218ª Seduta pubblica
Giovedì 27 marzo 2014 alle ore 15:01
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl. n. 1401 di conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2014, n. 4, recante disposizioni in materia di capitali detenuti all'estero e in materia tributaria e contributiva.
Nella seduta di ieri si è svolta la discussione generale e il relatore, sen. Moscardelli (PD), ha riferito sul contenuto del testo licenziato dalla Camera che ha abrogato l'articolo 1, recante disciplina della collaborazione volontaria in materia fiscale. L'articolo 2 interviene in tema di riordino delle agevolazioni tributarie e di aumento degli obiettivi di risparmio attesi dalla spending review. Si prevedono inoltre il differimento al 16 maggio 2014 di termini per adempimenti in materia di premi assicurativi; l'introduzione di una norma interpretativa volta a dirimere un contrasto giurisprudenziale sulla concessione governativa per la telefonia mobile; l'obbligo di indicazione nella dichiarazione dei redditi per depositi e conti correnti bancari costituiti all'estero. L'articolo 3, in relazione agli eventi alluvionali nella provincia di Modena e nella regione Veneto, dispone la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari e contributivi che scadono tra il 17 gennaio e il 31 ottobre 2014. I commi 6 e 7 fanno riferimento all'alluvione del novembre 2013 in Sardegna e al personale impiegato nelle attività di protezione civile. L'articolo 3-bis prevede una proroga biennale del termine di restituzione dei finanziamenti contratti a seguito del sisma del maggio 2012. L'articolo 4 reca disposizioni relative alla copertura finanziaria che viene garantita mediante corrispondente riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica e delle autorizzazioni di spesa di cui al decreto legislativo n. 303 del 1999.
Nella discussione sono state criticate l'abrogazione dell'articolo sul rientro dei capitali e le coperture che riducono fondi sociali. E' stato invece espresso apprezzamento per il sostegno alle popolazioni e al sistema produttivo delle aree colpite dal maltempo. E' stata poi sottolineata la necessità della prevenzione del dissesto idrogeologico, dello sblocco del patto di stabilità per interventi a tutela del suolo, dell'uguale trattamento delle comunità colpite da calamità naturali.
Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Il Governo ha accolto l'ordine del giorno G2.100 della sen. Dirindin (PD) e altri, che impegna a ripristinare le dotazioni del Fondo nazionale delle politiche sociali che sono state ridotte dal decreto in esame. Ha accolto inoltre gli ordini del giorno della Lega Nord, riferiti all'articolo 3, che impegnano ad assumere iniziative per la gestione dell'emergenza maltempo in Veneto e ad escludere dai vincoli del patto di stabilità opere di difesa del suolo nei comuni colpiti dagli eventi calamitosi del 2013 e 2014.
Nelle dichiarazioni di voto finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Maria Paola Merloni (PI), Uras (Misto-SEL), Mancuso (NCD), Vacciano (M5S), Gianluca Rossi (PD).
Hanno invece annunciato l'astensione i sen. Raffaela Bellot (LN-Aut) e Sciascia (PdL).
L'Assemblea ha poi approvato, all'unanimità, la richiesta di dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 77 del Regolamento, in ordine ai ddl di legge costituzionale in materia di soppressione di province ed enti intermedi n. 1373 a prima firma del sen. Crimi (M5S), n. 131 a prima firma della sen. Lanzillotta (SCpI), n. 928 del sen. Calderoli (LNP), n. 1390 del sen. Maran (PI), e n. 1407 della sen. Lo Moro (PD).
A seguito della deliberazione i termini di esame sono dimezzati.
Hanno annunciato voto favorevole alla richiesta i sen. Crimi (M5S), Cociancich (PD), Calderoli (LN-Aut), Loredana De Petris (Misto-SEL), Malan (FI-PdL), Sacconi (NCD), Romano (PI), Linda Lanzillotta (SCpI).
Le opposizioni hanno sottolineato la necessità di approvare un ddl costituzionale per sopprimere le province che, al contrario delle notizie diffuse dai media, non sono state eliminate dal ddl Delrio.
In apertura di seduta il sen. Mancuso (NCD) ha espresso solidarietà al Ministro Alfano che, secondo le dichiarazioni di un pentito di mafia, avrebbe dovuto essere eliminato in quanto colpevole di avere inasprito il regime carcerario.