Indagini conoscitive della XV Legislatura: terapie non convenzionali
L'obiettivo era quello di una indagine a tutto campo per poi arrivare alla discussione e all'adozione di una normativa a livello nazionale. Lo scioglimento anticipato della Legislatura ha però impedito che si avviasse la discussione di nuove norme legislative. Resta comunque un ampio materiale a disposizione di studiosi e appassionati della materia, oltreché, naturalmente, dei parlamentari della XVI Legislatura. Stiamo parlando dell'«indagine conoscitiva sulle terapie non convenzionali» avviata giovedì 2 agosto 2007 dalla Commissione Sanità del Senato.
Nel corso dell'indagine sono stati ascoltati, tra gli altri, i rappresentanti della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, dell'Istituto superiore di sanità, della Federazione Italiana Società di Agopuntura (FISA), dell'Istituto Paracelso, della Fondazione Matteo Ricci, della Federazione italiana delle associazioni e dei medici omeopati (FIAMO), della Società italiana di medicina omeopatica (SIMO), dell'Agenzia italiana per il farmaco, del Comitato Nazionale per la Bioetica, dell'Agenzia europea per i medicinali (EMEA), della Regione Emilia Romagna, della Regione Toscana, dell'Associazione Legambiente, della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (SIOMI) e dell'Associazione per le medicine non convenzionali in odontoiatria (AMNCO).
Indagini conoscitive della XV legislatura: tutela del risparmio e disciplina dei mercati finanziari
I nuovi meccanismi di governance societaria, con particolare riferimento alle forme di tutela delle minoranze; la circolazione delle obbligazioni; la struttura e l'articolazione delle autorità di controllo, vigilanza e regolazione sui mercati finanziari anche in riferimento al controllo parlamentare: sono questi alcuni dei temi affrontati dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato nello svolgimento dell'indagine conoscitiva sulle questioni attinenti l'attuazione della legge 28 dicembre 2005, n. 262, recante "Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari". La Commissione ha ascoltato, tra gli altri, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, il Comandante generale della Guardia di finanza, il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, il Governatore della Banca d'Italia, il Presidente della CONSOB e il Presidente dell'ISVAP.
Missione umanitaria in Iraq: risultati e prospettive
La riqualificazione delle strutture sanitarie nel Kurdistan iracheno, soprattutto con l'obiettivo di migliorare le condizioni sanitarie di bambini e adolescenti; progetti di informatizzazione della Pubblica Amministrazione; un programma di formazione per ingegneri del Ministero delle Risorse Idriche dell'Iraq; percorsi formativi nei settori della generazione e distribuzione dell'energia elettrica, e nel campo delle attività petrolifere. Sono alcuni degli esempi citati dalla Relazione (formato pdf; 445 KB) del Ministro degli affari esteri «sui risultati della missione umanitaria di stabilizzazione e ricostruzione in Iraq», presentata ai sensi della Legge n. 38 del 2007 (Doc. CCXXXVIII n. 1). La Relazione riporta anche i costi dei singoli progetti; per gli "interventi sanitari a favore dell'infanzia", ad esempio, sono stati spesi 835 mila euro; per l'informatizzazione della PA irachena, quasi 6 milioni di euro; per la "formazione di giornalisti e maestranze Tv", 600 mila euro.
Il 29 aprile la prima seduta della XVI Legislatura
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato il decreto di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per il 13 e 14 aprile 2008, nonché di determinazione della data della prima riunione delle nuove Camere fissata per il giorno 29 aprile 2008. E' stata decisa inoltre l'assegnazione alle Regioni del territorio nazionale e alle ripartizioni della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per l'elezione del Senato della Repubblica. E' stato infine deliberato il decreto di assegnazione alle circoscrizioni elettorali del territorio nazionale e alle ripartizioni della circoscrizione Estero del numero dei seggi spettanti per l'elezione della Camera dei Deputati.
Lo scioglimento delle Camere era stato annunciato il 6 febbraio, con un comunicato del Quirinale nel quale si legge: «Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri».
Indagini conoscitive della XV Legislatura: uso di biomasse per produrre energia
«La missione principale dell'agricoltura deve restare la produzione di cibo». «Le produzioni agroenergetiche vanno correttamente inquadrate nell'ambito delle opportunità offerte dalla multifunzionalità. Un indirizzo valido a maggior ragione per il nostro Paese che presenta produzioni tipiche e tradizionali di assoluto rilievo, apprezzate nel mondo, ed una struttura fondiaria, fortemente caratterizzata dalla piccola proprietà, certamente meno vocata alle monocolture dedicate». E' quanto si legge nel documento approvato dalla Commissione Agricoltura al termine dell'indagine conoscitiva «sulle prospettive di sviluppo dell'uso di biomasse e di biocarburanti di origine agricola e sulle implicazioni per il comparto primario». La Commissione sottolinea poi «le grandi potenzialità rappresentate dall'impiego dei sottoprodotti dell'agricoltura, della forestazione e della zootecnia, in impianti di piccole e medie dimensioni diffusi sul territorio».
«Opportunità di sviluppo di altrettanto rilievo - si legge ancora - sono offerte dal settore delle biomasse legnose. I dati dell'Inventario Forestale nazionale, recentemente diffusi, stimano la presenza sul nostro territorio di circa 12 miliardi di alberi, con aree forestali che potrebbero beneficiare di una più accorta gestione, mentre ITABIA ha valutato in circa 7 milioni di tonnellate annue le biomasse agroforestali recuperabili ad usi energetici, con un potenziale di produzione di acqua calda, con impianti di teleriscaldamento, pari a 4 milioni di abitazioni».
Il documento finale dell'indagine conoscitiva fornisce anche un ampio panorama delle principali tecnologie esaminate. «I principali biocarburanti - si legge - sono l'etanolo ed il biodiesel. La tecnologia di produzione dell'etanolo implica la fermentazione dello zucchero ottenuto direttamente dalla canna da zucchero o dalla barbabietola o indirettamente tramite la conversione dell'amido contenuto nei cereali. L'etanolo prodotto è quindi distillato per produrre un liquido usato come carburante. Tale carburante può essere usato in miscela con la benzina oppure in modo puro; in tal caso sono necessarie modifiche al motore delle automobili convenzionali. Il biodiesel è un combustibile biodegradabile derivato da fonti rinnovabili che si può ottenere attraverso diversi procedimenti, come l'esterificazione e la trans-esterificazione. Può essere prodotto a partire da grassi animali o da oli vegetali. Il biodiesel sostituisce totalmente o parzialmente l'olio diesel derivato da petrolio in motori ciclodiesel da trazione (camion, trattori, automobili) o fissi (generatori di elettricità, calore, etc)».
Nel corso dell'indagine conoscitiva sono stati ascoltati, tra gli altri, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dell'ambiente, i rappresentanti della Coldiretti, della Confagricoltura, della Confederazione italiana agricoltori (CIA), dell'Associazione italiana coltivatori (AIC), dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria, di Legambiente, di WWF Italia, del Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali.
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- I resoconti dell'indagine conoscitiva »
- Il documento approvato al termine dell'indagine conoscitiva (formato pdf: 149 KB) »
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Indagini conoscitive della XV Legislatura: cooperazione allo sviluppo
«La riforma della disciplina in materia di cooperazione allo sviluppo presenta in qualche modo aspetti di natura istituzionale, posto che va ad incidere su una parte importante del nostro sistema e che quindi quanto più è condivisa tanto maggiori sono le possibilità che duri nel tempo. Quindi, a maggior ragione è importante che, sulla struttura fondamentale di una parte così significativa della politica estera del nostro Paese, sulle regole che devono governarla, ci sia un consenso di fondo del Parlamento italiano, a prescindere da chi pro tempore in quel momento ha responsabilità di Governo. Tale condivisione costituisce forse l'unica condizione per non perdere del tutto il lavoro fin qui svolto e, quindi, per poterlo opportunamente utilizzare nell'ambito di una prossima legislatura». E' quanto si legge nel documento approvato dalla Commissione Esteri nella seduta del 26 febbraio 2008, a conclusione dell'indagine conoscitiva sulla politica della cooperazione allo sviluppo e sulle prospettive di riforma della relativa disciplina.
La cooperazione - si legge ancora nel documento conclusivo - «non può più essere considerata come un dono dei Paesi ricchi nei confronti dei Paesi poveri». Del resto, «vi è ormai una presenza fortissima, in qualche caso formidabile, di Paesi che qualche anno fa avremmo definito in via di sviluppo e che ora stanno diventando partner fondamentali allo sviluppo di alcune aree del mondo: si pensi alla presenza crescente della Cina e dell'India in Africa, che sta diventando una realtà di assoluta e straordinaria rilevanza». Per quanto ci riguarda, però, oggi siamo di fronte ad una «cooperazione frammentata in mille rivoli» che sfugge «perfino alla consapevolezza da parte dello stesso Paese che la realizza». «Il Paese non conosce esattamente le iniziative italiane che hanno luogo nel mondo, ove per Paese si intende non solo l'opinione pubblica, ma anche il Parlamento e lo stesso Ministero degli affari esteri». Ebbene, «tutto questo va in qualche modo ricondotto ad unità, senza utopie o illusioni dirigistiche, ma quanto meno dando vita ad un lavoro di messa in rete».
Indagini conoscitive della XV Legislatura: lo stato della scuola italiana
Ha destato un certo scalpore alla fine del 2007 la pubblicazione del rapporto OCSE-PISA a proposito del quale alcuni giornali parlarono di scuola italiana "bocciata" dall'OCSE. PISA - acronimo di Programme for International Student Assessment - è un'indagine internazionale promossa dall'OCSE che mira ad accertare con periodicità triennale conoscenze e capacità dei quindicenni scolarizzati dei principali Paesi industrializzati. L'indagine 2006 ha coinvolto 400 mila studenti in 57 Paesi.
Nella seduta del 10 ottobre 2006 la Commissione Istruzione ha approvato la proposta della Presidente Vittoria Franco di una indagine conoscitiva sullo stato della scuola italiana, in rapporto ai sistemi di istruzione e formazione degli altri Paesi europei, con particolare riferimento alla valutazione dei risultati, al processo autonomistico e al contrasto della dispersione scolastica. Nel corso dell'indagine sono stati ascoltati, tra gli altri, il Ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, rappresentanti dell'Istat, rappresentanti del Gruppo di lavoro per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica, il Capo dipartimento per l'istruzione del Ministero della pubblica istruzione.
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- L'indagine conoscitiva: scheda di procedura (con link ai resoconti) »
- Il sito del Ministero della Pubblica Istruzione »
- Il sito dell'Invalsi (Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) »
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- Home page del Progetto PISA nel sito dell'Ocse »
- I risultati di PISA 2006 nel sito dell'Ocse »
I lavori del Senato dopo lo scioglimento delle Camere
Per effetto dello scioglimento delle Camere, l'attività legislativa dell'Assemblea e delle Commissioni, secondo la prassi parlamentare, sarà limitata all'esame di atti dovuti, quali i disegni di legge di conversione di decreti-legge e gli atti urgenti connessi ad adempimenti internazionali e comunitari. Lo ha ricordato in Aula, in apertura della seduta di martedì 26 febbraio, il Presidente Marini. Potranno inoltre svolgersi, in sede di Commissione, le procedure per i pareri parlamentari sugli atti del Governo. Il sindacato ispettivo si eserciterà attraverso interrogazioni a risposta scritta.
Per quanto riguarda le indagini conoscitive e le inchieste parlamentari, le Commissioni - ha aggiunto il Presidente del Senato - potranno riunirsi al solo fine di rendere esplicite le conclusioni dell'attività svolta prima dello scioglimento. Rimane esclusa qualunque ulteriore attività di rilievo esterno, anche se prevista nei programmi già approvati. Infine, il regime di prorogatio del Senato consente nelle varie sedi l'adempimento di atti relativi agli interna corporis dell'Assemblea.
Commissioni d'inchiesta della XV Legislatura: Servizio sanitario nazionale
La Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale ha effettuato 17 sopralluoghi, si è riunita 71 volte in seduta plenaria e, tramite il proprio nucleo di agenti ed ufficiali delle forze dell'ordine, ha vagliato decine di segnalazioni ed esposti, anche prendendo spunto da fatti di cronaca. Il risultato di queste attività è dettagliatamente descritto nella relazione finale di 166 pagine, approvata nella seduta del 12 marzo 2008.
L'inchiesta parlamentare si è concentrata, in particolare, sull'attuazione del Piano nazionale della prevenzione e delle emergenze sanitarie; sul funzionamento del Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (SiVeAS); sugli aspetti strutturali, igienico-sanitari, tecnologici e organizzativi degli ospedali italiani, con particolare riguardo a quelli di insegnamento; sui coma neurovegetativi e l'assistenza domiciliare nelle diverse realtà regionali; sull'aggiornamento professionale in sanità; sull'organizzazione dei prelievi e dei trapianti di organi; sul ruolo dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA).
Di particolare interesse, anche per il rilievo registrato nei media nazionali, le risultanze dei sopralluoghi effettuati nelle strutture ospedaliere più importanti. Il complesso architettonico del Policlinico universitario Umberto I di Roma - si legge ad esempio nella relazione - «è caotico, disordinato e privo di ogni razionalità e funzionalità. Il traffico veicolare interno e gli spostamenti dei pazienti da un padiglione all'altro sono inaccettabili. Il degrado della struttura è elevato in molte aree». Alcune ristrutturazioni recenti «sono state fatte non nel senso della integrazione e razionalizzazione, ma piuttosto come celebrazione del potere del direttore di turno». All'Istituto nazionale dei tumori-Fondazione G. Pascale di Napoli «gli aspetti di manutenzione ordinaria appaiono carenti e tendono a conferire a tali strutture, anche se valide dal punto di vista scientifico e assistenziale, un aspetto decadente, di scarso decoro e in ultima analisi non rispettose sia dei degenti che degli operatori».