464ª Seduta pubblica
Giovedì 11 giugno 2015 alle ore 09:30
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1678, nel testo proposto dalla Commissione, recante delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2014/23/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva 2014/25/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE.
Il ddl, composto di un solo articolo, reca una delega al Governo per il recepimento di tre direttive che riordinano la normativa dell'Unione europea. La delega, che dovrà essere attuata entro il 18 febbraio 2016, prevede la redazione di un nuovo codice degli appalti pubblici e delle concessioni e la conseguente abrogazione delle attuali disposizioni. Il comma 1 detta i seguenti criteri specifici: il divieto di introdurre, o di mantenere negli atti di recepimento, livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive europee; la razionalizzazione del quadro normativo in materia di appalti pubblici e di concessioni, finalizzato a un maggior livello di certezza del diritto e di semplificazione dei procedimenti; la trasparenza e pubblicità delle procedure di gara; la riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e la semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti; il contenimento dei tempi e la piena verificabilità dei flussi finanziari, anche attraverso adeguate forme di centralizzazione delle committenze e di riduzione del numero delle stazioni appaltanti; la razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato; la revisione del sistema vigente di qualificazione degli operatori economici, in base a criteri di omogeneità e trasparenza; la razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto; il miglioramento delle condizioni di accesso, per le piccole e medie imprese e le imprese di nuova costituzione, al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni; l'individuazione, per le procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa europea; la trasparenza, nella eventuale partecipazione dei portatori qualificati di interessi ai processi decisionali finalizzati alla programmazione e all'aggiudicazione di appalti pubblici e concessioni. I commi 2, 3 e 4 riguardano la procedura di attuazione della delega: è prevista la consultazione delle principali categorie e l'acquisizione del parere della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato, oltre che delle Commissioni parlamentari competenti. Il comma 5 reca la clausola di invarianza finanziaria.
Il relatore, sen. Stefano Esposito (PD), ha evidenziato i criteri direttivi introdotti dalla Commissione: il divieto di affidamento dei contratti attraverso procedure derogatorie, che possono essere adottate soltanto nelle emergenze legate alle calamità naturali; la sostituzione del criterio del massimo ribasso con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, anche nei servizi ad alta intensità di manodopera nei quali dovrà applicarsi il contratto più favorevole ai lavoratori; la valorizzazione di esigenze di sostenibilità ambientale e di clausole sociali; la previsione di forme di dibattito pubblico nei territori interessati da opere infrastrutturali che hanno impatto sull'ambiente; la valorizzazione della fase progettuale e il contenimento delle varianti in corso d'opera; il rafforzamento dei poteri di vigilanza e indirizzo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che elaborerà contratti-tipo e bandi-tipo e istituirà un albo nazionale dei commissari di gara; la riduzione del numero delle stazioni appaltanti; la qualificazione degli operatori economici che partecipano agli appalti; la riduzione degli oneri documentali e la digitalizzazione delle procedure di affidamento; l'impossibilità per il contraente generale di scegliere il direttore dei lavori e la creazione, presso il Ministero delle infrastrutture, di un albo nazionale per il ruolo di responsabile dei lavori; l'affidamento delle concessioni mediante procedura ad evidenza pubblica, con una disciplina transitoria per le concessioni autostradali.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Pamela Orrù, Laura Cantini, Borioli, Sonego, Valeria Cardinali, Lumia, Laura Puppato, Angelica Saggese, Mirabelli, Vaccari, Filippi (PD); Crosio, Arrigoni (LN); Margiotta (Misto); Malan, Carraro, Gibiino (FI-PdL); Loredana De Petris, Cervellini (SEL); Scibona, Rosetta Blundo (M5S); Barani (GAL). Tutti i Gruppi hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto in Commissione. M5S ha però espresso il timore che il Governo, in sede di adozione dei decreti delegati, non si attenga ai principi fissati dal Parlamento e ha suggerito di diversificare i controlli, affidandoli a più soggetti. Anche Forza Italia ha espresso perplessità sul ricorso alla delega e ha avanzato proposte in tema di qualificazione degli operatori, sorteggio per la direzione dei lavori, regime transitorio per le concessioni autostradali, individuazione dei subappaltatori, procedure decisionali per le opere strategiche. La Lega Nord ha ricordato gli episodi di corruzione legati a Tav, Mose, Expo, mafia capitale; ha inoltre posto l'accento sul superamento dell'appalto integrato, sul criterio del miglior rapporto qualità/prezzo, sulla semplificazione, sulle forniture dei piccoli comuni. SEL ha proposto di superare chiaramente la legge obiettivo e di sopprimere la disciplina transitoria per le concessioni autostradali. Il sen. Lumia (PD) ha proposto di prevedere la denuncia obbligatoria di richieste estorsive e corruttive da parte di imprese titolari di appalti pubblici e il ricorso al conto dedicato per regolare i flussi di pagamento.
Il seguito dell'esame è rinviato alla seduta di martedì 16 giugno.