Il Presidente del Senato, Renato Schifani, in merito alla giovane extracomunitaria fermata nei giorni scorsi dalla Polizia Municipale di Parma e fotografata all'interno di una cella in condizioni di estremo abbandono, ha chiesto chiarimenti sull'episodio al Prefetto della città emiliana.Lo rende noto l'ufficio stampa di Palazzo Madama.La drammatica foto pubblicata rischia infatti di trasmettere una immagine del nostro Paese diversa da quella che è in realtà e di quanto si sta facendo a tutela dell'ordine pubblico, ma nel rispetto dei diritti inviolabili della persona.Chi intende adottare il criterio della "tolleranza zero" è tenuto a farlo non sottraendosi mai alla tutela della dignità della persona e della sua privacy. Pertanto il Presidente del Senato auspica che venga fatta al più presto opportuna e doverosa chiarezza sull'intero accaduto.

I Presidenti delle Commissioni Esteri del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Lamberto Dini e Stefano Stefani, seguono in stretto contatto con il Ministero degli Esteri l'azione diplomatica condotta dall'Unione Europea e prendono atto della sospensione delle azioni militari annunciata dal Presidente Medvedev. Una tregua - affermano il senatore Dini e l'onorevole Stefani - è condizione indispensabile per un ritorno negoziato alla situazione precedente il conflitto.

"In un mondo ancora oggi scosso da tanti conflitti è particolarmente meritoria l'opera di chi tiene vivo il ricordo delle vittime e delle pagine più dolorose dell'ultima guerra mondiale. Con questo animo vorrei rivolgere un ringraziamento particolarmente sentito a quanti oggi partecipano alla commemorazione del sessantaquattresimo anniversario della strage nazifascista di S. Anna di Stazzema".E' quanto si legge nel messaggio che il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato al Sindaco del Comune di Stazzema, Michele Silicani, in occasione della cerimonia che ricorda le 560 vittime dell'eccidio."In queste circostanze - aggiunge il Presidente del Senato - è dovere di tutti ribadire i valori del dialogo, della tolleranza e del libero confronto democratico e prendere spunto da una ferita ancora aperta come quella di S. Anna di Stazzema per indicare i principi sanciti dalla nostra Costituzione come la garanzia più forte affinché simili orrori non abbiano a ripetersi".