477ª Seduta pubblica
Giovedì 2 luglio 2015 alle ore 09:32
L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 1971 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali.
Nella seduta pomeridiana di martedì 30 giugno la relatrice, sen. Bertuzzi (PD), ha illustrato il provvedimento, che introduce norme per governare il passaggio graduale dal regime delle quote latte a quello della liberalizzazione; prevede un piano di interventi per il settore olivicolo; contiene misure a sostegno delle imprese colpite da emergenze alluvionali e sanitarie. L'articolo 1 disciplina la possibilità di rateizzare, in tre rate annuali senza interessi, il prelievo dovuto per la campagna di produzione lattiera 2014-2015. L'articolo 2 contiene norme per il superamento del regime delle quote latte e il riordino di relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari. L'articolo 3 introduce una nuova disciplina delle organizzazioni interprofessionali, che sono autorizzate a chiedere contributi obbligatori. L'articolo 4 istituisce il Fondo per la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario, con una dotazione di 4 milioni di euro per il 2015. L'articolo 5 autorizza le aziende agricole, non coperte da polizze assicurative agevolate, a richiedere contributi compensativi a carico del Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura. Le aziende interessate sono quelle colpite da eventi alluvionali e da avversità atmosferiche, verificatesi tra il 2014 e la data di emanazione del decreto, e le aziende colpite da infezioni di organismi nocivi ai vegetali negli anni 2013-2015. L'articolo 6 sopprime la gestione commissariale delle attività ex Agensud e trasferisce le relative funzioni, con particolare riguardo alle gestione dei servizi idrici, ai competenti Dipartimenti e alle Direzioni del Ministero delle politiche agricole. L'articolo 7 prevede per le filiere più rappresentative l'istituzione di commissioni uniche nazionali chiamate a determinare quotazioni di prezzo cui far riferimento nei contratti di compravendita e cessione dei prodotti agricoli.
Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la votazione degli emendamenti che sono stati tutti respinti. Le opposizioni hanno criticato, nel metodo, la blindatura del provvedimento, non migliorabile in Senato, e la decisione della Presidenza di non ammettere alla votazione gli emendamenti volti a sopprimere l'IMU agricola. Nel merito, il provvedimento stanzia risorse insufficienti, non prevede una misura strutturale per fronteggiare le calamità naturali, non semplifica ma appesantisce strutture burocratiche che hanno dato prova di inefficienza. Privo di una visione complessiva, il Governo si limita a rincorrere alcune emergenze, con interventi estemporanei che provocano disparità, e appare incapace, in sede europea, di tutelare i prodotti italiani: la contraffazione del made in Italy fa perdere ogni anno al Paese 60 miliardi.
Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato l'astensione i sen. Candiani (LN), Stefano (SEL), Daniela Donno (M5S). Hanno annunciato voto contrario i sen. Tarquinio (CR), Ruvolo (GAL) e Scoma (FI-PdL). In dissenso dal Gruppo, il sen. Gaetti (M5S) ha annunciato voto contrario. Hanno annunciato voto favorevole i sen. Panizza (Aut), Dalla Tor (AP), Saggese (PD).
In relazione alla domanda di autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Tremonti, nella sua qualità di Ministro dell'economia pro tempore, per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, l'Assemblea ha approvato la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità di dichiarare l'incompetenza del Senato in ragione della non ministerialità dei reati, con conseguente restituzione degli atti all'autorità giudiziaria.
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1259 recante delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi. Il testo passa all'esame della Camera.
Il relatore, sen. Fornaro (PD), ha ricordato la peculiarità (natura mutualistica e legame con il territorio) del sistema dei confidi che favorisce l'accesso al credito di piccole e medie imprese. Il ddl, di iniziativa parlamentare, è composto di un solo articolo ed è volto a conseguire i seguenti obiettivi: semplificare gli adempimenti e contenere i costi; rafforzare la patrimonializzazione e favorire la raccolta di risorse pubbliche e private; disciplinare i contributi pubblici stabilendo il divieto di previsione di vincoli territoriali; razionalizzare le attività nella filiera della garanzia e controgaranzia e favorire la sinergia tra Fondo centrale di garanzia e confidi per evitare effetti di sostituzione o spiazzamento; sviluppare strumenti innovativi, con tassativa esclusione di derivati.
E' stato approvato l'emendamento 1.107 (testo 2), a prima firma del sen. Angioni (PD), con il quale si precisa che il contenimento dei costi si riferisce ai confidi oltre che agli intermediari finanziari. Tutti i Gruppi hanno votato a favore, ad eccezione di M5S che si è astenuto. Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Anna Bonfrisco (CR), Tosato (LN), Vacciano (Misto), Bottici (M5S), Sciascia (FI-PdL), Gianluca Rossi (PD).