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Comunicati stampa del Senato

Primo Maggio. Presidente Marini: "Recuperare la dignità del lavoro per dare futuro"

''Il Primo Maggio è una festa di popolo che vive del senso che un popolo ha saputo dare alla fatica di ogni giorno, alla dignità superiore del lavoro. Alle giovani generazioni che incontrano questo momento attraverso il linguaggio della musica che i lavoratori organizzati nei sindacati confederali regalano con il tradizionale appuntamento di Roma, a quelle generazioni che oggi si confrontano per la prima volta con la verità del lavoro, con la sua immagine trasfigurata nella dimensione del precariato, ai giovani italiani vorremmo dedicare questo momento, perché ogni ricorrenza ha valore se può proiettarsi nel futuro''. E' quanto scrive il Presidente del Senato, Franco Marini, in un articolo che verrà pubblicato dal quotidiano 'Il Centro' in occasione della Festa del Primo Maggio. ''Oggi i dati Istat sul lavoro - scrive ancora il Presidente Marini - fotografano un calo della disoccupazione. E' sempre una buona notizia ma non va taciuto che, dietro questi dati c'è la regolamentazione della manodopera straniera e una massa ancora considerevole di precariato. Il trend di crescita produttiva c'è dunque ma ancora non basta. Occorre irrobustirla e renderla solida, duratura, non dipendente dalle sorti delle grandi "locomotive" estere. Questo può avvenire rilanciando decisamente lo sviluppo puntando sull'aumento dei consumi e della domanda e quindi sulle disponibilità economiche delle famiglie e delle persone''. ''C'è la necessità - prosegue il Presidente Marini - di ripensare al lavoro. E' la sicurezza verso il futuro che ancora manca. Solo la buona occupazione rende possibile il passaggio di responsabilità tra generazioni, in un Paese come il nostro che ha bisogno più di ogni altra cosa di un sano turn over, nel lavoro, certo, ma anche nella politica, nell'università, nella ricerca e nel mondo dell'impresa''. "Un Primo Maggio - conclude il Presidente Marini - dedicato al futuro, dunque, partendo dalle forti ragioni di un passato di grandi conquiste democratiche. Ecco, questa festa del lavoro, che quest'anno vuole doverosamente ricordare i tanti, troppi martiri delle fabbriche, dei cantieri, delle industrie, dei campi, e offrire un nuovo messaggio perché si agisca presto e bene per fermare questa mattanza, deve rappresentare la riappropriazione del significato più profondo del lavoro che si intride del senso pieno della dignità umana".

Consulta: Marini e Bertinotti invitano il giudice Vaccarella a ritirare le dimissioni

Il Presidente del Senato Franco Marini ed il Presidente della Camera dei deputati Fausto Bertinotti rendono noto di avere ricevuto in data odierna una lettera del giudice costituzionale Romano Vaccarella con la quale vengono comunicate le dimissioni dalla Corte Costituzionale a seguito di recenti articoli di stampa che riportano dichiarazioni di esponenti politici su un presunto orientamento "anti referendum elettorale" da parte della Corte stessa. I Presidenti Marini e Bertinotti riaffermano la propria assoluta e ferma convinzione nella totale indipendenza ed autonomia della Consulta e sottolineano come - fin dalla sua istituzione - la Corte abbia sempre saputo coniugare grande competenza giuridica e radicata sensibilità istituzionale, frutto questo dell'alta qualità e professionalità che tutti i suoi componenti hanno sempre posseduto. «Questo - proseguono i due Presidenti - non può essere messo in alcun dubbio da dichiarazioni e polemiche di stampa che riportano indirizzi ed opinioni più proprie del quotidiano ed aspro confronto politico che di quello istituzionale. Abbiamo l'assoluta certezza che, anche in questa occasione, la Corte valuterà con serenità e competenza i quesiti ad essa sottoposti. «In questa ottica - concludono Marini e Bertinotti - invitiamo convintamente il giudice costituzionale Romano Vaccarella a voler desistere dalla sua posizione, continuando a dare alla Corte quel contributo di equilibrio e saggezza che ormai da diversi anni con serenità egli fornisce».



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