196ª Seduta pubblica
Giovedì 20 febbraio 2014 alle ore 10:02
L'Assemblea ha approvato il ddl. n. 1215 di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 151, recante disposizioni di carattere finanziario indifferibili finalizzate a garantire la funzionalità di enti locali, la realizzazione di misure in tema di infrastrutture, trasporti ed opere pubbliche nonché a consentire interventi in favore di popolazioni colpite da calamità naturali.
La relatrice, sen. Zanoni (PD), ha illustrato i contenuti del provvedimento, noto come decreto salva Roma. L'articolo 1 reca modificazioni alla legge di stabilità 2014. Tra le modifiche: il rinvio al 1° luglio 2014 dell'applicazione delle norme sull'acquisto di spazi pubblicitari on-line e la stabilizzazione di personale con contratto a tempo determinato presso le regioni; l'intervento sulle detrazioni per l'acquisto di mobili; la fissazione del termine per la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale degli enti locali.
L'articolo 2 detta una disciplina sugli immobili pubblici. Modifica il termine che le amministrazioni pubbliche hanno per esercitare la facoltà di recesso dai contratti di locazione di immobili.Semplifica le norme per il trasferimento di immobili pubblici, prevedendo tra l'altro l'esonero dalle dichiarazioni di conformità catastale. Autorizza una spesa di 20 milioni di euro per il pagamento degli oneri di urbanizzazione connessi alla valorizzazione degli immobili dello Stato.
L'articolo 3 reca misure in materia di infrastrutture e trasporti. I commi da 1 a 3 recano disposizioni per garantire gli obiettivi del piano di rientro dal disavanzo accertato delle società esercenti il trasporto regionale ferroviario nella Regione Campania. Il comma 4 consente al Ministero dell'economia e delle finanze di trasferire ad ANAS S.p.A., in via di anticipazione, le risorse finanziarie disponibili per consentire alla società di far fronte ai pagamenti dovuti. Il comma 5 autorizza il proseguimento della regolazione dei rapporti tra lo Stato e il Gestore dell'infrastruttura ferroviaria, sulla base del contratto di programma 2007-2011, fino alla conclusione della procedura di approvazione del contratto di programma-parte investimenti 2012-2016. Il comma 6 autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze a corrispondere a Trenitalia S.p.A. le somme previste dal bilancio dello Stato, in relazione agli obblighi di servizio pubblico di trasporto ferroviario svolti nella regione Sicilia e ai servizi interregionali. Il comma 7 dispone il pagamento diretto di 23 milioni a Trenitalia S.p.A. per i servizi ferroviari di interesse locale svolti nella Regione Valle d'Aosta.
L'articolo 4 contiene norme su Roma Capitale. Il comma 1 autorizza il Commissario straordinario del comune di Roma ad inserire nella massa passiva, per un importo massimo di 115 milioni di euro, le eventuali ulteriori partite debitorie rivenienti da obbligazioni o oneri del comune di Roma anteriori al 28 aprile 2008. Il comma 2 destina 6 milioni di euro nel 2013 per contribuire al superamento della crisi in atto nel ciclo di gestione integrata e per attuare gli interventi previsti dal programma di raccolta differenziata.
L'articolo 5, per agevolare la realizzazione degli interventi previsti per l'Esposizione universale di Milano, attribuisce al comune di Milano un contributo di 25 milioni di euro a titolo di concorso al finanziamento delle spese.
L'articolo 6 reca disposizioni di interesse per le province, relative alle modalità di riparto del fondo sperimentale di riequilibrio, alle riduzioni da apportare per effetto delle disposizioni di spending review e alla determinazione dei trasferimenti erariali non fiscalizzati da corrispondere alle province appartenenti alla regione Sicilia e alla regione Sardegna per l'anno 2013.
L'articolo 7 reca norme in favore della Regione Sardegna, in connessione agli eventi meteorologici che hanno colpito la regione nel novembre 2013. I soggetti che hanno subito danni possono chiedere un finanziamento assistito dalla garanzia dello Stato della durata massima di due anni, fino ad un massimo di 90 milioni di euro, secondo contratti definiti con apposita convenzione tra la Cassa depositi e prestiti S.p.A. e l'Associazione bancaria italiana (ABI).
Nella discussione generale hanno preso la parola i sen. Linda Lanzillotta (SC); Giovanna Mangili, Ornella Bertorotta, Laura Bottici (M5S); Consiglio, Arrigoni (LN-Aut); Ceroni, Mandelli (FI-PdL); Di Biagio (PI); Uras (Misto-Sel); Federica Chiavaroli (NCD); Broglia (PD).
M5S e SEL hanno criticato l'abuso di decreti-legge che mortifica il lavoro parlamentare, fa scadere la qualità della legislazione e produce errori che ricadono sulla macchina amministrativa. SEL in particolare ha denunciato giochi politici, sottesi al decreto, che stanno mettendo in difficoltà il sindaco della Capitale. Scelta Civica e Per l'Italia hanno insistito sulla vendita delle società municipalizzate. La Lega Nord ha criticato la mala gestione e l'irresponsabilità della classe dirigente romana e ha denunciato il sistema clientelare alimentato dalle municipalizzate. Forza Italia ha auspicato misure strutturali per risanare il bilancio di Roma e, più in generale, la finanza locale. NCD e PD hanno espresso apprezzamento per l'equilibrio trovato in Commissione e per le misure di sostegno alla Sardegna e all'Emilia; hanno ricordato infine che il comune di Roma dovrà presentare a breve un rapporto sulle cause del debito e un piano triennale per il risanamento che contempli, ove necessario, la dismissione delle società municipalizzate che non prestino servizi pubblici.
In replica il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Legnini ha precisato che il decreto non trasferisce risorse aggiuntive al comune di Roma, ma è finalizzato al riequilibrio fra gestione commissariale e amministrazione della Capitale. Ha espresso apprezzamento per le proposte di modifica approvate dalla Commissione, che prevedono garanzie per il percorso di risanamento. Si è dichiarato, infine, disponibile ad accogliere ulteriori limitate modifiche.
All'articolo 1 del decreto-legge sono stati approvati gli emendamenti 1.3 (testo 2) del sen. Luigi Marino (PI) e altri; 1.39 (testo 2) del sen. Fravezzi (Aut-PSI); nonché gli emendamenti della Commissione 1.24, 1.35 (identico a 1.36, 1.37, e 1.38), 1.42-bis, 1.48 (testo 2), 1.64-bis. All'articolo 2 sono stati approvati gli emendamenti 2.2 della sen. Lezzi (M5S) e altri e 2.21 (testo 2) della Commissione.
La pronuncia del Presidente Grasso, che ha ritenuto improponibili per estraneità di materia, numerosi emendamenti, anche quelli approvati in Commissione bilancio, ha suscitato molte critiche, in primo luogo quelle del sen. Gasparri (FI-PdL) il quale ha ricordato che il provvedimento reitera, contro una sentenza della Corte, un precedente decreto. Rilevata una difformità, nella valutazione degli emendamenti, tra il Presidente dell'Assemblea e il Presidente della Commissione bilancio, e considerata l'estrema delicatezza delle proposte di modifica riferite all'articolo 3, il sen. Zanda (PD) ha chiesto alla Presidenza un supplemento di istruttoria. Anche la sen. De Petris (Misto-SEL) ha chiesto una riconsiderazione delle improponibilità. Il sen. Romani (FI-PdL) ha proposto un rinvio del provvedimento, mentre il sen. Bitonci (LN-Aut) ne ha chiesto il ritiro. La sen. Lanzillotta (SC) ha auspicato una riforma regolamentare per tutelare il lavoro svolto in Commissione. La sen. Bulgarelli (M5S) ha ricordato l'inappellabilità della decisione presidenziale, che risponde a criteri oggettivi e non deve tutelare accordi di maggioranza. Il sen. Azzollini (NCD) ha proposto di far confluire le norme approvate in Commissione, e dichiarate improponibili, in un ddl da assegnare in sede redigente. Il Sottosegretario di Stato Legnini ha auspicato la prosecuzione dei lavori, confidando nella possibilità di un riesame degli emendamenti. Il Presidente di turno Calderoli ha quindi ripreso l'esame degli emendamenti, senza pregiudicare una riconsiderazione delle improponibilità da parte del Presidente Grasso.
All'articolo 3 è stato approvato solo l'emendamento 3.7 della Commissione. All'articolo 4 sono stati approvati gli emendamenti 4.19 (testo 4) e 4.33 (testo 2) della Commissione. Agli articoli 5, 6 e 7 non sono stati approvati emendamenti. E' stato approvato, infine, l'emendamento riferito al disegno di legge di conversione x1.1000 della Commissione.
Nel passaggio all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 6 il sen. Casson (PD), considerando sbagliata la decisione del Presidente del Senato, ha spiegato che inappellabilità non significa irrevocabilità e ha preannunciato l'astensione sul provvedimento. Il sen. Uras (Misto-SEL) e Floris (FI-PdL) hanno duramente criticato l'articolo 7, che discrimina e avvilisce la popolazione sarda.
Terminato l'esame degli emendamenti, il Presidente Grasso ha confermato la decisione sulle improponibilità, che ha adottato seguendo un rigoroso criterio procedurale, come sollecitato dal Presidente della Repubblica in un recente messaggio. Si è detto dispiaciuto per la sorte di alcuni emendamenti, condivisibili nel merito, volti ad alleviare situazioni critiche: il Governo avrebbe dovuto considerare urgenti queste situazioni in sede di reiterazione del decreto. Apprezzando la proposta avanzata dal Presidente della Commissione bilancio, sen. Azzollini, si è impegnato infine a garantire l'immediata calendarizzazione di un eventuale ddl di iniziativa parlamentare, da assegnare anche in sede deliberante, che raccolga le norme, ampiamente condivise, che non sono state ammesse alla votazione.
Nelle dichiarazioni di voto finali, hanno annunciato l'astensione i sen. Susta (SC), che ha chiesto al premier neoincaricato discontinuità rispetto a privatizzazioni e liberalizzazioni; Luigi Marino (PI), che ha richiamato luci e ombre del provvedimento denunciando una gestione opaca degli emendamenti; Elisa Bulgarelli (M5S), che ha criticato l'abuso della decretazione d'urgenza.
Hanno invece dichiarato voto favorevole i sen. Fravezzi (Aut-PSI), che ha fatto appello al senso di responsabilità; Uras (Misto-SEL), che ha richiamato positivamente la stabilizzazione di lavoratori precari ma ha rinnovato critiche al Governo uscente; D'Alì (NCD), che ha assunto un impegno rispetto all'approvazione del ddl che raccoglierà le norme della Commissione cassate dalla Presidenza; Zanda (PD), che ha preannunciato la presentazione domani di un ddl contenente le norme non votate su Venezia, l'Emilia, l'economia della Sardegna, la scuola.
Hanno dichiarato voto contrario le sen. Comaroli (LN-Aut), che ha criticato un provvedimento teso a favorire Roma capitale a scapito dei comuni virtuosi, e Bonfrisco (FI-PdL), secondo la quale l'iter accidentato di un provvedimento contrario all'interesse del Paese è l'esito di una partita interna al PD.
La Conferenza dei Capigruppo ha rimodulato il calendario dei lavori. Il decreto sulle missioni internazionali sarà esaminato martedì prossimo. La seduta di domani non avrà luogo. L'Assemblea è convocata alle ore 14 di lunedì 24 febbraio per la formazione del nuovo Governo.
In apertura di seduta i sen. Zanda (PD), Loredana De Petris (Misto-Sel), Linda Lanzillotta (SC), Carraro (FI-PdL) e il Presidente di turno Gasparri hanno espresso cordoglio per la scomparsa di Gianni Borgna che, in qualità di assessore alla cultura, ha avuto un ruolo fondamentale nella rinascita del sistema museale di Roma.