211ª Seduta pubblica
Martedì 18 marzo 2014 alle ore 16:32
L'Assemblea ha proseguito l'esame del ddl n. 1224 e connessi, nel testo proposto dalla Commissione, recante Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, per la promozione dell'equilibrio di genere nella rappresentanza politica alle elezioni per il Parlamento europeo.
Nella seduta pomeridiana del 12 marzo la relatrice, sen. Lo Moro (PD), ha illustrato il contenuto del provvedimento che, modificando la legge sull'elezione del Parlamento europeo, introduce la cosiddetta tripla preferenza di genere: nel caso in cui l'elettore decida di esprimere più di una preferenza, la scelta deve comprendere candidati di entrambi i generi, pena l'annullamento della seconda e della terza preferenza. Affinché la possibilità di scelta dell'elettore sia effettiva, i partiti sono obbligati a presentare liste in cui nessuno dei due sessi sia rappresentato in maniera superiore al 50 per cento. All'ufficio elettorale della circoscrizionale è demandata la verifica del rispetto della parità di genere in ciascuna lista, pena la cancellazione dei nomi dei candidati appartenenti al genere più rappresentato. La lista è ricusata qualora, all'esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiori al numero prescritto.
Dopo la seduta antimeridiana, la discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Manuela Granaiola, Nicoletta Favero, Donella Mattesini (PD); Malan, Bruno, Anna Maria Bernini, Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI-PdL); D'Alì, Dalla Tor, Conte, Pagano, Torrisi, Azzollini (NCD); Di Biagio, Romano (PI); D'Anna (GAL); Paola De Pin (Misto); Endrizzi (M5S).
Il PD è favorevole al contenuto del ddl. Favorevole al principio del riequilibrio di genere, Forza Italia è invece contraria all'approccio delle quote e delle soglie obbligatorie. Nuovo Centrodestra e Popolari Per l'Italia ritengono che non si possa intervenire sulla legge elettorale in prossimità delle consultazioni europee. Movimento 5 Stelle ha affermato la volontà di salvaguardare la libertà di scelta dell'elettore e ha denunciato l'ostruzionismo di maggioranza che, in attesa dell'accordo, ha paralizzato il Senato per una settimana.