243ª Seduta pubblica
Giovedì 8 maggio 2014 alle ore 09:31
L'Assemblea ha approvato la costituzione in giudizio del Senato davanti alla Corte costituzionale per resistere in un conflitto di attribuzione, sollevato dal tribunale di Monza, in relazione alla deliberazione del 21 dicembre 2012 con la quale le dichiarazioni rese dall'allora senatore Iannuzzi nei confronti del magistrato Luca Tescaroli sono state ritenute insindacabili.
L'Assemblea ha poi avviato l'esame del ddl n. 1413 di conversione del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015.
Il relatore, sen. Mirabelli (PD), nel riferire sui contenuti del provvedimento, ha sottolineato il passaggio dalla logica dell'emergenza ad una politica strutturale per il disagio abitativo.
Un primo obiettivo del decreto - si legge nella relazione di accompagnamento - è fornire immediato sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti che non riescono più a pagare l'affitto: l'articolo 1 assegna al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e aumenta la dotazione del Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli.
Un secondo obiettivo del decreto è incrementare l'offerta di alloggi in affitto a canone concordato: l'articolo 2 sostiene le iniziative di comuni e regioni tese a favorire la mobilità nel settore della locazione attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione a canone concordato.
Un terzo obiettivo del provvedimento è incrementare l'offerta di alloggi sociali anche attraverso le attività di recupero, manutenzione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, senza consumo di nuovo suolo. L'articolo 3 prevede la conclusione di accordi tra Governo, regioni ed enti locali per la semplificazione delle procedure di alienazione a favore degli inquilini degli immobili di proprietà degli ex Istituti autonomi per le case popolari (IACP). Le risorse derivanti dalle alienazioni saranno destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente. La Commissione propone che la vendita riguardi soltanto gli inquilini residenti.
L'articolo 4 prevede un piano di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari, a cui è assegnata una disponibilità finanziaria di 500 milioni di euro. L'articolo 5 dispone che chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non possa chiedere la residenza né l'allacciamento a pubblici servizi. L'articolo 6 dispone che fino all'eventuale riscatto dell'unità immobiliare da parte del conduttore i redditi derivanti dalla locazione degli alloggi sociali non concorrono alla formazione del reddito d'impresa nella misura del 40 per cento.
L'articolo 7 prevede che ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali, adibiti ad abitazione principale, spetti una detrazione IRPEF pari a 900 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, e a 450 euro, se il reddito complessivo supera 15.493,71 euro ma non 30.987,41 euro. La Commissione propone che si possa accedere alla detrazione fiscale se l'affitto incide sul reddito per il 14 per cento. L'articolo 8, al fine di agevolare l'accesso alla proprietà o ridurre gli oneri fiscali connessi all'acquisto della casa, attribuisce al conduttore la possibilità di imputare, fino alla data del riscatto, i canoni di locazione in conto del prezzo di futuro acquisto dell'alloggio sociale. L'articolo 9 riduce al 10 per cento, limitatamente al quadriennio 2014-2017, l'aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato.
L'articolo 10 persegue la riduzione del disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati attraverso l'aumento dell'offerta di alloggi sociali in locazione, assicurando comunque il contenimento del consumo di suolo e il risparmio energetico. Nei comuni ad alta tensione abitativa sono incentivati interventi di ristrutturazione edilizia, restauro, manutenzione straordinaria, adeguamento sismico con modifica di sagoma, interventi di variazione della destinazione d'uso, interventi di creazione di servizi e funzioni connesse alla residenza. L'articolo 11 regola la verifica dell'attuazione del provvedimento, prevedendo che i decreti di assegnazione delle risorse stabiliscano le modalità di utilizzo delle stesse, di monitoraggio dell'avanzamento degli interventi e di applicazione di misure di revoca. Le risorse revocate dovranno essere destinate al contrasto del disagio abitativo e riprogrammate con un apposito decreto ministeriale.
L'articolo 12 reca disposizioni urgenti in materia di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici. Per evitare distorsioni sul mercato degli appalti pubblici, con effetti penalizzanti per le imprese specialistiche, si sospendono fino al 29 settembre 2014 gli effetti di una decisione del Capo dello Stato che ha annullato due articoli del regolamento di esecuzione del codice degli appalti. L'articolo 13 al fine di agevolare la realizzazione di EXPO 2015, concede al comune di Milano la possibilità di derogare al codice degli appalti pubblici in materia di contratti di sponsorizzazione e di concessioni di servizi. Al comune di Milano è attribuito infine, per l'anno 2014, un contributo di 25 milioni di euro come concorso al finanziamento delle spese per la realizzazione di EXPO 2015.
L'articolo 14 reca la copertura finanziaria del provvedimento.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Mancuso (NCD); Ranucci, Patrizia Manassero, Lucrezia Ricchiuti, Laura Puppato, Borioli (PD); Pagnoncelli (FI-PdL); Scibona, Rosetta Blundo, Martelli (M5S); Di Biagio (PI); Gibiino (FI-PdL); Panizza (Aut-PSI); Cervellini (Misto-SEL).
Le repliche e le votazioni avranno luogo nella seduta antimeridiana di martedì 13 maggio.