302ª Seduta pubblica
Giovedì 7 agosto 2014 alle ore 09:34
In apertura di seduta il Presidente Grasso ha comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo che, a maggioranza, ha deciso che la seduta odierna proseguirà senza interruzione.
Il sen. Petrocelli (M5S) ha chiesto di inserire in calendario l'informativa del Ministro dell'economia sulla recessione del Paese e l'esame, anche dopo l'8 agosto, del ddl anticorruzione e del reddito di cittadinanza. Anche secondo il sen. Carvellini (SEL) il lavoro a oltranza deve riguardare le urgenze economico sociali. Il sen. Divina (LN) ha criticato una decisione che, per rispettare una scadenza fissata arbitrariamente dal premier, conculca i diritti delle minoranze. La prova di forza muscolare e il lavoro a oltranza sulla revisione costituzionale non hanno riscontro nelle altre democrazie. Il sen. Scilipoti (FI-PdL) ha rilevato che il ritmo di lavoro imposto è fisiologicamente insostenibile. La proposta alternativa di calendario è stata respinta.
L'Assemblea ha quindi ripreso l'esame del ddl costituzionale n. 1429, e connessi, nel testo proposto dalla Commissione recante disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, il contenimento dei costi delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della Costituzione.
Nella seduta di ieri si sono svolti dibattiti sull'elezione del Presidente della Repubblica e sulla riforma del titolo V. Sono stati approvati senza modifiche gli articoli da 21 a 28. Accantonato l'articolo 29, è stato approvato l'articolo 30, con un emendamento dei relatori e uno, a scrutinio segreto, delle opposizioni. Approvati anche ordini del giorno per approfondire, nella lettura alla Camera, alcuni temi, tra i quali la migliore definizione della competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela della salute.
L'Assemblea ha approvato con modifiche l'articolo 10, sulla funzione legislativa, che era stato discusso e accantonato nella seduta del 5 agosto. L'articolo 10 prevede che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali in materia di referendum popolare, per la legislazione elettorale degli enti locali e per le ineleggibilità e le incompatibilità di Presidenti di Regione, membri della Giunta e consiglieri regionali. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera è trasmesso al Senato che entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei componenti, può esaminarlo e, nei trenta giorni successivi, può deliberare proposte di modifica sulle quali la Camera si pronuncia in via definitiva. Nelle materie riguardanti le autonomie regionali, è prevista una procedura rinforzata: la Camera può respingere le modifiche proposte dal Senato a maggioranza assoluta dei componenti nella votazione finale.
Approvato l'emendamento 10.71, a prima firma della sen. De Petris (SEL) e sottoscritto dal Gruppo delle Autonomie, che attribuisce al Senato competenza sulla tutela delle minoranze linguistiche. Sull'emendamento relatori e Governi si erano rimessi all'Aula. Respinti invece gli emendamenti, a prima firma del sen. Casson (PD), volti a rafforzare la competenza del Senato sui temi riguardanti la libertà personale, la libertà religiosa, il segreto di Stato, le autorità di vigilanza. Approvato l'emendamento 10.438 della relatrice Finocchiaro (PD), identico ad un emendamento della sen. De Petris (SEL), che sopprime il limite di venti giorni per il riesame delle proposte di modifica del Senato e la pronuncia definitiva della Camera. Approvato l'emendamento 10.454 (testo 2) del sen. Cociancich (PD) che estende la procedura legislativa rinforzata alla legge europea. Respinto l'emendamento 10.5001, del relatore Calderoli (LN), volto a estendere la procedura rinforzata al coordinamento della finanza pubblica, sul quale la relatrice Finocchiaro (PD) e il Governo hanno espresso parere contrario. Favorevoli all'emendamento i sen. Palermo (Aut), Patrizia Bisinella (LN) e, a titolo personale, il sen. Azzollini (NCD). Contrari i sen. Sacconi (NCD) e Lanzillotta (SC). Approvato l'emendamento 10.466 (testo 2) del sen. Quagliarello (NCD), che limita la procedura rinforzata in materia di legge di stabilità e bilancio ai riflessi sulla finanza regionale. Approvato l'emendamento 10.5000 (testo 2) dei relatori che estende la procedura rinforzata alla legge ordinamentale, di cui all'articolo 81 della Costituzione, sesto comma, riguardante i criteri per assicurare l'equilibrio tra entrate e spese e la sostenibilità del debito. Secondo i sen. Azzollini (NCD) e Zeller (Aut) la soluzione prospettata provocherà contenzioso tra lo Stato e le Regioni. Il sen. Uras (SEL) ha annunciato voto contrario all'emendamento dei relatori.
L'articolo 11 riguardante l'iniziativa legislativa popolare è stato approvato con l'emendamento dei relatori 11.5000 in base al quale la discussione e deliberazione conclusiva delle proposte di iniziativa popolare, sottoscritte da 150.000 firme, sono garantite dai Regolamenti parlamentari. Una legge costituzionale stabilisce condizioni ed effetti di referendum popolari propositivi e d'indirizzo. Secondo M5S, SEL, Lega Nord e Gruppo per le Autonomie sarebbe necessario un rafforzamento maggiore degli istituti di democrazia diretta. Accolti ordini del giorno sulla sperimentazione della firma digitale.
Approvato con modifiche l'articolo 15, riguardante il referendum abrogativo. La relatrice ha ricordato che la Commissione aveva aumentato a 800.000 il numero di firme per promuovere il referendum abrogativo e aveva previsto la partecipazione alla votazione della maggioranza degli elettori che hanno partecipato all'ultima elezione della Camera dei deputati. E' stato approvato l'emendamento 15.5000 (testo 2), presentato dai relatori sulla base del dibattito, che riporta a 500.000 il numero delle firme e prevede che la proposta referendaria è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da 800.000 elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera.
Approvato l'articolo 12 che modifica l'articolo 72 della Costituzione, sul procedimento legislativo, introducendo una corsia preferenziale per il Governo che può chiedere alla Camera di votare entro 60 giorni un disegno di legge essenziale per l'attuazione del programma. Approvato l'emendamento 12.64 del relatore che esclude la corsia preferenziale per le leggi bicamerali, le leggi elettorali, la ratifica dei trattati internazionali, le leggi che richiedono maggioranze qualificate.
Approvato senza modifiche l'articolo 31 che modifica l'articolo 118 della Costituzione, prevedendo che le funzioni amministrative siano esercitate in modo da assicurare la semplificazione e la trasparenza, secondo criteri di efficienza e responsabilità. Approvato senza emendamenti l'articolo 32 che modifica l'articolo 119 della Costituzione introducendo il riferimento ai cosiddetti costi standard. Esso prevede che Comuni, Città metropolitane e Regioni hanno autonomia finanziaria, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli derivanti dall'ordinamento europeo. Le risorse assicurano il finanziamento integrale delle funzioni pubbliche sulla base di indicatori di riferimento di costo e di fabbisogno che promuovano l'efficienza. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale.
Approvato l'articolo 33 che, così come modificato dall'emendamento 33.5000 della relatrice, prevede che il poteri sostitutivi dello Stato siano esercitati previo parere, salvo i casi di motivata urgenza, del Senato della Repubblica. Approvato anche l'emendamento 33.6 (testo 2), a prima firma del sen. Sacconi (NCD), che integra l'articolo 120 della Costituzione prevedendo che la legge stabilisce i casi di esclusione dei titolari di organi di governo regionali e locali dall'esercizio delle funzioni quando è accertato lo stato di grave dissesto finanziario. Approvato senza modifiche l'articolo 34 in base al quale gli emolumenti dei componenti gli organi regionali non possono superare quelli attribuiti ai sindaci dei comuni capoluogo di Regione. Approvato senza emendamenti anche l'articolo 35 che attribuisce al Senato, anziché alla Commissione per le questioni regionali, il parere sul decreto di scioglimento dei Consigli regionali. Respinto l'emendamento 35.2 a prima firma del sen. Buemi (Aut-PSI), sottoscritto da SEL e M5S, volto a far conseguire lo scioglimento dei Consigli regionali a sentenza penale di condanna.
Approvato l'articolo 36:la Corte costituzionale è composta di 15 giudici, dei quali un terzo nominati dal Presidente della Repubblica, un terzo dalle supreme magistrature, tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica. Respinto l'emendamento aggiuntivo di M5S volto a sottoporre a referendum popolare le leggi di revisione costituzionale, indipendentemente dal quorum di approvazione.
Accantonato nella seduta di ieri, è stato approvato l'articolo 29, sul cosiddetto federalismo differenziato, con l'emendamento 29.25 (testo 2), a prima firma del sen. Santini (PD), che riporta in capo alle Regioni la competenza sul governo del territorio.
Sono state esaminate da ultimo le disposizioni di coordinamento, transitorie e finali. Approvato senza modifiche l'articolo 37.
A seguito di proteste da parte del Movimento 5 Stelle, il Presidente Grasso ha espulso il sen. Lucidi, che si era imbavagliato. Il sen. Petrocelli (M5S) ha definito inaccettabile la fissazione di dieci minuti per subemendare l'emendamento all'articolo 40 del relatore. Ha denunciato comportamenti di voto scorretti e atteggiamenti servili nei confronti del premier. Il sen. Centinaio (LN) ha giudicato affrettata la decisione di espellere il collega, anche in considerazione del fatto che mancano poche votazioni. La sen. Petraglia (SEL) ha chiesto una breve sospensione per la presentazione dei subemendamenti. Il Presidente ha accordato una sospensione. Movimento 5 Stelle in segno di protesta ha occupato i banchi del Governo.
Approvato, nel testo emendato, l'articolo 38. Il testoprevede, tra l'altro, che le disposizione del capo IV non si applicano alle Regioni a Statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano fino all'adeguamento degli statuti, sulla base di intese. Sono stati approvati gli emendamenti dei relatori 38.13 (testo 2) e 38.57. L'articolo prevede anche che i senatori a vita in carica alla data di entrata in vigore della legge permangano in carica: approvato l'emendamento 38.69 del sen. Pagliari (PD), che fa salva l'indennità dei senatori a vita. Sull'emendamento il relatore Calderoli (LN), a differenza della relatrice, aveva espresso parere contrario. Approvato l'emendamento 38.14 (testo 2) del sen. Paolo Romani (FI-PdL). Approvato l'emendamento dei relatori 38.47, secondo cuinella legislatura in corso, sciolte le Camere, non si procede alla convocazione dei comizi elettorali per il rinnovo del Senato.
Approvato nel testo emendato l'articolo 39 che prevede la riallocazione del personale del CNEL presso la Corte dei conti e l'integrazione funzionale delle amministrazioni parlamentari, mediante l'istituzione del ruolo unico dei dipendenti del Parlamento. Approvati gli emendamenti 39.1, a prima firma della sen. Bisinella (LN), 39.33 della relatrice, 39.5000 (testo 2 ) dei relatori, 39.34 del sen. Pagliari (PD), 39.6000 della relatrice.
Approvato senza modifiche l'articolo 40. Esso prevede che le disposizioni della legge costituzionale, che entrano in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si applicano a decorrere dalla legislatura successiva allo scioglimento di entrambe le Camere. Il Presidente Grasso ha dichiarato inammissibile l'emendamento 40.10 presentato dal relatore Calderoli (LN) che subordinava l'entrata in vigore della legge costituzionale alla scadenza naturale della legislatura. Il relatore ha presentato quindi un ordine del giorno G40.11 che, preso atto delle reiterate affermazioni del Presidente del Consiglio, impegna il Governo a non interrompere la legislatura prima che sia concluso il procedimento riformatore. La relatrice Finocchiaro (PD) e il Ministro Boschi hanno espresso parere favorevole. Il sen. Endrizzi (M5S) ha annunciato la non partecipazione al voto di un ordine del giorno che attribuisce al Governo un potere che non gli spetta. I sen. Mauro (PI) e Casini (PI) hanno annunciato voto contrario. Su richiesta del proponente, l'Assemblea ha approvato l'ordine del giorno.
In relazione ad una proposta del sen. Quagliarello (NCD), il Ministro per le riforme costituzionali Boschi ha dichiarato l'impegno del Governo a sottoporre comunque la legge costituzionale a referendum popolare, con la disponibilità della maggioranza allargata a far mancare il quorum dei due terzi nella votazione finale.
Le dichiarazioni di voto finale si svolgeranno domani mattina.
Con 155 voti favorevoli e 27 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando in via definitiva il testo modificato dalla Camera del decreto competitività (ddl n. 1541-B, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea).
Il decreto era stato approvato in prima lettura al Senato nella seduta del 25 luglio scorso. I relatori, sen. Mucchetti (PD) e Marinello (NCD), hanno ringraziato le opposizioni per aver consentito un esame celere. Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Arrigoni (LN), Girotto (M5S); Bruni, Piccoli (FI-PdL); Bocchino (Misto). Gli intervenuti hanno criticato il Governo che, dopo aver posto la fiducia al Senato, ha cambiato il testo alla Camera con emendamenti soppressivi. Hanno poi rilevato che la norma spalma incentivi deprime la filiera delle rinnovabili. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha posto la questione di fiducia sul testo licenziato dalla Camera.
Al termine della Conferenza dei Capigruppo, il Presidente ha comunicato il nuovo calendario dei lavori fino al 9 settembre. L'Assemblea tornerà a riunirsi il 3 settembre per esaminare ratifiche di accordi internazionali e la legge di delegazione europea.
Nella discussione sulla fiducia sono intervenuti i sen. Divina (LN) e Paola Nugnes (M5S). In sede di dichiarazione di voto hanno annunciato la fiducia i sen: Susta (SC), Di Biagio (PI), Zeller (Aut-PSI), Mancuso (NCD), Tomaselli (PD). Hanno negato la fiducia i sen. Ruvolo (GAL), Consiglio (LN), Uras (SEL), Pelino (FI-PdL). Le opposizioni hanno criticato un Governo arrogante e privo di idee, che impone a tappe forzate una cattiva riforma costituzionale, difficilmente spendibile in sede europea, mentre appare incapace di controllare la spesa pubblica, di ridurre la pressione fiscale e di assumere i provvedimenti necessari per uscire dalla recessione. La maggioranza ha ricordato invece le misure del provvedimento volte a sostenere l'agricoltura e il made in Italy e a ridurre la bolletta energetica per le piccole imprese.