417ª Seduta pubblica
Mercoledì 25 marzo 2015 alle ore 16:35
La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario dei lavori corrente. Gli orari delle sedute della prossima settimana sono stati rimodulati affinché nella seduta pomeridiana di mercoledì 1° aprile, alle ore 18, abbiano inizio le dichiarazioni di voto finale sul ddl anticorruzione. Nella seduta del 2 aprile inizierà l'esame del ddl sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni e sarà votata l'autorizzazione a procedere nei confronti del sen. Matteoli.
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 19 e connessi, recanti norme in materia di corruzione.
Nella seduta del 19 marzo scorso il relatore, sen. D'Ascola (NCD-UDC), ha illustrato il testo proposto dalla Commissione. La prima parte del provvedimento inasprisce le pene principali e accessorie per i reati contro la pubblica amministrazione. Sono previsti obblighi di riparazione pecuniaria; attenuanti in caso di collaborazione utile alle indagini; scambi di informazioni tra giudice amministrativo, pubblico ministero e Autorità anticorruzione. La seconda parte del provvedimento riguarda i delitti di falsa comunicazione sociale. Su proposta del Governo, la Commissione ha modificato gli articoli 2621 e 2622 del codice civile, distinguendo la fattispecie delle false comunicazioni sociali delle società quotate da fatti di lieve entità e prevedendo la non punibilità per fatti di particolare tenuità.
Nella seduta antimeridiana di oggi sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità avanzate dai sen. Caliendo e Falanga (FI-PdL) ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa nel pomeriggio con gli interventi dei sen. Barozzino (SEL); Caliendo, Palma, Falanga (FI-PdL); Mirabelli, Mineo, Nerina Dirindin, Lumia, Anna Finocchiaro (PD); Michela Montevecchi, Giarrusso (M5S); Barani (GAL); Consiglio (LN); Buemi (Aut); Giovanardi (NCD-UDC); De Cristofaro (SEL). Tutti i senatori intervenuti hanno riconosciuto carattere prioritario alla lotta alla corruzione, che inquina i rapporti economici e sociali, frena lo sviluppo, avvelena la vita pubblica, scoraggia gli investimenti esteri. M5S rimprovera però alla maggioranza di avere bloccato il provvedimento per settecentocinquanta giorni e di avere annacquato le misure previste dall'originario ddl Grasso. Il PD ha ricordato che sono stati già approvati singoli provvedimenti sullo scambio politico mafioso, il riciclaggio, l'aumento dei termini di prescrizione. Forza Italia ha avanzato rilievi di ordine costituzionale e ha ricordato che le pene sono state già inasprite nel 2012 dalla legge Severino, ma ciò non ha impedito i recenti scandali negli appalti. La Lega Nord e SEL considerano il provvedimento necessario ma insufficiente: la corruzione non può essere contrastata esclusivamente sul piano penale, occorrendo piuttosto buone pratiche amministrative.