempre più incisiva e capillare, non solo a livello giudiziario ma anche all'interno della nostra società: la cultura della legalità ha trovato sempre più spazio e rimane oggi - conclude il Presidente Schifani - l'obiettivo principale da perseguire nella difesa della Democrazia, dello Stato e delle Istituzioni".