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Il Presidente: Discorsi

Discorso pronunciato in occasione della visita al Parlamento italiano di Sua Santità Giovanni Paolo II

Roma

Santita,

Nel darLe il benvenuto a nome dell''istituzione che rappresento - il Senato della Repubblica Italiana - e mio personale, desidero esprimerLe la nostra gratitudine per l''opera infaticabile e cosi sofferta che continua a svolgere contro ogni forma di totalitarismo, violenza, sopraffazione e degrado morale, nel nome dei valori della Chiesa cattolica di cui Lei e Capo e missionario.

1. I valori cristiani e i diritti dell''uomo. Il primo dei valori cristiani e la dignita della persona. Se, come il Cristianesimo insegna, la Parola si e fatta carne, allora l''uomo e immagine di Dio e ha valore in se, quale che sia la sua condizione. Da questo messaggio rivoluzionario - lo "scandalo e follia" di cui parla San Paolo - segue che l''uomo e fratello all''altro, e solidale con l''altro, ha compassione per l''altro, ha rispetto dell''altro.

Questi valori - di umanita, fraternita, solidarieta, carita, giustizia - i credenti li basano sulla Rivelazione, e i laici non credenti li giustificano invece con la ragione o la cultura. Ma gli uni e gli altri su questi stessi valori fondano oggi gli stessi diritti. Il diritto alla liberta, all''uguaglianza, alla tolleranza. Il diritto al rispetto e alla giustizia. Il diritto alla libera manifestazione del pensiero ed espressione di culto. Il diritto all''emancipazione da ogni stato di inferiorita.

Questi diritti sono sanciti dalle nostre Carte fondamentali, prima fra tutte quella che piu ci e cara, la Costituzione della Repubblica italiana. In queste Carte, Dichiarazioni, Convenzioni, Proclamazioni, e contenuto il meglio che la civilta, soprattutto quella dell''Occidente, ha dato di se.

2. L''identita dell''Occidente. Noi abbiamo la consapevolezza che questa civilta occidentale sia figlia della cultura greco-romana, che ci ha dato il concetto di polis e delle sue istituzioni, e della cultura giudaico-cristiana, che ci ha fornito il concetto di persona e del suo valore intrinseco. Come spiegare l''odierna democrazia senza il concetto greco della boule? Come spiegare la nostra societa libera di uomini solidali senza il concetto cristiano di agape?

Sappiamo da quale storia di progresso, ma anche di controversie, dispute, lotte e anche guerre fra uomini di religioni diverse, questa civilta dell''Occidente sia segnata. Sappiamo come sia difficile mantenere il rispetto e la tolleranza reciproca. Anziche essere fiero, ma non arrogante, di se, l''Occidente dei diritti oggi rischia di perdere il senso della sua stessa eredita e identita proprio mentre, in Europa, ci apprestiamo a costruire una Unione politica.

Per questo - come ci ha ammonito la Veritatis splendor - anche noi non vorremmo che la nostra democrazia, alla quale siamo cosi legati, si alleasse con il relativismo etico, del quale invece temiamo le conseguenze. Come potremmo apprezzare, sostenere, difendere le nostre conquiste se ad esse fosse estraneo ogni concetto di verita o di approssimazione alla verita? Come potremmo, in un libero Parlamento come questo, confrontarci su provvedimenti che riteniamo giusti, equi, utili, se poi i giudizi di giustizia, equita, utilita li lasciassimo alla relativita di ogni metro? Non e cosi. Noi i provvedimenti che adottiamo li misuriamo con metri che trascendono i nostri interessi soggettivi e contingenti, il metro del "bene comune" e del rispetto della volonta popolare.

3. Autonomia della politica e laicita delle istituzioni. Quello stesso libero confronto che in questo Parlamento e garantito a tutti ci fa apprezzare anche i valori dell''autonomia della politica e della laicita delle istituzioni democratiche. Dare a Cesare cio che Cesare - oggi, il popolo sovrano - ritiene opportuno gli sia dato dai suoi rappresentanti nella sfera della politica e la garanzia migliore per dare a Dio cio che ciascuno ritiene doveroso dargli nella sfera della propria coscienza. Allo stesso modo, mantenere istituzioni che siano rispettose di tutti i valori di singoli o gruppi che in esse regolano la propria vita e la garanzia piu forte per conservare la liberta dei loro credi ideologici, filosofici, religiosi.

Noi sappiamo che cio che diamo a Cesare ha un limite in cio che molti ritengono appartenere a Dio, cosi come sappiamo che nessuna istituzione puo dirsi neutra rispetto ai valori sui quali essa stessa si fonda. Ma proprio per questo - per fare delle istituzioni un bene di tutti e per proteggere i credi di ciascuno - noi agiamo nel rispetto dei principi di autonomia e laicita. Anche questi principi li consideriamo eredita del Cristianesimo.

Grazie ancora, Santita, della Sua visita e delle parole che ci da l''opportunita di ascoltare



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