572ª Seduta pubblica
Giovedì 4 febbraio 2016 alle ore 09:33
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2081, recante regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze, e connessi.
Il Capo I (articoli da 1 a 10) introduce l'istituto dell'unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale; disciplina le modalità per la costituzione delle unioni civili e ne delinea le cause di impedimento; definisce diritti e doveri derivanti dall'unione; estende alle parti le disposizioni in materia di diritti successori dei coniugi; permette alla parte dell'unione civile di ricorrere all'adozione non legittimante nei confronti del figlio naturale dell'altra parte; disciplina lo scioglimento dell'unione. Il Capo II (articoli da 11 a 23) definisce la convivenza di fatto; stabilisce doveri di reciproca assistenza, diritti di permanenza nella casa comune di residenza, l'obbligo di mantenimento in caso di cessazione; parifica i diritti del convivente superstite a quelli del coniuge superstite; enuncia le cause di nullità del contratto di convivenza.
E' proseguita la discussione generale, iniziata il 2 febbraio, che si concluderà martedì 9 febbraio. Sono intervenuti i sen. Maria Mussini, Bocchino (Misto); Susta, Venera Padua, Angela Zanoni, Donatella Albano, Cociancich, Valeria Fedeli, Maran, Lucrezia Ricchiuti, Cecilia Guerra (PD); D'Alì, Ceroni, Paola Pelino (FI-PdL); Adele Gambaro (AL); Erika Stefani, Stucchi, Tosato (LN); Perrone, D'Ambrosio Lettieri (CR); Mario Mauro (GAL); Uras (SEL).
Pur essendo favorevole al matrimonio egualitario, SEL voterà a favore del ddl che detta norme minime di civiltà per riconoscere dignità alle coppie omosessuali. Secondo la sen. Mussini (Misto) le convinzioni religiose non dovrebbero condizionare la legislazione di uno Stato laico, mentre il sen. Bocchino (Misto), richiamando i risultati di ricerche psicosociali, ha evidenziato che i figli di genitori lesbiche o gay non sono svantaggiati rispetto ai figli di coppie eterosessuali. Anche la sen. Gambaro (AL) ha annunciato voto favorevole al ddl. Secondo FI-PdL, LN, CR e GAL una legge equilibrata dovrebbe riconoscere i diritti delle coppie omosessuali senza equiparare le unioni civili al matrimonio, che è istituto peculiare della famiglia quale società naturale con finalità procreative. Inoltre, il diritto dei minori ad avere due genitori di sesso diverso dovrebbe essere anteposto al desiderio degli adulti di avere figli. Se il ddl fosse stato esaminato in Commissione, si sarebbe potuta estendere alle coppie omosessuali la disciplina delle convivenze di fatto contenuta nel Capo II: l'omologazione delle unioni civili al matrimonio viola l'articolo 29 della costituzione e discrimina paradossalmente i conviventi eterosessuali, mentre la norma sull'adozione del figliastro apre la strada alla pratica illecita della maternità surrogata. La maggioranza del PD è favorevole al ddl, ma alcuni senatori del Gruppo condividono le perplessità sulla coerenza costituzionale di alcune norme del ddl e ritengono che l'adozione del figlio del partner apra la strada per via giudiziale al diritto di genitorialità; propongono quindi di sostituire la step child adoption con l'affido rafforzato. Altri senatori del Gruppo ricordano che l'adozione coparentale esiste da trent'anni; ritengono che la questione dell'utero in affitto sia estranea al ddl e sono contrari allo stralcio dell'articolo 5 e ad altre mediazioni al ribasso.