333ª Seduta pubblica
Giovedì 16 ottobre 2014 alle ore 09:35
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1612 di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, recante misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile.
Il relatore, sen. Cucca (PD), ha illustrato il testo che si compone di sette capi: il capo I reca disposizioni per l'eliminazione dell'arretrato e il trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti civili pendenti; il capo II disciplina la procedura di negoziazione assistita da un avvocato; il capo III prevede ulteriori disposizioni per la semplificazione dei procedimenti di separazione personale e di divorzio; il capo IV è dedicato alle disposizioni volte a garantire la funzionalità del processo civile di cognizione; il capo V riguarda la tutela dei crediti e l'accelerazione e semplificazione del procedimento di esecuzione forzata; il capo VI è dedicato all'organizzazione giudiziaria; infine, il capo VII concerne le disposizioni finali e reca la disciplina relativa alla copertura finanziaria.
L'articolo 1 prevede la facoltà, su istanza congiunta delle parti, di promuovere un procedimento arbitrale. L'articolo 2 definisce la convenzione di negoziazione assistita da avvocati. L'articolo 3 allude alle materie per le quali l'esercizio dell'azione giudiziale deve essere anticipato dall'invito a stipulare la convenzione di negoziazione assistita. L'articolo 4 disciplina la mancata accettazione e il fallimento dell'accordo. L'articolo 5 regola l'esecutività dell'accordo raggiunto in seguito alla convenzione. L'articolo 6 disciplina la stessa convenzione di negoziazione assistita nelle particolari materie della separazione personale, della cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio o di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. L'articolo 7 concerne la conciliazione che ha per oggetto i diritti del prestatore di lavoro. L'articolo 8 regola gli effetti della convenzione in negoziazione assistita su prescrizione e decadenza. Gli articoli 9, 10 e 11 riguardano rispettivamente gli obblighi dei difensori, la tutela della riservatezza, le norme antiriciclaggio e quelle relative alla raccolta dei dati. L'articolo 12 garantisce la possibilità di concludere dinanzi all'ufficiale di stato civile un accordo di separazione personale, di scioglimento, di cessazione degli effetti civili del matrimonio o di modifica delle condizioni di separazione e di divorzio. La finalità del capo IV è incrementare la funzionalità del processo civile di cognizione. L'articolo 14 regola l'istituto del passaggio dal rito ordinario a quello sommario di cognizione. L'articolo 16 concerne la riduzione delle ferie dei magistrati e degli avvocati e procuratori dello Stato. Il capo V introduce misure volte a garantire la tutela del credito nonché la semplificazione ed accelerazione del processo di esecuzione forzata e delle procedure concorsuali. L'articolo 18 riguarda l'iscrizione a ruolo del processo esecutivo per espropriazione. Ulteriori modifiche per l'efficienza e la semplificazione del processo esecutivo sono recate dall'articolo 19. L'articolo 20 concerne il monitoraggio delle procedure esecutive individuali e concorsuali.
Il relatore ha dato conto degli emendamenti approvati in Commissione, che riguardano tra l'altro la convenzione assistita, il divorzio breve, le ferie dei magistrati.
Sono state respinte le questioni pregiudiziali avanzate dai sen. De Cristofaro (SEL), Erika Stefani (LN), Caliendo (FI-PdL).
Le opposizioni hanno rilevato che lo strumento del decreto-legge non risponde all'esigenza di una riforma del processo civile approfondita, sistematica, coerente. Molte norme sono eterogenee e prive di urgenza. La legislazione di emergenza rischia paradossalmente di appesantire il processo civile, aumentando dubbi interpretativi e applicativi. Forza Italia ha criticato le norme sul divorzio facile, che rimettono al pubblico ministero al valutazione dei diritti dei minori, ritenendole in contrasto con la tutela costituzionale dei figli e del coniuge più debole.
Su osservazioni del sen. Buccarella (M5S) circa la ristrettezza dei tempi di esame del provvedimento, il Presidente ha differito alle ore 17 il termine per presentare modifiche agli emendamenti della Commissione.
Nella discussione generale, che si è conclusa, sono intervenuti i sen. Lo Giudice, Nadia Ginetti, Pagliari, Roberta Filippin (PD); Adele Gambaro (Misto); Falanga, Gasparri, Caliendo (FI-PdL); Erika Stefani (LN); Cappelletti, Rosetta Blundo (M5S); Di Biagio (PI); Giovanardi (NCD).
Le opposizioni hanno sottolineato la necessità di una riforma ordinamentale della giustizia in luogo di un provvedimento d'urgenza. L'arbitrato e il rito sommario sono già previsti dall'ordinamento; per smaltire l'arretrato occorre intervenire sulle procedure e sulle carenze di organico. Il provvedimento ha natura propagandistica: complica le procedure, introduce nuovi oneri per le parti, non incentiva il ricorso agli istituti extragiudiziali. Secondo FI e Lega Nord non è legittimo intervenire per decreto sul diritto di famiglia, anche in considerazione del fatto che presso la Commissione giustizia è in stato avanzato di esame il ddl sul divorzio breve. Secondo M5S, lungi dall'introdurre il divorzio breve, il decreto introduce un istituto pericoloso: il divorzio di fronte all'ufficiale di stato civile. Anche PI ha espresso perplessità sull'accesso alla negazione assistita in materia di separazione e divorzio. Note critiche sono venute anche dai sen. Pagliari e Rosanna Flippin (PD): il decreto non riforma il processo civile, ma tenta di deflazionare l'arretrato attraverso i canali della giustizia privata. Il provvedimento non introduce il divorzio breve perché non riduce i tempi che intercorrono tra la separazione e il divorzio. Altri senatori del PD hanno rilevato che l'accelerazione del processo civile, sollecitata anche dalla Commissione europea, è condizione necessaria per attirare investimenti esteri e per restituire credibilità alla giustizia. Occorre intervenire su diversi versanti, rafforzando gli strumenti extragiudiziali di soluzione delle controversie (mediazione, arbitrato, negoziazione assistita), semplificando il rito ordinario, introducendo sezioni speciali per le famiglie e le imprese. NCD ha giudicato positivamente la mediazione raggiunta con l'emendamento del relatore che, da un lato, estende la negoziazione assistita anche alle coppie con figli, dall'altro salvaguarda il profilo pubblicistico del matrimonio, prevedendo che l'accordo sia trasmesso al procuratore della repubblica. Ha espresso invece perplessità sull'articolo 12.
L'Assemblea ha accolto le dimissioni presentate, per motivi personali, dalla sen. Rita Ghedini (PD). Dopo gli accertamenti della Giunta delle elezioni, la Presidenza ha proclamato eletta la sen. Mara Valdinosi.
Il sen. Zanda (PD) ha invitato l'Assemblea a rispettare la volontà espressa dalla sen. Ghedini. Secondo la sen. Bencini (Misto) le dimissioni date al sopraggiungere di un'altra opportunità professionale danneggiano l'immagine del Parlamento. Secondo il sen. Ichino (SC), invece, la scelta della collega di dedicarsi al nuovo incarico nella Lega delle cooperative non è dettata da interesse personale. Rammaricandosi per le dimissioni, i sen. Sacconi (NCD) e Zeller (Aut) hanno annunciato comunque voto favorevole. Anche il sen. Malan (FI) ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto e per le qualità umane dalla collega.
Al termine della seduta La Lega Nord ha proposto di inserire in calendario un'informativa urgente del Ministro dell'economia sulle turbolenze finanziarie legate alla situazione delle banche greche, è mancato il numero legale. Contro la proposta si è pronunciato il sen. Tonini (PD). Prima della votazione, è mancato il numero legale.
In apertura di seduta il Presidente di turno Calderoli ha invitato l'Assemblea a osservare un minuto di silenzio per la donna deceduta a Triste a causa del maltempo.