208ª Seduta pubblica
Giovedì 13 marzo 2014 alle ore 09:31
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1224 e connessi, nel testo proposto dalla Commissione, recante Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, per la promozione dell'equilibrio di genere nella rappresentanza politica alle elezioni per il Parlamento europeo.
Nella seduta pomeridiana di ieri la relatrice, sen. Lo Moro (PD), ha illustrato il contenuto del provvedimento che, modificando la legge sull'elezione del Parlamento europeo, introduce la cosiddetta tripla preferenza di genere: nel caso in cui l'elettore decida di esprimere più di una preferenza, la scelta deve comprendere candidati di entrambi i generi, pena l'annullamento della seconda e della terza preferenza.
Affinché la possibilità di scelta dell'elettore sia effettiva, i partiti sono obbligati a presentare liste in cui nessuno dei due sessi sia rappresentato in maniera superiore al 50 per cento e nel cui ordine i primi due candidati siano di sesso diverso. All'ufficio elettorale della circoscrizionale è demandata la verifica del rispetto della parità di genere in ciascuna lista, pena la cancellazione dei nomi dei candidati appartenenti al genere più rappresentato. La lista è ricusata qualora, all'esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiori al numero prescritto. Considerato che è già iniziata la raccolta delle firme per la presentazione di liste di candidati alle prossime elezioni europee, la relatrice ha prospettato l'ipotesi di rinviare l'entrata in vigore di questa seconda parte della normativa.
A seguito della bocciatura, presso l'altro ramo del Parlamento, degli emendamenti sulla parità di genere nelle elezioni della Camera dei deputati, la relatrice si è augurata che il Senato esprima un orientamento diverso.
La discussione, che ha anticipato valutazioni della legge elettorale licenziata dalla Camera dei deputati, sia in tema di quote rose sia in tema di soglia di sbarramento, è proseguita con gli interventi dei sen. Lo Giudice, Pamela Orrù, Giuseppina Maturani, Emma Fattorini, Lepri, Silvana Amati, Maria Cecilia Guerra, Pagliari, Maria Spilabotte (PD); Aracri (PdL); Cervellini, Alessia Petraglia (Misto-Sel); Mancuso, Marinello, Giovanardi, Caliendo (NCD).
Molte senatrici hanno espresso delusione per il fallimento registratosi alla Camera dove, in sede di voto segreto, sono stati respinti tutti gli emendamenti sul riequilibrio della rappresentanza di genere. Nuovo Centrodestra ha convenuto sulla necessità di un'armonizzazione in tema di parità di genere ma ha espresso riserve sulle modalità attuative e, in considerazione del fatto che mancano soltanto 70 giorni alle elezioni europee e non è possibile modificare la legge elettorale in corso d'opera, ha proposto un rinvio in Commissione per approfondire l'argomento. Sinistra Ecologia e Libertà ha denunciato il carattere falsato e poco trasparente di un dibattito che è condizionato dal conflitto tra maggioranza ufficiale e maggioranza ufficiosa e si protrae, per ostruzionismo del partito di maggioranza relativa, in attesa di conoscere la posizione del Presidente del Consiglio.