Open menu Close menu
Salta al contenuto principale
Il Presidente: Intervento in Assemblea

Sui drammatici avvenimenti di Genova in occasione del Vertice G8

(Seduta n. 17 del 24 luglio 2001)

(Si leva in piedi e con lui tutta l'Assemblea). Colleghi, consentitemi di ricordare i drammatici avvenimenti di Genova in occasione della celebrazione del Vertice G8, durante i quali ha perduto la vita un giovane manifestante.

La stessa ricostruzione dei fatti è fonte di divisione politica ed è già stata oggetto di dibattito in Commissione al Senato e in Aula presso la Camera. Non entro ovviamente nel merito, ma ritengo sia mio dovere morale esprimere un cordoglio autentico per la vita spezzata del manifestante Carlo Giuliani e sentimenti di ammirazione per le parole composte del padre di questa vittima; la mia solidarietà a quell'agente delle forze dell'ordine che si è trovato nella tragica circostanza di salvare la propria vita a costo di un'altra vita; apprezzamento per le forze dell'ordine per il compito che hanno svolto, per cercare di garantire la sicurezza di tutti, ivi compresi coloro che nei riguardi delle Forze dell'ordine si sono mostrati ostili se non aggressivi, e solidarietà per la città di Genova, che ha pagato un prezzo molto alto alla celebrazione di un evento che era stato deciso di tenere in quella città anche in suo onore.

Mi si lasci ribadire, infine, ciò che avevo peraltro già detto ed utilmente ricordato, credo, in quest'Aula: la violenza è nemica della libertà e della democrazia. Tutti dovremmo rifuggire dalla violenza, e non solo con parole di circostanza, quelle belle parole che costano poco e che impegnano ancor meno, ma dovremmo farlo con parole sentite, pensate e credute, a cui seguano fatti e comportamenti adeguati e coerenti.

I giovani di Genova forse non lo sanno, ma noi che ne siamo consapevoli dovremmo riflettere, io credo, cari colleghi, sul fatto che il sogno di accorciare la storia ricorrendo alle armi, proprie o improprie, produce fatalmente miserie e tragedie. Nella nostra storia recente noi abbiamo avuto e le miserie e le tragedie di questo sogno; non dobbiamo averne altre. Vi ringrazio.



Informazioni aggiuntive