Mercoledì 26 Febbraio 2014 alle ore 09:01
198ª Seduta pubblica
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198ª Seduta pubblica
Mercoledì 26 febbraio 2014 alle ore 09:01
L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n.1214-B di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
Il relatore, sen. Pagliari (PD), ha riferito sulle modifiche apportate dalla Camera dei deputati all'articolo 1, riguardante assunzioni, organizzazione e funzionamento delle pubbliche amministrazioni; all'articolo 2, riguardante gli interventi emergenziali; all'articolo 3, su termini di competenza del Ministero dell'interno; all'articolo 4, in materia di infrastrutture e trasporti; al'articolo 7, riguardante proroga termini in materia di salute. All'articolo 9, in materia economica e sociale, la Camera ha soppresso tre commi: quello inserito dal Senato riguardante la proroga di 12 mesi per le Regioni a statuto speciale in materia di armonizzazione dei bilanci degli enti territoriali; il comma che introduceva disposizioni in materia di Fondi di previdenza complementare per i dipendenti pubblici; la disposizione concernente la carta acquisti. Infine, all'articolo 10, sui termini ambientali, la Camera ha aggiunto un comma che proroga a tutto il 2014 l'applicazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti.
Nella discussione generale è intervenuto il sen. Crimi (M5S).
L'Assemblea ha respinto tutti gli emendamenti. Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha accolto ordini del giorno sull'operatività dell'Agenzia italiana del farmaco; sui finanziamenti per comuni del Veneto e Emilia colpiti da eventi calamitosi del 2014; sulla proroga dei lavoratori socialmente utili; la deducibilità dell'IMU ai fini della determinazione del reddito di impresa.
L'Assemblea ha poi approvato la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità favorevole alla costituzione in giudizio del Senato davanti alla Corte costituzionale per resistere nel conflitto di attribuzione, sollevato dal tribunale di Roma, in relazione alla deliberazione di insindacabilità del 20 dicembre 2012 concernente il sen. Maurizio Gasparri.
Il Presidente Grasso ha comunicato il nuovo calendario dei lavori fino al 13 marzo, approvato a maggioranza dalla Conferenza dei Capigruppo. La discussione del decreto sulle missioni internazionali si concluderà domani o, eventualmente, nella seduta antimeridiana di martedì 4 marzo. La prossima settimana saranno discussi il decreto sugli automatismi stipendiali e il ddl su enti locali e calamità naturali. L'Assemblea ha respinto le proposte di modifica del calendario, avanzate dalla sen. De Petris (Misto-Sel), per discutere le mozioni sugli idrocarburi, e dal sen. Santangelo (M5S), per calendarizzare le mozioni di sfiducia ai Ministri Guidi e Poletti.
Dopo la sospensione dei lavori fino alle ore 16, l'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1248 di conversione del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
Il relatore, sen. Casini (PI), ha richiamato in premessa la vicenda dei due fucilieri di marina impegnati in una missione antipirateria, arrestati e trattenuti in India. Dopo aver sottolineato l'impostazione multilateralista dell'Italia, ha riferito sulla seconda parte del decreto, relativa alle misure di cooperazione allo sviluppo e di sostegno ai processi di ricostruzione e di pace, la cui spesa complessiva ammonta a poco più di 79 milioni di euro. Con riferimento all'Afghanistan, i finanziamenti sono volti a dare seguito agli impegni assunti dall'Italia per il rafforzamento dello stato di diritto, le infrastrutture, lo sviluppo rurale. L'intervento in Iraq si concentra invece in azioni di supporto alle autorità locali per la valorizzazione del patrimonio culturale e nei settori agricolo, sanitario, finanziario e fiscale. In Siria le attività di cooperazione saranno indirizzate a sostenere le popolazioni in fuga dal conflitto e coinvolgeranno inevitabilmente anche i Paesi limitrofi. Relativamente alle misure di sostegno ai processi di ricostruzione e di pace, l'articolo 9 autorizza una spesa complessiva di circa 44 milioni di euro. Si tratta innanzitutto di interventi a favore della Libia, per il rafforzamento della gestione dei flussi migratori, ma anche per il consolidamento del processo di dialogo e di riconciliazione nazionale; per la ricostruzione istituzionale della Siria e per il Libano.
Il relatore, sen. Vattuone (PD), nel riferire sulla prima parte del decreto, riguardante le missioni militari, ha sottolineato l'opportunità di definire una disciplina generale per superare l'attuale procedura basata sul ricorso alla decretazione d'urgenza, e ha confermato la tendenza a diminuire la spesa complessiva per gli interventi delle Forze armate. Ricordando che le finalità delle missioni internazionali sono la legalità, la pacificazione, la sicurezza, ha richiamato infine la necessità per l'Italia di onorare gli impegni assunti. I primi tre articoli del provvedimento riguardano la partecipazione italiana alle missioni militari in Europa, Africa e Asia, la principale delle quali concerne l'Afghanistan. L'articolo 4 prende in considerazione i profili assicurativi, logistici ed infrastrutturali, la cooperazione civile-militare, il sostegno alle attività dell'AISE e le cessioni di equipaggiamenti. L'articolo 5 reca disposizioni in materia di personale, mentre l'articolo 6 prevede la consueta disciplina in materia penale. L'articolo 7 contiene disposizioni in materia contabile.
L'Assemblea ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità, avanzata dal sen. Orellana (M5S), il quale ha criticato l'inserimento in un unico provvedimento di tutte le missioni e il ricorso disinvolto a decreti-legge che impediscono una valutazione strategica dei singoli interventi internazionali. A favore della pregiudiziale si è pronunciato il sen. Cervellini (Misto-Sel).
Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Cotti, Orellana, Marton (M5S); Pegorer, Tonini (PD); Di Biagio (PI); Alessia Petraglia (Misto-Sel); Candiani (LN-Aut); Gualdani (NCD); Mazzoni (FI-PdL). M5S ha criticato l'inserimento nel provvedimento delle spese per la ristrutturazione del Quartier Generale della Nato a Bruxelles, in contrasto con le altre disposizioni del testo che comportano finanziamenti di durata semestrale. SEL ha criticato il rifinanziamento in blocco di 24 missioni di diversa natura, la preponderanza della parte militare su quella civile, l'assenza di una missione umanitaria nel Mediterraneo. Ritenendo fondamentale chiudere la fallita missione in Afghanistan, il Gruppo chiede un tavolo di coordinamento degli interventi civili, il rilancio della difesa comune europea per razionalizzare i costi, una seria discussione sugli stanziamenti per gli F35.
La Lega Nord ha ricordato che nelle dichiarazioni programmatiche il Presidente del Consiglio Renzi ha taciuto sulla politica estera. Il Gruppo sollecita una risposta ferma sulla vicenda dei marò e ritiene che debbano essere rinnovate solo le missioni che tutelano gli interessi economici del Paese. Forza Italia ha posto l'accento sulla continuità della politica estera italiana e ha espresso perplessità sul mancato rinnovo delle missioni in Darfour e nel Sudan. Sulla vicenda dei marò ha chiesto al Governo di assumere una posizione netta per l'arbitrato internazionale e per il rientro dei fucilieri in Italia, valutando la possibilità di sospendere la partecipazione alle operazioni antipirateria.
NCD ha auspicato lo stanziamento di risorse adeguate per le missioni internazionali, ricordando che l'approccio dell'Italia si distingue tradizionalmente per lo sforzo di coniugare la dimensione militare con quella civile. L'Italia deve impegnarsi per il rientro dei marò in Italia e ottenere un pronunciamento dell'Unione, valutando la possibilità di una sospensiva. Secondo PI la vicenda dei marò evidenzia limiti nelle regole di ingaggio del personale e nelle linee di comando. Il Gruppo ritiene opportuno assimilare i militari caduti alle vittime del terrorismo. Il PD ha sottolineato l'integrazione fra interventi militari e civili e ha caldeggiato una discussione in Parlamento dell'eventuale rinnovo della missione in Afghanistan. Ha richiamato infine il dovere del Paese di contribuire alla sicurezza, alla stabilità, allo sviluppo.
La Ministro per gli affari esteri Mogherini, nel ricordare che il decreto è stato adottato dal precedente Governo, ha convenuto sull'opportunità di varare una legge quadro, di approvare la legge sulla cooperazione, di valutare le priorità strategiche del Paese. Non esclude la possibilità di distinguere missioni militari e interventi civili, pur ritenendo che essi siano intrecciati. Sull'Afghanistan ha precisato che lo scenario post 2014 è da definire, ma ritiene essenziale assicurare qualche forma di sostegno al Governo afgano. Sui marò la Ministro ha ribadito l'impegno per l'internazionalizzazione della vicenda, che richiede tuttavia una responsabilità massima in questa fase. Ha replicato infine che la partecipazione alle missioni antipirateria risponde agli interessi nazionali.
Al termine della seduta il sen. D'Alì (NCD) ha preso la parola per criticare la decisione del Governo di ritirare il decreto salva Roma alla Camera e ha chiesto un chiarimento in sede parlamentare e in sede politica per verificare se esiste un corretto rapporto di collaborazione tra le due Camere.