La Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito e da oggi in missione in Bosnia-Erzegovina e Kosovo. La delegazione parlamentare e guidata dal presidente Paolo Franco ed e composta dai senatori Tana de Zulueta, Aventino Frau e Luigi Malabarba.

I senatori incontreranno i Comandi militari e in particolare i responsabili dei contingenti italiani che partecipano alle missioni internazionali EUFOR (Bosnia-Erzegovina) e KFOR (Kosovo) e avranno colloqui con medici e ricercatori locali. Infatti, lo scopo di questa tappa dell'inchiesta parlamentare e verificare "se, nell'ambito delle missioni di pace all'estero, siano state adottate tutte le necessarie misure di sicurezza contro i rischi derivanti dall'esposizione all'uranio impoverito e se queste risultino in concreto rispettate; se nelle aree nelle quali i contingenti italiani sono tuttora chiamati a operare esistono condizioni di sicurezza sufficienti, ovvero se siano rilevabili situazioni di rischio per i nostri militari correlate all'esposizione a uranio impoverito o ad altri agenti tossici".

Il Presidente del Senato, Marcello Pera introdurra i lavori del convegno "Aspetti finanziari, monetari e creditizi connessi all'allargamento dell'Unione Europea" organizzato dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato giovedi 1? dicembre alle 11,30 nella Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani. Le conclusioni sono affidate al Ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, mentre prenderanno parte alla discussione il Presidente della 6a commissione, Riccardo Pedrizzi, l'ex Vice presidente della Convenzione Europea, Giuliano Amato e il Ministro per le Politiche comunitarie, Giorgio La Malfa.

Nel corso dell'incontro saranno presentati gli atti dell'indagine conoscitiva sul tema, conclusa di recente dalla 6a Commissione, insieme con un documento finale sottoscritto all'unanimita dai suoi componenti. Dopo l'ingresso nell'Unione dei nuovi 10 membri e l'elaborazione del Trattato con le modifiche degli assetti istituzionali, gli atti della VI Commissione esaminano le prospettive che gli Stati della Ue devono fronteggiare insieme all'impatto derivante, prima dall'esito del referendum in Francia e Olanda, e poi dal manifestarsi di differenti orientamenti, sui molti aspetti del bilancio comunitario. L'indagine conclude un lavoro avviato nel marzo del 2003 per monitorare i riflessi che l'allora atteso processo di allargamento dell'Unione Europea avrebbe prodotto sulle decisioni comunitarie e sulle politiche nazionali ed e stata svolta con le audizioni di numerosi soggetti interessati, sia istituzionali che economici: oltre ai rappresentanti italiani dei ministeri delle attivita produttive, delle politiche comunitarie e dell'economia, l'indagine si avvale del contributo di rappresentanti della Consob, dell'Ufficio Italiano dei Cambi, dell'Istituto per il Commercio con l'Estero, della Confindustria, dell'Abi, della Simest e dei maggiori gruppi bancari che operano nei paesi stranieri. Non mancano testimonianze degli incontri, nel dicembre 2004, dei membri della Commissione con il presidente della Banca Centrale Europea Trichet e con il componente italiano del Comitato esecutivo Padoa Schioppa.

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