Cerimonia di consegna del 42° Premio Estense
Signor Presidente,
autorità,
cittadine e cittadini di Ferrara,
ho accettato volentieri di partecipare alla cerimonia di consegna del 42° Premio Estense, che ininterrottamente da oltre 40 anni rappresenta qui a Ferrara il segno tangibile del rapporto che unisce il mondo imprenditoriale e quello della cultura.
Ringrazio per l'invito il Presidente di Confindustria di Ferrara, Piero Puglioli, e saluto con cordialità le Autorità civili, militari e religiose oggi presenti.
È con piacere che ricordo i nomi di giornalisti e cronisti di illustre fama che hanno ricevuto questo riconoscimento.
Firme come Alberto Ronchey, Ennio Flaiano, Enzo Biagi, Piero Ostellino, Paolo Mieli sono solo alcuni tra i molti che testimoniano non solamente la prestigiosa tradizione di questo premio ma anche il suo ampio respiro, nell'abbracciare i settori e le branche dell'informazione più diversi.
Ringrazio e saluto i componenti della Giuria tecnica, presieduta da Sergio Zavoli, che annovera tra i suoi membri autorevoli figure di giornalisti e scrittori, alcuni dei quali premiati nelle precedenti edizioni con l'Aquila estense.
Un pensiero analogo rivolgo alla Giuria popolare ferrarese, espressione diretta ed effettiva del legame tra la cultura e lo spirito di questa città, che ha visto la nascita del Premio estense, nel 1965 per volontà di Giorgio Piacentini, e la sua progressiva affermazione a livello nazionale.
L'autorevolezza e la rappresentatività delle giurie, unite alla trasparenza e alla collegialità del metodo di scelta dei vincitori, contribuiscono all'incontestabile valore di questo riconoscimento.
So che la storia di questo premio e le opere delle più prestigiose firme del giornalismo italiano sono ora riunite e disponibili al pubblico presso la Biblioteca Ariostea, e mi congratulo con voi per questa felice iniziativa di cui potranno giovarsi soprattutto i giovani.
Oltre ai manoscritti dell'Orlando Furioso e "Il Pastor Fido" di Battista Guarini, i codici medievali e gli incunaboli del XV secolo, si aggiunge un patrimonio prezioso, curato dall'Unione Industriali e arricchito dal materiale dei suoi archivi, che consente la conoscenza diretta dei protagonisti della cultura della storia recente.
L'Aquila estense esprime il tributo simbolico che il settore economico e imprenditoriale, facendosi interprete e promotore di quelle idee umanistiche di cui questa meravigliosa città è pulsante testimonianza, intende riconoscere al giornalismo, per la sua instancabile attività di aggiornamento e di fedele ricostruzione del vero.
Viviamo un tempo segnato dalla prevalenza della scienza e della tecnica che non ha precedenti nella storia dell'umanità. La qualità, la velocità, l'estensione dei progressi scientifici se, da un lato, ci rendono fieri per i traguardi che l'intelligenza umana raggiunge e supera dall'altro, non di rado, generano una sensazione di spaesamento, una vertigine che mi pare efficacemente ritratta dal titolo di un libro recente: "Le inquietudini dell'uomo onnipotente".
A questo tornante, dunque, si incrociano e trovano nuovo senso e forza le scienze umanistiche, quelle discipline che ci aiutano a rimettere sempre al centro della nostra riflessione e delle ragioni per cui camminiamo verso il progresso l'uomo: tutto l'uomo e tutti gli uomini.
Non so se sia frutto dell'età ma sono profondamente convinto che anche nel tempo della Rete e della multimedialità, non trova, non può trovare adeguata supplenza la parola, la parola scritta, la parola gustata nella sua apparente fissità che, invece, è continuo richiamo a sempre nuove correlazioni, a sempre rinnovate sollecitazioni intellettuali.
E dunque leggere è come ricevere scariche elettriche, naturalmente a voltaggio sostenibile. Un libro ma anche un reportage o un'inchiesta giornalistica ci rendono più ricchi, più aperti alla comprensione di noi stessi e dell'altro e, per questo, fanno le società più libere e più forti. Non a caso ogni esperienza di mortificazione della democrazia passa attraverso un rogo di libri.
Signor Presidente,
già in occasione del Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, tenutosi a Santa Margherita Ligure nel giugno scorso, ho avuto modo di riflettere sull'evoluzione di una nuova tendenza e necessità: quella di porre al centro dell'economia e della società la persona, il suo pieno sviluppo e i valori di cui è portatrice.
Ebbene, dal 1965 il Premio Estense rende omaggio a tali valori, rievocando una antica, eppur sempre viva e attuale forma di mecenatismo, che se da un lato alimenta e sostiene la cultura, dall'altra contribuisce in maniera preziosa a tenere il mondo economico saldamente ancorato allo sviluppo non solo scientifico ma manche morale e culturale.
La concomitante consegna del premio istituito in memoria di Gianni Granzotto, giunto alla 22^ edizione, sottolinea con ancor maggior enfasi quelli che devono essere i principi guida della professione giornalistica: valori quali l'impegno e la correttezza, ai quali si unisce il tratto personale che rende riconoscibile al pubblico la penna di chi scrive.
Oggi questo attestato viene conferito a Giovanni Minoli. Il suo ambizioso progetto - quale Direttore di RaiEducational - di rendere la storia e il sapere scientifico materie affascinanti e coinvolgenti, attraverso il rigore scientifico e un'impronta accattivante nella conduzione, gli hanno valso giustamente il plauso del Capo dello Stato, al quale si unisce quello di tutti noi.
Vorrei, inoltre, rivolgere un commosso pensiero a Bruno Traversari, recentemente scomparso, alla cui memoria oggi viene conferito un Premio Speciale. Un attestato che il Premio Estense e la Città di Ferrara vogliono tributare al giornalista e scrittore, finalista nella passata edizione e ferrarese di nascita.
Quale rappresentante delle istituzioni, come molti miei predecessori prima di me, sono qui, Presidente Puglioli, a testimoniarle la riconoscenza per il costante impegno dell'Unione degli Industriali della Provincia di Ferrara nel perseguimento di obiettivi di così alto significato sul versante culturale e sociale e l'auspicio che questa iniziativa possa continuare la sua opera, per rafforzare i legami tra la società civile, di cui il giornalismo è immediata espressione, e il mondo produttivo. Questo mondo, per fortuna, annovera ancora tra i suoi rappresentanti imprenditori illuminati e sensibili, che sanno guardare alla cultura come fattore di crescita della nostra società.
Grazie per l'attenzione e auguri per il futuro del Premio Estense.