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Comunicati stampa del Senato

Pubblica Amministrazione, il Presidente Schifani: la crisi economica impone un salto di qualità

"Desidero esprimere tutto il mio apprezzamento per il prezioso lavoro che ha portato alla stesura della Relazione annuale sulla valutazione delle performance nella gestione dell'attività amministrativa in termini di effettività e di impatto sociale. Ora più che mai appare indispensabile rispondere alla domanda di "governo misurabile" che promana dalle associazioni di categoria e dei consumatori, principale aspetto su cui improntare le basi di un rapporto sinergico tra il mondo delle imprese e quello della Pubblica Amministrazione". E' quanto afferma il Presidente del Senato, Renato Schifani, nel messaggio inviato al Presidente del Cnel, Antonio Marzano, in occasione della prima Conferenza annuale sui livelli e la qualità dei servizi delle pubbliche amministrazioni, in programma oggi a Montecitorio."La crisi economica e finanziaria - si legge ancora nel messaggio del Presidente Schifani - ci impone un salto di qualità. Il lavoro pubblico deve essere sempre più orientato ai risultati e alla qualità dell'azione amministrativa, con strumenti che consentano di premiare chi merita e sanzionare chi ostacola il buon funzionamento delle strutture. Oggi più che mai è urgente dare risposte concrete alla domanda di efficienza che sale da cittadini e imprese"."La legge 15 del 2009 ha assegnato al Cnel l'importante incarico di informare Parlamento e Governo, con una relazione annuale, 'sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini'. Sono certo - conclude il Presidente del Senato - che la Conferenza odierna costituirà un prezioso momento di riflessione e di confronto sulle prospettive di sviluppo dell'azione amministrativa nel senso di una maggiore qualità nell'offerta di servizi in favore di imprese e cittadini".

Vitalizi, trattenute sulla diaria per le assenze, regime pensionistico dei dipendenti: le decisioni del Consiglio di Presidenza del Senato

Il Consiglio di Presidenza del Senato si è riunito oggi a Palazzo Madama per affrontare la questione dei vitalizi, delle trattenute sulla diaria per le assenze alle sedute delle Commissioni e del regime previdenziale per i dipendenti. Di seguito le decisioni adottate.

Vitalizi: dal 1° gennaio 2012 il trattamento previdenziale dei Senatori sarà basato sul sistema di calcolo contributivo vigente per i dipendenti pubblici.

Il diritto alla pensione sarà maturato a 65 anni con almeno 5 anni di contribuzione; per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico viene diminuito di 1 anno fino ad un limite inderogabile di 60 anni.

Ai Senatori in carica alla data del 1° gennaio 2012, nonché ai parlamentari che avevano esercitato il mandato elettivo e che siano successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla somma della quota di assegno vitalizio maturato alla data del 31 dicembre 2011, secondo i Regolamenti in vigore, e di una quota corrispondente all'incremento contributivo riferito agli ulteriori anni di mandato parlamentare esercitato.

Per quanto riguarda gli ex Senatori che attualmente non percepiscono il vitalizio, essi dovranno attendere l'età di 65 anni se in possesso di una contribuzione corrispondente a 5 anni di mandato parlamentare. Anche in questo caso l'età richiesta è diminuita di 1 anno per ogni anno di contribuzione oltre il quinto, con il limite massimo di 60 anni.

Diaria: per la prima volta viene introdotta la penalizzazione in caso di assenza alle sedute delle Commissioni e Giunte.

Nel dettaglio: ai Senatori assenti in Commissione o Giunta, nelle sedute in cui si svolgono votazioni, sarà trattenuto un trentesimo della diaria per ogni giornata. Qualora nella stessa giornata siano convocate sedute dell'Assemblea e delle Commissioni, in cui si svolgano votazioni, verranno effettuate ritenute distinte ai Senatori assenti.

Per quanto concerne la disciplina delle assenze dalle sedute dell'Assemblea, viene mantenuta intatta la vigente normativa, in vigore dal 2002, che prevede la riduzione di un quindicesimo se il Senatore non partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell'arco della giornata.

Dipendenti del Senato: il Consiglio di Presidenza ha dato mandato alla Rappresentanza permanente per i problemi del personale di apportare modifiche ai trattamenti pensionistici in conformità alle disposizioni recate dal decreto-legge n. 201 del 2011, tuttora all'esame del Parlamento.

In particolare, tali indirizzi prevedono l'estensione del sistema contributivo, secondo il criterio del pro-rata temporis, a tutti i dipendenti in servizio per l'anzianità maturata a decorrere dal 1° gennaio 2012, nonché l'innalzamento dei requisiti di età e anzianità contributiva per l'accesso al trattamento pensionistico.



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