Sì definitivo al decreto-legge sulla stabilità del sistema creditizio
Con 139 voti favorevoli, 110 astensioni e 5 voti contrari, l'Assemblea nella seduta pomeridiana di mercoledì 3 dicembre, ha dato via libera definitivo alla conversione in legge del decreto sulla stabilità del sistema creditizio (ddl 1230), già approvato dalla Camera, che reca "misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali".
Come riferito dal relatore, sen. Costa, il decreto è stato varato dal Governo per apprestare strumenti di tutela effettiva del risparmio e degli investitori, con l'intento di contenere gli effetti della crisi finanziaria attraverso misure necessarie per garantire liquidità al sistema e continuità nell'erogazione del credito alle aziende e ai consumatori. Ma le misure previste - di strumentazione procedurale e tecnica - non implicano necessariamente un impegno diretto e immediato di risorse pubbliche nel comparto.
Il Ministero dell'economia e delle finanze viene dunque autorizzato fino al 31 dicembre 2009 a sostenere finanziariamente gli istituti bancari che si trovino in una situazione di inadeguatezza patrimoniale accertata dalla Banca d'Italia. La sottoscrizione dell'aumento di capitale delle banche può avvenire attraverso l'acquisto di nuove azioni ovvero mediante la concessione di garanzie statali per la sottoscrizione di aumenti da parte di altri soggetti. Viene inoltre autorizzata la concessione della garanzia dello Stato, a condizioni di mercato, sulle passività delle banche, con scadenza fino a cinque anni. E' autorizzato lo scambio tra titoli di Stato e strumenti finanziari detenuti dalle banche italiane oppure passività delle banche italiane controparti.
Dopo aver sottolineato che nel caso di grave crisi di banche o di gruppi bancari italiani si applicano le procedure di amministrazione straordinaria o di gestione provvisoria previste dal TUB, il sen. Costa ha riferito sulla razionalizzazione della disciplina della liquidità giacente all'interno del sistema bancario sui cosiddetti "conti dormienti", integrando le disposizioni contenute nella legge finanziaria per il 2006 e prevedendo una procedura per disciplinare l'organizzazione e il funzionamento alimentato con tali risorse.