Giornata internazionale contro la violenza alle donne. Il Presidente Schifani: ogni forma di aggressione fisica o psicologica contro una donna rappresenta la violazione più grande della dignità umana
Ricorre oggi 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza alle donne istituita dalle Nazioni Unite scegliendo come simbolo le sorelle Mirabal assassinate nel 1961 dal regime dittatoriale della Repubblica Domenicana al quale si opponevano. "In questo giorno - afferma il Presidente del Senato, Renato Schifani, in una dichiarazione - vorrei unirmi al ricordo delle tante, troppe donne vittime di violenza nel mondo e riflettere sui dati drammatici che riguardano la diffusione di tale inaccettabile crimine. Secondo gli ultimi dati Istat, solo nel nostro Paese una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. Sei milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale. Nel 2010 in Italia sono state 127 le donne uccise. Si tratta soprattutto di episodi di violenza domestica, spesso taciuta, che colpisce tutte le classi sociali, o di violenza subita nei luoghi di lavoro". "Per combattere questo inammissibile e triste fenomeno - aggiunge il Presidente del Senato - occorre abbattere innanzitutto le barriere discriminatorie ancora presenti nella nostra società e continuare a diffondere la cultura del rispetto soprattutto tra le giovani generazioni. Ogni forma di aggressione fisica o psicologica contro una donna rappresenta la violazione più grande della dignità umana e va combattuta con forza e determinazione nel nostro Paese e nel resto del mondo. La violenza è contraria ad ogni forma di vivere civile, è la negazione della libertà, valore sacrosanto di ogni individuo; è prevaricazione, è causa di disagio e di segni indelebili dell'anima". "Operiamo e agiamo - conclude il Presidente Schifani - affinché questi fenomeni possano avere presto una fine, perché non abbiano più a verificarsi. Questo auspicio diventi un monito pressante per le istituzioni e i governi di tutto il mondo. Iniziative come quella della giornata odierna non possono che costituire uno sprone e un segnale di speranza per rendere più vicino il giorno in cui questa odiosa piaga sarà finalmente sanata".
"Dopo il '68. Movimenti di protesta in Italia e in Europa": studiosi italiani e stranieri a confronto nella Biblioteca del Senato
Il 28 novembre, presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" alle ore 15 si terrà il workshop "Dopo il '68. Movimenti di protesta in Italia e in Europa negli ultimi decenni della guerra fredda". Il workshop, che vedrà l'intervento di studiosi italiani e stranieri, si propone di ricostruire nei loro tratti essenziali le vicende dei movimenti di protesta che, a partire dal '68, conobbero un'espansione senza precedenti nel mondo occidentale. Cominciando con il movimento degli studenti, passando per la contestazione della Guerra in Vietnam sino a giungere ai movimenti ecologisti degli anni Ottanta, i principali paesi dell'area d'influenza atlantica dovettero affrontare l'emergere di gruppi di contestazione nei confronti dei valori esistenti. La natura e lo sviluppo dei movimenti di protesta nel blocco occidentale negli ultimi decenni della Guerra fredda rappresentano per la storiografia italiana un campo relativamente poco studiato, e pertanto il convegno intende avviare una prima riflessione proponendo analisi e interpretazioni su pagine essenziali della recente storia europea.
Interverranno: Martin Klimke (German Historical Institute, Washington D.C.), Silvio Pons (Università di Roma - Tor Vergata), Valentine Lomellini (Università di Padova), Philip Gassert (University of Augsburg), Karolina Pietras (University Paris IV, La Sorbonne), Marc Lazar (Sciences Po - Paris / Luiss), Celia Donert (Centre for Contemporary History - Potsdam), Valerio Strinati (Biblioteca del Senato), Kacper Szulecki (Konstanz Universität), Guido Panvini (Università "La Sapienza" / Università degli Studi del Molise), Lorenzo Bosi (European University Institute), Marco Gervasoni (Università del Molise), Antonio Varsori (Università di Padova).
Conferenza dell'Avvocatura. Messaggio del Presidente Schifani: "Fiducia dei cittadini troppo spesso mortificata dalle lungaggini processuali. Occorrono risposte rapide e certe"
"Un sistema giudiziario che funzioni in maniera rapida ed efficace aumenta il livello di fiducia che il cittadino nutre nei confronti dello Stato e ne recupera il senso di appartenenza alla comunità nazionale, troppo spesso mortificato dalle lungaggini processuali. In questo contesto assume un ruolo fondamentale l'avvocatura e il suo impegno al servizio degli altri, un impegno di onestà, capacità, altruismo". Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel messaggio inviato a Maurizio De Tilla, Presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, in occasione della VII Conferenza nazionale dell'Oua in corso a Roma con il titolo "Riforma della giustizia civile e penale: il ruolo essenziale dell'avvocatura". Conferenza alla quale "ho volentieri disposto - afferma il Presidente Schifani - la concessione del patrocinio del Senato e che rappresenta una sede di primaria importanza per discutere e approfondire le priorità di intervento nei confronti del sistema giustizia". "La legalità - si legge ancora nel messaggio del Presidente del Senato - è un valore ampiamente condiviso, una precondizione necessaria per la crescita virtuosa di una società moderna ed efficiente. Vigilare sulla legalità è un onere dell'avvocato, ma anche un onore quando avviene all'interno dei tribunali dove la legge da un lato incide sulla vita dei cittadini e dall'altro tutela la collettività. Bisogna mantenere alta la qualità delle prestazioni per garantire una giurisdizione improntata ai criteri di efficacia, rapidità e trasparenza, aumentando il livello di fiducia che il cittadino nutre nei confronti di tutte le Istituzioni". "Da troppo tempo - conclude il Presidente Schifani - si attende una riforma della giustizia che auspico sia ampiamente condivisa e che dovrà essere efficace, giusta, snella, rapida e capace di adeguarsi a una società che si evolve velocemente, assicurando risposte rapide, immediate e certe, attraverso la collaborazione di tutti, cittadini e Istituzioni".
Palazzo Madama. 28- 29 novembre torna "Un Giorno in Senato" Nuovo appuntamento con gli studenti italiani
Nuovo appuntamento, lunedì 28 e martedì 29 novembre, con "Un Giorno in Senato'', l'iniziativa riservata agli alunni delle ultime classi delle scuole superiori organizzata dal Senato della Repubblica in collaborazione con il ministero dell'Istruzione. Protagonisti della giornata di formazione, saranno gli studenti dell' Istituto di Istruzione Secondaria Superiore 'Stoppa-Compagnoni' di Lugo (Ra).
I giovani visiteranno le sedi del Senato e conosceranno i servizi offerti ai cittadini attraverso le sue strutture: la Libreria-Centro di informazione, l'Archivio storico e la Biblioteca, dove potranno effettuare ricerche bibliografiche su un tema di loro interesse. Successivamente gli studenti incontreranno esponenti politici e rappresentanti dell'Amministrazione e potranno conoscere i meccanismi dell'attività legislativa attraverso la simulazione di una seduta che li vedrà protagonisti, dalla discussione fino alla votazione di un disegno di legge da loro predisposto.
Nell'ambito del progetto formativo elaborato dalla scuola, gli studenti presenteranno il disegno di legge dal titolo 'Disposizioni in materia di prevenzione e di contrasto al fenomeno del bullismo in tutte le scuole di ogni ordine e grado'
E' possibile consultare le modalità di partecipazione all'iniziativa "Un Giorno in Senato" concordata con il ministero dell'Istruzione dalle pagine web dei siti www.istruzione.it e www.senato.it e interagire con la nuova piattaforma didattica rivolta ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado dal sito www.senatoperiragazzi.it/.