Il Ministro Frattini ha riferito sulla situazione in Libano
Il Ministro degli Affari esteri, Franco Frattini ha informato il Senato sulla situazione in Libano nella seduta antimeridiana di martedì 27 maggio. Si è quindi svolto un dibattito.
Nel suo intervento il ministro ha ripercorso le tappe della crisi politica che ha paralizzato per 18 mesi il Libano, dalle dimissioni dell'Esecutivo del primo ministro Siniora, dei cinque Ministri di confessione sciita e del titolare dell'ambiente cristiano vicino all'allora presidente filo-siriano Lahoud fino al recente accordo raggiunto a Doha la settimana scorsa.
Frattini ha riferito di aver avviato «una serie di contatti per un contributo del Governo italiano ad un'azione di raccordo e di forte sostegno all'iniziativa diplomatica della Lega araba».
«Tale accordo vi è stato, dopo un invito concorde dei partiti politici a Beirut alla delegazione della Lega araba, che aveva il suggello dei 15 Paesi che formano il gruppo degli «Amici del Libano» e che ha posto le basi per i negoziati di Doha. L'impegno, anche personale, dell'Emiro del Qatar è stato determinante: egli ha condotto un'azione di persuasione per condurre a Doha la missione e tutte le delegazioni interessate che, nella notte tra il 20 e il 21 maggio scorso, hanno raggiunto un accordo. Si tratta di un accordo basato su alcuni punti: l'elezione alla Presidenza della Repubblica, avvenuta domenica scorsa - ed io sono stato presente - del capo delle Forze armate libanesi, generale Sleiman; la formazione di un Governo di unità nazionale composto da 30 Ministri, di cui 16 per la maggioranza, 11 per l'opposizione e 3 che saranno designati dal presidente Suleiman; infine, terzo punto, il ritorno della legge elettorale alla normativa del 1960».
Il ministro ha quindi concluso il suo intervento dichiarando che «noi ci terremo strettamente in contatto con l'Europa, con gli Stati Uniti d'America e ovviamente con gli altri partner internazionali, inclusi i Paesi arabi, che hanno un interesse strategico a che questa nuova pagina del Libano si consolidi in realtà».
Novità nel sito: dossier online
I dossier del Servizio Studi, del Servizio del Bilancio e del Servizio per la qualità degli atti normativi costituiscono un ausilio di fondamentale importanza per l'attività legislativa dei parlamentari. A partire dall'attuale Legislatura, il Senato della Repubblica ha deciso di rendere pubblici i dossier, pubblicandoli in questo sito. Ai fini della consultazione, i documenti sono raggruppati in base al Servizio che li produce, in ordine cronologico; è anche disponibile un motore di ricerca interno. Nel caso in cui il testo si riferisca ad un disegno di legge in discussione, il link al dossier sarà automaticamente visualizzato nella tradizionale scheda.
Trasporti ferroviari regionali: sì definitivo al decreto-legge
L'Assemblea ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto 8 aprile 2008, n. 60, recante "disposizioni finanziarie urgenti in materia di trasporti ferroviari regionali", già approvato dalla Camera dei deputati (ddl 687). Il provvedimento autorizza «nell'anno 2008 la spesa di 80 milioni di euro da corrispondere direttamente alla società Trenitalia S.p.A.», «al fine di garantire la prosecuzione degli attuali servizi, nelle more della stipula dei nuovi contratti di servizio».
Il Senato festeggia i cinquant'anni di attività parlamentare del Presidente Francesco Cossiga
Il Senato ha festeggiato oggi «i cinquant'anni di attività parlamentare del nostro autorevole e stimato collega Francesco Cossiga, che nel 1958 - terza legislatura - divenne deputato e dal 1983 senatore della Repubblica», come ha detto in Aula, in apertura della seduta pomeridiana, il Presidente Renato Schifani. «La sua storia politica, iniziata già nel 1944 quando aderì alla Democrazia Cristiana - ha aggiunto il Presidente del Senato -, si caratterizza, come a tutti noto, per due elementi fondamentali: l'aver ricoperto nessuno escluso - unico tra i politici italiani - i più prestigiosi incarichi di governo ed istituzionali, fino alla Presidenza del Senato e quindi all'elezione a Capo dello Stato; e l'essere stato tra i più giovani della storia repubblicana ad assumere la responsabilità di questi alti uffici».
Dopo il Presidente Schifani è intervenuto lo stesso senatore a vita. «Sono certo - ha detto il Presidente emerito della Repubblica - che, abbattuta la Prima gloriosa Repubblica per grandi fatti epocali la cui origine costituisce ancora un quasi mistero, terminato senza più successo il tentativo di instaurare una Seconda Repubblica, penso che con sagge ed appropriate riforme, nel quadro dei principi fondamentali della Costituzione del 1948, il Senato e il Parlamento intero riusciranno ad instaurare la Terza Repubblica. Questo è il mio augurio. Questo, a mio avviso, deve essere l'impegno del Senato e della Camera dei deputati e per quel che posso - certo, penso per non molto tempo ancora - sarà, seppur modesto, anche il mio impegno».
Sono quindi intervenuti il Presidente del gruppo UDC-SVP-Aut, Gianpiero D'Alia, il Vicepresidente del gruppo LNP, Lorenzo Bodega, il Vicepresidente Vicario del gruppo PD, Luigi Zanda, il Presidente del gruppo PdL, Maurizio Gasparri, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Carlo Giovanardi.
Sul 50° anniversario di attività parlamentare del senatore Cossiga
"Festeggiamo oggi i cinquant'anni di attività parlamentare del nostro autorevole e stimato collega Francesco Cossiga, che nel 1958 - III legislatura - divenne deputato e dal 1983 senatore della Repubblica". Con queste parole il Presidente Schifani ha ricordato in Aula il 50° anniversario di attività parlamentare del senatore di diritto e a vita Francesco Cossiga.
Annunciata in Aula la presentazione del "decreto sicurezza"
E' stata annunciata oggi in Aula dal Presidente Schifani la presentazione del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica (ddl 692).
L'esame in sede referente inizierà mercoledì 28 maggio alle ore 14,30 nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, alle quali riferiranno i senatori Vizzini e Berselli, presidenti della due Commissioni.
Come riferisce la relazione tecnica del Governo, questo provvedimento «si propone il fine specifico di affrontare in via di urgenza taluni problemi di ordine e sicurezza pubblica, beni primari purtroppo pregiudicati da taluni gravissimi fenomeni in continua espansione: la spinta criminogena di una immigrazione irregolare senza controlli adeguati in ordine alla sussistenza dei requisiti per ottenere un soggiorno legale nel territorio dello Stato, l'incremento esponenziale delle vittime di incidenti stradali cagionati dall'abuso di alcol e stupefacenti, l'assenza di efficaci strumenti di contrasto alla criminalità locale in capo ai sindaci, le difficoltà operative nell'aggressione dei beni mafiosi dovute all'obsolescenza della normativa di prevenzione».
Espulsione dello straniero
L'art. 1 «introduce importanti modifiche alle disposizioni contenute nell'art. 235 del codice penale, concernenti la misura di sicurezza dell'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato: modifiche volte ad ampliare considerevolmente la portata applicativa di tale istituto». In particolare, viene introdotto «l'allontanamento dal territorio dello Stato del cittadino appartenente ad uno Stato membro dell'Unione europea».
Distruzione delle merci contraffatte
L'art. 2 introduce diverse modifiche al codice di procedura penale. In particolare, per quanto riguarda la merce sottoposta a sequestro, «si attribuisce all'autorità giudiziaria il potere di procedere alla distruzione non solo (...) per le merci deperibili, ma anche quando si tratti di cose di cui è vietata la fabbricazione, il possesso, la commercializzazione ecc.». Per le merci contraffatte è previsto che «la polizia giudiziaria, decorso il termine di tre mesi dalla data di effettuazione del sequestro, possa procedere alla distruzione delle merci, previa comnicazione all'autorità giudiziaria».
Codice della strada
Per quanto riguarda il Codice della strada, è previsto un inasprimento della risposta sanzionatoria nei confronti di soggetti alla guida in elevato stato di ebbrezza e viene ripristinata la rilevanza penale del rifiuto di sottoporsi agli accertamenti relativi al tasso alcolemico o alla presenza nell'organismo di sostanze stupefacenti.
Immobili affittati a immigrati irregolari
L'art. 5 introduce «una nuova fattispecie delittuosa attraverso la quale si punisce (...) l'ipotesi di cessione a titolo oneroso di immobile, di cui si abbia la disponibilità, a un cittadino straniero irregolarmente soggiornante nel territorio dello Stato. Tale condotta è punita con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la misura di sicurezza della confisca dell'immobile».
Poteri dei sindaci
Gli articoli 6, 7 e 8 intervengono nella delicata materia della collaborazione tra Stato ed enti locali in materia di sicurezza. «L'apporto degli enti locali - si legge in proposito nella relazione - può davvero costituire un valore aggiunto nella garanzia dei diritti dei cittadini alla sicurezza e il ruolo del sindaco può divenire il fulcro di tale garanzia. Del resto il sindaco è in grado, più di chiunque altro, di conoscere le problematiche sociali della realtà locale che incidono negativamente sul senso di dicurezza percepito dai cittadini». Il sindaco potrà quindi - come si legge al comma 4 dell'art. 6 - adottare, come ufficiale del Governo, «con atto motivato e nel rispetto dei princìpi generali dell'ordinamento, prevvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono tempestivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione». Gli articoli 7 e 8 intervengono nei rapporti di reciproca collaborazione «tra il personale della polizia municipale e gli organi della Polizia di Stato». E' prevista la possibilità «di utilizzazione diretta del Centro elaborazione dati (CED) interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno da parte della polizia municipale».
I centri di permanenza temporanea diventano "centri di identificazione ed espulsione"
All'art. 9 «viene prevista la modifica nella denominazione degli attuali "centri di permanenza temporanea" e "centri di permanenza temporanea ed assistenza", i quali con l'entrata in vigore del decreto-legge verranno identificati come "centri di identificazione ed espulsione"».
Strage di via dei Georgofili, il Presidente Schifani: "Pronto ed adeguato risarcimento alle vittime dei reati di tipo mafioso"
Il Presidente del Senato ha ricevuto nella mattinata del 27 maggio a Palazzo Madama la signora Giovanna Magiani Chelli, portavoce dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. «A lei, certo di aver interpretato in tal modo il sentimento di tutta l'Assemblea - ha detto in Aula il Presidente Schifani, in apertura della seduta pomeridiana -, ho espresso la solidarietà commossa del Senato, insieme con l'impegno a far sì che vengano reperite le risorse finanziarie necessarie ad assicurare un pronto ed adeguato risarcimento del danno alle vittime dei reati di tipo mafioso. Anche così, ritengo, si può contribuire a rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato».
Telefonini vietati nelle cabine elettorali: sì definitivo al decreto-legge
L'Assemblea, nella seduta pomeridiana, ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto-legge 1° aprile 2008, n. 49, recante "misure urgenti volte ad assicurare la segretezza della espressione del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie", già approvato dalla Camera dei deputati (ddl 686). All'articolo 1 del provvedimento si legge: «Nelle consultazioni elettorali o referendarie è vietato introdurre all'interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini».