489ª Seduta pubblica
Mercoledì 22 luglio 2015 alle ore 16:30
La Conferenza dei Capigruppo ha approvato, a maggioranza, modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 7 agosto, che prevede sedute uniche da lunedì a venerdì. Domani mattina sarà esaminata la legge europea. Domani pomeriggio riprenderà l'esame del ddl di riforma della RAI: le dichiarazioni di voto finale inizieranno venerdì 31 luglio. Lunedì prossimo alle ore 16,30 inizierà l'esame del ddl sugli enti locali. Dal 3 al 7 agosto saranno esaminati il decreto in materia fallimentare, il ddl di riforma della pubblica amministrazione e, ove concluso in Commissione, il ddl sulle unioni civili.
Le opposizioni hanno chiesto la soppressione del contingentamento dei tempi per la riforma della RAI. Lega Nord ha proposto l'espunzione dal calendario del ddl sulle unioni civili, il cui esame non potrà essere concluso in Commissione prima della paura estiva. Le proposte di modifica del calendario sono state respinte.
L'Assemblea ha approvato l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause del disastro del Moby Prince.
Il relatore, sen. Filippi (PD), ha ricordato il disastro accaduto il 10 aprile 1991 nel porto di Livorno dove, a seguito della collisione tra il traghetto passeggeri Moby Prince e una petroliera, 140 persone morirono arse vive in attesa di soccorsi mai arrivati. La magistratura non ha accertato responsabilità in una vicenda su cui gravano molte ombre, legate a omissioni, manomissioni e depistaggi.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Cioffi, Puglia (M5S); Alessia Petraglia (SEL), Crosio (LN), Amidei (FI-PdL), Cuomo (PD). Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Crosio (LN), Uras (Misto-SEL), Sara Paglini (M5S), Matteoli (FI-PdL) e Lai (PD).
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1997 di conversione del decreto-legge 8 luglio 2015, n. 99, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED. Il testo passa alla Camera dei deputati-
Il provvedimento autorizza, dal 27 giugno al 30 settembre 2015, la spesa di 26 milioni di euro per la partecipazione all'operazione militare europea.
I relatori, sen. Compagna (NCD) e Vattuone (PD), hanno ricordato che, a seguito della situazione di crisi venutasi a creare nell'area del Mediterraneo centrale, il Consiglio dell'Unione europea ha deciso, il 18 maggio 2015, di avviare l'operazione militare con l'obiettivo di smantellare il traffico di migranti. L'operazione, guidata dall'Italia, sarà condotta per fasi successive: inizialmente si procederà all'individuazione e al monitoraggio delle reti di migrazione attraverso la raccolta di informazioni e il pattugliamento in alto mare. La seconda e la terza fase, che prevedono la possibilità del fermo, sequestro, dirottamento e distruzione delle imbarcazioni, richiederanno il consenso dello Stato libico o l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Eunavformed opererà in coordinamento con altri organi e agenzie dell'Unione, in particolare Frontex, Europol, Eurojust.
Nella discussione generale hanno preso la parola i sen. Alicata (FI-PdL), Divina (LN), Cotti (M5S) e Tonini (PD). In replica, il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Rossi ha affermato che l'operazione militare europea è un successo del Governo italiano. Ha rilevato inoltre che la fase di intelligence è essenziale per le fasi successive.
Gli emendamenti riferiti all'articolo 1 sono stati respinti. Sono stati accolti invece gli ordini del giorno G100 (testo 2), a prima firma del sen. Minzolini (FI-PdL), e G102 del sen. Divina (LN), che impegnano il Governo a riferire alle Camere, entro il 15 ottobre, sui risultati delle operazioni. Accolto anche l'ordine del giorno G101 (testo 2) dei sen. Amoruso e D'Alì (FI-PdL) che impegna il Governo, tenuto conto delle condizioni di sicurezza, a vigilare sul cimitero di Tripoli e a organizzare il rimpatrio delle salme di connazionali sepolti in Libia.
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Tarquinio (CR), Divina (LN) e Gasparri (FI-PdL), i quali hanno tuttavia espresso perplessità sull'efficacia dell'operazione, il cui successo è condizionato dal consenso del governo libico e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Favorevoli anche il sen. Compagna (AP) e il sen. Latorre (PD), che ha posto l'accento sul lavoro diplomatico necessario per la stabilizzazione della Libia. Il sen. De Cristofaro (Misto-SEL) ha annunciato voto contrario, denunciando il carattere propagandistico e mistificante dell'operazione che non blocca il flusso migratorio dalla Libia ma lo devia, rendendolo invisibile. Anche il sen. Santangelo (M5S) ha annunciato voto contrario: non si può arrestare il fenomeno migratorio con un blocco navale e, per fare intelligence, non è necessaria un'operazione militare che costa ventisei milioni di euro. Occorrerebbe, piuttosto, intervenire sulle cause del fenomeno, nei Paesi di origine. In dissenso dal Gruppo, il sen. Manconi (PD) ha annunciato l'astensione: il provvedimento è inadeguato rispetto ai suoi stessi obiettivi e rappresenta un diversivo rispetto alle priorità del Mediterraneo.