380ª Seduta pubblica
Martedì 20 gennaio 2015 alle ore 16:31
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1385, e connesso n. 1449, recante disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.
Nella seduta del 15 gennaio scorso si è conclusa la discussione generale e sono stati illustrati gli emendamenti all'articolo 1.
Il sen. Centinaio (LN), prendendo spunto dalla decisione della Corte costituzionale di non ammettere il referendum sulla legge Fornero, ha chiesto di sospendere l'esame della legge elettorale e di affrontare subito una discussione su lavoro e pensioni. Alla richiesta si sono associati i sen. Loredana De Petris (SEL) e Puglia (M5S). L'Assemblea ha respinto la proposta di modificare l'ordine del giorno, per l'approvazione della quale il Regolamento richiede la maggioranza dei due terzi.
A seguito di un dibattito, al quale hanno partecipato i sen. Calderoli (LN), Loredana De Petris (SEL), Crimi (M5S), D'Anna (GAL) e, a titolo personale, il sen. Falanga (FI-PdL), la Ministro ha accolto, in un testo modificato, l'ordine del giorno G300, che lo impegna a valutare l'opportunità di adottare atti normativi secondari per rendere applicabile il Consultellum, nelle more dell'entrata in vigore della nuova legge elettorale.
La Ministro per le riforme costituzionali Boschi, chiamata a pronunciarsi sugli emendamenti volti a premettere un articolo all'articolo 1, ha espresso parere favorevole sull'emendamento 01.103 del sen. Stefano Esposito (PD) e parere contrario sui restanti emendamenti, compresi quelli del sen. Gotor (PD). Secondo l'emendamento 01.103 la presente legge stabilisce che le liste di candidati sono presentati in 20 circoscrizioni suddivise in 100 collegi plurinominali. L'elettore può esprimere fino a due preferenze per candidati di sesso diverso, tra quelli che non sono capolista. Accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il 3 per cento dei voti. Sono attribuiti 340 seggi alla lista che ottiene su base nazionale almeno il 40 per cento dei voti o, in mancanza, a quella che prevale nel ballottaggio tra le due liste con il maggior numero dei voti. Nel secondo turno sono esclusi apparentamenti. Sono proclamati eletti i capolista e poi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze. La Camera dei deputati è eletta secondo queste modalità a decorrere dal 1° luglio 2016.
Il sen. Calderoli (LN) ha chiesto alla Presidente di riaprire i termini per subemendare l'emendamento 01.103. Considerato premissivo, nonostante si riferisca all'articolo 3, e presentato probabilmente al di fuori dei termini previsti, l'emendamento del sen. Esposito è, infatti, l'espediente della maggioranza per far decadere gli emendamenti delle opposizioni. Alla richiesta si è associato il sen. Crimi (M5S), che ha chiesto anche una verifica delle modalità di presentazione degli emendamenti. Secondo la sen. De Petris (SEL) e il sen. Ferrara (GAL) l'emendamento 01.103 va considerato inammissibile: esso è infatti privo di portata modificativa. Si tratta sostanzialmente di un ordine del giorno, che si limita a enunciare i principi della nuova legge. Il sen. Falanga (FI-PdL) ha invitato la maggioranza a non operare ulteriori forzature e a concedere un'ora per presentare subemendamenti. La sen. Lo Moro (PD) ha invitato a respingere l'emendamento, che avrebbe dovuto essere dichiarato inammissibile, il cui unico scopo è impedire la discussione. La sen. Bonfrisco (FI-PdL) ha chiesto al sen. Esposito di ritirare l'emendamento tagliola per consentire all'Assemblea di esprimersi sui singoli punti della legge. Il sen. Esposito (PD) ha respinto l'invito, affermando di aver presentato l'emendamento nei termini previsti. Secondo il sen. Candiani (LN) la maggioranza ricorre a espedienti truffaldini perché teme il confronto. L'indisponibilità all'ascolto - ha affermato il sen. Campanella (Misto) - è ormai la cifra di una maggioranza che ha ridotto il Parlamento ad organo di ratifica.
La Presidente Fedeli ha ricordato che sono stati già riaperti i termini per i subemendamenti. Ha dichiarato inoltre ammissibile l'emendamento 0.0103, che stabilisce finalità generali e coerenti per modificare il testo approvato dalla Camera.
Il sen. Calderoli (LN) si è dichiarato disponibile a ritirare gli emendamenti premissivi, ove la Presidenza, ai sensi dell'articolo 100, comma quinto del Regolamento, ammetta la presentazione di un subemendamento alla proposta del sen. Esposito. Il sen. Di Maggio (GAL) ha chiesto di rinviare la discussione sulla legge elettorale dopo l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Rilevando che il limite della decenza è stato superato, la sen. De Petris (SEL) ha invitato provocatoriamente il Governo a porre la questione di fiducia. Con piccole furbizie - ha affermato il sen. D'Anna (GAL) - Governo e maggioranza danno prova di insofferenza alla democrazia.
La Presidente Fedeli ha ricordato che la norma regolamentare, invocata dal sen. Calderoli, che rimette alla Presidenza la facoltà di riaprire i termini degli emendamenti in presenza di nuovi elementi, è disapplicata da quattro legislature. Ha quindi rimesso la decisione all'Assemblea, che ha respinto la proposta del sen. Calderoli. Il sen. Crimi (M5S) ha rilevato che la Presidenza non ha consentito dichiarazioni di voto sulla proposta. Il sen. Calderoli (LN) ha rilevato che il Governo non si è espresso sulla proposta. Il sen. Ferrara (GAL) ha rilevato che una prerogativa del Presidente non può essere rimessa ad una decisione della maggioranza.
In dichiarazione di voto, il sen. Crimi (M5S) ha annunciato voto contrario all'emendamento 01.6 del sen. Calderoli (LN) che, nelle more della revisione costituzionale del bicameralismo, prevede l'applicabilità del già sperimentato Mattarellum. Il sen. Campanella (Misto) ha invece annunciato voto favorevole. Il sen. Uras (SEL) ha invitato il Parlamento ad approvare una norma sull'entrata in vigore ben scritta: è inammissibile espropriare il Presidente della Repubblica della facoltà di sciogliere anticipatamente le Camere, mentre è logico subordinare al completamento del percorso di riforma costituzionale l'entrata in vigore della nuova legge elettorale. La sen. Bonfrisco (FI-PdL) e il sen. Falanga (FI-PdL), a titolo personale, hanno annunciato l'astensione, pur ritenendo che il ritorno al Mattarellum non rappresenti una buona soluzione rispetto a una pronuncia della Corte che considera applicabile il Consultellum. Alla luce del dibattito, il sen. Calderoli (LN) ha ritirato l'emendamento.
La Presidente ha convocato la Conferenza dei Capigruppo.