392ª Seduta pubblica
Martedì 17 febbraio 2015 alle ore 16:34
L'Assemblea ha respinto le dimissioni dei senatori Vacciano, Ivana Simeoni, Molinari (Misto), espulsi dal Movimento 5 Stelle perché non sono più in sintonia con gli orientamenti del Gruppo.
Contro le dimissioni sono intervenuti i sen. Battista (Aut); Alessandra Bencini, Maria Mussini, Maurizio Romani (Misto), che hanno richiamato il principio costituzionale del divieto di mandato imperativo e hanno criticato la gestione della vita interna del Gruppo M5S, affermando che gli ideali del movimento non possono essere monopolizzati da un leader. Pur rispettando il nobile gesto di rimessione del mandato per dissenso con il partito di appartenenza, anche i sen. Carraro, Falanga (FI-PdL) e Lepri (PD) hanno annunciato voto contrario: FI per ragioni di cortesia istituzionale, il PD in nome della democrazia interna ai partiti. Il sen. Casini (NCD-UDC) ha richiamato la prassi istituzionale che impone di respingere le dimissioni nella prima votazione. Secondo il sen. Marton (M5S) le posizioni espresse sono ipocrite e mascherano la volontà di assottigliare il Gruppo.
L'Assemblea ha ripreso l'esame del L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1345, recante disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il ddl, nel testo modificato in sede referente dalle Commissioni giustizia e ambiente, si propone di conseguire un salto di qualità nell'azione di prevenzione e repressione dei delitti contro l'ambiente attraverso l'introduzione nel codice penale quattro nuovi reati: il delitto di inquinamento ambientale; il delitto di disastro ambientale; il delitto di traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività e il delitto di impedimento del controllo. I termini di prescrizione per i reati ambientali sono raddoppiati. E' prevista una diminuzione di due terzi delle pene in caso di ravvedimento operoso. In sede di condanna o patteggiamento per reati ambientali sono previsti la confisca dei beni e il ripristino dello stato dei luoghi.
L'Assemblea ha approvato l'emendamento 1.218 (testo 3), originariamente presentato e poi ritirato dal sen. Casson (PD) e fatto proprio, con modifiche, dal sen. Caliendo (FI-PdL). L'emendamento ridefinisce il danno ambientale, che è costituito da qualsiasi deterioramento significativo e misurabile di una risorsa naturale. Approvato anche l'emendamento 1.231 (testo 2) del sen. Casson (PD), che aumenta le pene per le lesioni personali e le morti conseguenti al delitto di inquinamento ambientale. E' stato accantonato l'emendamento del Governo 1.700 che riduce di un terzo la pena prevista per l'inquinamento ambientale se dal fatto deriva il pericolo di compromissione e deterioramento.
La seduta di domani inizierà alle ore 10.15 con un'informativa del Governo sugli sviluppi della situazione in Libia.