7ª Seduta pubblica
Martedì 2 aprile 2013 alle ore 15:05
Dopo aver discusso la relazione, presentata dal Governo, sulle prospettive di crescita dell'economia e sull'andamento dei conti pubblici per gli anni 2013 e 2014, l'Assemblea ha approvato all'unanimità, in un testo emendato, la risoluzione n. 2, sottoscritta da tutti i Gruppi ad eccezione del Movimento 5 Stelle che ha presentato e poi ritirato la risoluzione n. 1.
L'atto d'indirizzo approvato impegna il Governo a verificare le condizioni affinché l'Italia esca, nell'anno in corso, dalla procedura per deficit eccessivo; a operare perché la mini golden rule per gli investimenti diventi permanente e si verifichi una svolta nelle politiche dell'Unione in direzione dello sviluppo economico; a rideterminare il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato fino a un importo massimo di 31.600 milioni di euro nel 2013 e di 29.100 milioni per il 2014, nonché il fabbisogno del settore statale in 73.674 milioni di euro nel 2013; riguardo al decreto sui pagamenti dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, a predisporre interventi di immediata eseguibilità e a graduare il flusso dei pagamenti, accordando priorità a quelli che le imprese non hanno ceduto al sistema creditizio.
L'attuale fase congiunturale - si legge nella relazione governativa - è contrassegnata da debolezza soprattutto sul versante della domanda interna: l'andamento dell'economia nell'ultimo trimestre del 2012 è stato peggiore delle attese, con un brusco calo del PIL (0,9 per cento) che costringe a rivedere a ribasso le previsioni per il 2013. Il risanamento del bilancio deve, quindi, essere accompagnato da azioni di sostegno e rilancio della crescita e dell'occupazione. Per immettere liquidità nel sistema economico il Governo prevede di sbloccare i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione per un importo pari a 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e a ulteriori 20 miliardi nel 2014. L'intervento di natura straordinaria, disposto in accordo con le autorità europee, deve essere compatibile con gli equilibri di bilancio. Le misure per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione riguardano in particolare gli enti territoriali (19 miliardi) e prevedono: un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno; l'istituzione di fondi rotativi; la deroga per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali europei; la concessione di anticipazioni di cassa; l'utilizzo di giacenze di tesoreria.
Il relatore, senatore Bubbico (PD), ha dato conto delle audizioni di rappresentanti dell'ISTAT e della Banca d'Italia tenute in Commissione. Ha quindi osservato che con l'approvazione del documento s'intendono corretti i saldi di finanza pubblica, rispetto alle previsioni della Nota di aggiornamento del DEF 2012, e si autorizza il Governo ad adottare provvedimenti d'urgenza per liquidare i crediti commerciali. Per far uscire il Paese dalla recessione - ha rilevato il senatore Bubbico - occorrono margini di flessibilità, nelle politiche di bilancio, più ampi rispetto a quelli riconosciuti dall'ultimo Consiglio europeo.
Il Ministro dell'economia Grilli ha sottolineato l'importanza di contenere il deficit entro la soglia del 3 per cento e ha stimato in 0,5 punti percentuali di Pil l'impatto sull'indebitamento netto del provvedimento per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione. Il livello dell'indebitamento netto per l'anno 2013 dovrebbe attestarsi al 2,9 per cento.
Nella discussione del documento governativo sono intervenuti i senatori: Santini, Guerrieri Paleotti (PD), Uras (Misto-SEL), Comaroli (LN), Merloni (SCpI), Carraro, D'Alì (PdL).
Con accenti diversi sull'azione del Governo, hanno svolto dichiarazione di voto a favore della risoluzione unitaria i senatori: Uras (Misto-SEL), Ferrara (GAL), Fravezzi (Autonomie), Garavaglia (LN), Maran (SCpI), Cappelletti (M5S), Azzollini (PdL), Sangalli (PD).