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Il Presidente: Intervento in Assemblea

Auguri al Presidente

Cerimonia di auguri al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale

Signor Presidente,

Le rivolgo con piacere i miei augùri per le festività, anche a nome del Presidente della Camera, del Consiglio dei Ministri, della Corte Costituzionale, del mondo politico, delle autorità e di tutti i presenti.
È consuetudine in questa circostanza fare un bilancio dell'anno che sta per chiudersi. Senza entrare in valutazioni, cercherò di ricordare gli eventi che mi sono sembrati notevoli, sul piano interno, europeo e internazionale.

1. Cominciando dall'Italia, mi limiterò alla sola attività parlamentare. Tra le leggi principali approvate dalle Camere, ne cito alcune, in ordine cronologico: le norme in materia di procreazione assistita, l'assetto del sistema radiotelevisivo, l'attuazione dell'art.122 Cost. in materia di elezioni e incompatibilità degli organi regionali, la legge sul conflitto di interessi, la riforma delle pensioni, il riordino del settore energetico, il riordino in materia ambientale. Sono ancora all'esame del Parlamento la riforma della seconda parte della Costituzione e la riforma dell'ordinamento giudiziario. La prima è ora in terza lettura al Senato, la seconda deve essere riesaminata alla luce del messaggio da Lei inviato al Parlamento il 16 dicembre a norma dell'art.74 della Costituzione.
Il dibattito che ha accompagnato questi provvedimenti è stato intenso e talvolta decisamente aspro. Penso che questo si debba alle difficoltà istituzionali, politiche e culturali del nostro ancor giovane sistema bipolare. Ma, come ho detto, non intendo esprimere valutazioni.

2. Uscendo dalle vicende italiane, il 2004 è stato l'anno della trasformazione dell'Europa. Ciò è avvenuto in primo luogo attraverso il processo di allargamento, che ha fissato i nuovi confini geopolitici del Continente e esteso le istituzioni europee a dieci nuovi paesi membri. In secondo luogo, l'evoluzione dell'Europa si è completata con la firma a Roma del voluminoso Trattato costituzionale che ha ridisegnato le nuove istituzioni comuni.
L'Europa si ritrova dunque oggi più grande. Un ulteriore allargamento è previsto con l'inizio dei negoziati per l'adesione della Turchia recentemente deciso dal Consiglio europeo. Proprio in connessione con questa decisione, si è riaperto il dibattito su quale delle due visioni dell'Europa debba alfine prevalere: quella identitaria di un unico spazio di cultura e radici o quella invece geo-politica di uno spazio economico, militare e di sicurezza, oltre che di diritti. Il ruolo dell'Europa sarà comunque ancora sollecitato, in considerazione della situazione internazionale, dei rapporti euro-atlantici, delle relazioni euro-mediterranee, dei fermenti alla periferia orientale dell'Unione, in particolare in Ucraina. È augurabile che, in vista dei processi parlamentari o referendari di ratifica del Trattato costituzionale, i nodi si sciolgano.

3. Sul piano internazionale, l'evento considerato forse il più decisivo, per le aspettative che si erano create anche in Europa, è la rielezione per il secondo mandato del Presidente americano Bush. Alle elezioni americane ha guardato tutto il mondo, consapevole delle responsabilità e del ruolo primario di quella grande potenza. Eventi di non minore rilievo si sono svolti altrove. In Afghanistan, dopo la caduta del regime del fanatismo per effetto dell'azione militare decisa dall'Onu, si è avviato un processso di democrazia. La grande partecipazione della popolazione afghana alle elezioni è di per sé prova della libertà conquistata.
In Iraq, terroristi e seguaci del vecchio totalitarismo continuano ad ostacolare i tentativi di pacificazione e ricostruzione del paese. Il prezzo in vite umane, di militari e civili, è molto alto. Ci auguriamo che i progressi che sono stati realizzati sulla via della normalizzazione possano assicurare anche in questo paese lo svolgimento di elezioni libere.
Nuove prospettive di pace e di convivenza di due popoli con due Stati si aprono tra israeliani e palestinesi. Qui saranno decisive, da un lato, le elezioni presidenziali e le scelte della nuova leadership dell'Autorità palestinese, e, dall'altro lato, le decisioni che verranno prese in Israele dal governo in carica o da quello di grande coalizione che si profila.
Resta, a rendere ancora oscuro lo sfondo della situazione internazionale, il problema del terrorismo islamico e nazionalista, che quest'anno ha continuato a seminare attacchi e stragi, come quella dei ragazzi della scuola di Beslan in Ossezia. Il 2004 si conclude con questi scenari internazionali di realizzazioni, incertezze, pericoli, speranze. Noi ci auguriamo che il 2005 risolva almeno alcuni dei problemi ancora irrisolti.

Ancora Buon Natale e Buon Anno, signor Presidente, a Lei e alla Sua famiglia.



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