In ricordo di Susanna Agnelli
Onorevoli colleghi,
venerdì scorso si è spenta a Roma, all'età di ottantasette anni, Susanna Agnelli.
Nata a Torino nel 1922, terza figlia di Edoardo e nipote del senatore Giovanni Agnelli, fondatore della principale azienda automobilistica italiana, seppe mettere al servizio del Paese le sue straordinarie qualità umane e politiche, le sue conoscenze, il suo grande patrimonio culturale.
La sua esperienza di impegno diretto al servizio della collettività iniziò con l'elezione a sindaco del comune di Monte Argentario, nel 1974.
Nell'esercizio di quella carica, mantenuta per dieci anni, Susanna Agnelli si distinse per le vigorose battaglie a tutela del territorio e l'efficace contrasto all'abusivismo edilizio.
L'anno successivo vide la luce la sua autobiografia, nella quale, con il taglio sapiente e raffinato di una scrittrice di talento, condivideva con il lettore i ricordi dell'infanzia torinese, le relazioni familiari ed i contatti con alcune tra le figure più significative dell'Italia di quegli anni.
Un'opera di valore letterario e storico e, allo stesso tempo, una lezione di stile ed eleganza narrativa, che conquistò immediatamente i favori del pubblico, meritando il "Premio Bancarella" per il 1975.
Nel 1976, su proposta di Ugo La Malfa, fu candidata alla Camera nelle liste del Partito Repubblicano, conseguendo l'elezione a deputato per la VII Legislatura. In occasione della prima elezione diretta, nel 1979, venne chiamata tra i rappresentanti italiani al Parlamento europeo, dove partecipò ai lavori della Commissione per le relazioni economiche esterne.
Al principio della IX Legislatura, nel 1983, nuovamente candidata nelle liste del Partito Repubblicano, entrò a far parte della nostra Assemblea, e fu quindi chiamata a ricoprire il delicato incarico di Sottosegretario di Stato agli affari esteri, che conserverà fino al 1991 in ben cinque compagini governative, dal primo Governo Craxi al sesto Governo Andreotti.
Le qualità dimostrate in occasione di quella lunga esperienza di Governo si riveleranno decisive nel 1995, quando a Susanna Agnelli - prima ed unica donna nella storia d'Italia a ricoprire questo ruolo - fu affidato l'incarico di Ministro degli affari esteri, in occasione della formazione del governo Dini.
In quella veste si trovò a fronteggiare un difficile quadro internazionale, segnato da gravi instabilità regionali, prodotte da crisi sanguinose come quella che scuoteva la ex-Jugoslavia, e dalla repentina ridefinizione degli equilibri globali dopo la dissoluzione del blocco sovietico, che rischiava di determinare processi rapidi e unilaterali di riforma del sistema delle Nazioni Unite, che avrebbero seriamente compromesso la posizione internazionale del nostro Paese.
Il Ministero degli affari esteri guidato da Susanna Agnelli fu, allora, il principale snodo di uno sforzo dell'intero Paese che, proseguito nell'azione dei Governi successivi, anche di segno diverso, ha saputo evitare che si giungesse ad una riforma delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza ingiustamente penalizzante per il ruolo internazionale dell'Italia e in contraddizione con quello crescente dell'Unione europea e di altre realtà internazionali.
Alle sue straordinarie capacità organizzative e di persuasione si deve ancora, nel 1990, la costituzione della Fondazione Telethon che, a partire dal dicembre di quell'anno, si occupa di raccogliere fondi per destinarli, attraverso un rigoroso e trasparente meccanismo di selezione della validità scientifica dei progetti, alla ricerca ed alla sperimentazione per la cura della distrofia muscolare e delle altre malattie genetiche. Parte essenziale dell'attività della Fondazione - secondo un'intuizione personale di Susanna Agnelli - è orientata a favorire e sostenere il rientro in Italia di studiosi e ricercatori emigrati all'estero, per impiantare nel nostro Paese centri di eccellenza per la sperimentazione di nuove terapie.
In questi tre ambiti dell'agire umano - la politica, la letteratura, l'impegno sociale - Susanna Agnelli ha desiderato fortemente impegnarsi in prima persona, mettendo il proprio volto, le proprie energie e le proprie capacità al servizio della crescita e del benessere del Paese. Con il suo impegno, con il suo prezioso contributo, si è rivelata una delle figure femminili più forti e significative del secolo scorso.
A nome di tutta l'Assemblea e mio personale esprimo quindi il più sentito cordoglio ed una viva partecipazione al dolore della sua famiglia - in particolare alla figlia Samaritana presente oggi in tribuna con il consorte - e profonda vicinanza a tutti i ricercatori e i dirigenti della Fondazione Telethon, chiamati a perpetuare, nella loro quotidiana azione, la tenacia e la passione del loro compianto Presidente. Invito pertanto tutti i colleghi ad osservare un minuto di raccoglimento.