193ª Seduta pubblica
Lunedì 17 febbraio 2014 alle ore 17:00
In apertura di seduta la Presidente di turno Fedeli ha dato lettura della missiva con la quale il Presidente del Consiglio Letta ha comunicato di aver rassegnato le dimissioni. Ha poi ricordato che, durante le crisi di Governo, l'attività delle Camere è limitata alle scadenze costituzionali.
L'Assemblea ha quindi avviato l'esame del ddl n. 1288 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n.146, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria, approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, sen. Buemi (Aut-PSI), ha riferito sui contenuti del provvedimento che è volto a ovviare al problema del sovraffollamento carcerario.
L'articolo 1 del decreto-legge amplia l'applicazione della normativa sul controllo degli arresti domiciliari tramite dispositivi elettronici. Istituisce inoltre un doppio canale procedimentale per il magistrato di sorveglianza. L'articolo 2 modifica il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti, introducendo una nuova fattispecie incriminatrice che comprende le condotte di lieve entità. Sopprime inoltre il limite per l'affidamento in prova al servizio sociale, cui il tossicodipendente poteva accedere soltanto due volte. La Camera dei deputati ha introdotto due modifiche di coordinamento in materia di esclusione dell'arresto obbligatorio per i reati di lieve entità connessi agli stupefacenti e in materia di processo penale a carico di imputati minorenni. L'articolo 3 reca modifiche all'ordinamento penitenziario e, in particolare, all'istituto del diritto di reclamo nonché alla procedura giurisdizionale di garanzia. L'articolo 4 introduce nuove norme sulla liberazione anticipata speciale: essa si sostanzia in una detrazione di pena concessa con la liberazione anticipata maggiorata a 75 giorni per ciascun semestre di pena scontata. Ulteriore misura volta a ridurre il sovraffollamento carcerario è quella che rende ordinaria l'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a 18 mesi. L'articolo 6 interviene sul testo unico in materia di immigrazione per ampliare la facoltà di disporre l'espulsione a titolo sostitutivo o alternativo alla detenzione. L'articolo 7 prevede l'istituzione presso il Ministero della giustizia del garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Per favorire l'attività esterna dei lavoratori detenuti o internati, l'articolo 8 amplia le agevolazioni e gli sgravi fiscali in favore delle imprese che li assumano. Gli articoli 9 e 10 recano rispettivamente la copertura finanziaria e l'entrata in vigore.
Secondo la relatrice di minoranza, sen. Stefani (LN-Aut), il quarto decreto svuota carceri configura di fatto un indulto mascherato, prodotto di una cultura buonista che indebolisce le tutele dei cittadini, mina la sicurezza, offende le vittime dei reati. Per affrontare correttamente il problema del sovraffollamento, occorrerebbe investire nell'edilizia carceraria e far scontare la pena nei Paesi d'origine dei detenuti. La relatrice ha ricordato infine che, per iniziativa dell'opposizione, è stata esclusa l'applicazione della liberazione anticipata ai mafiosi.
Il Presidente della Commissione giustizia, sen. Palma (FI-PdL), ha rappresentato l'esigenza, emersa in sede referente, di conoscere i dati relativi agli effetti del precedente decreto svuota carceri.
Respinte le questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate dai Gruppi Lega Nord e Movimento 5 Stelle, è iniziata la discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. Lo Giudice (PD); Cappelletti, Laura Bignami (M5S); Barani (GAL); Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI-PdL).
Dopo che la Presidente Fedeli ha comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo che, in relazione alla crisi di Governo, ha rimodulato l'attività dell'Assemblea, prevedendo anche la conversione dei decreti (milleproroghe e abolizione del finanziamento pubblico dei partiti) modificati dalla Camera, si è svolto un dibattito sulle priorità rispetto ai provvedimenti in scadenza. Sono state respinte le proposte di modifica del calendario proposte dai Gruppi Forza Italia e Lega Nord, sostenute da Movimento 5 Stelle, di anticipare i decreti-legge Destinazione Italia, missioni internazionali e enti locali.
Il sen. Santangelo (M5S) ha stigmatizzato il carattere extraparlamentare della crisi di Governo; ha chiesto la calendarizzazione dei ddl in materia di lotta alla corruzione e di reddito di cittadinanza e una nuova convocazione della Conferenza dei Capigruppo; ha sollecitato infine le dimissioni del Vice Presidente del Senato, sen. Gasparri, che è stato rinviato a giudizio per peculato. Il sen. Bruno (FI-PdL) ha chiesto di dare priorità al decreto Destinazione Italia, che incide sul settore produttivo. Il sen. Malan (FI-Pdl) ha chiesto di dare priorità alla proroga delle missioni internazionali e ha sottolineato le responsabilità della maggioranza che ha provocato una crisi di Governo ignorando deliberatamente i decreti in scadenza. Anche il sen. Bitonci (LN-Aut) ha chiesto l'anticipazione dei decreti Destinazione Italia e missioni internazionali, nonché un giorno di sospensione dei lavori per incontrare il neoincaricato Renzi. Il sen. Carraro (FI-PdL) ha proposto invece di dare priorità al decreto sugli enti locali (cosiddetto salva Roma). I sen. Divina, Centinaio, Raffaela Bellot, Crosio, Stucchi, Consiglio, Arrigoni, Volpi (LN-Aut), Ceroni (FI-PdL), Airola, Marton, Crimi (M5S) hanno preso la parola per proporre modifiche al calendario, molte delle quali sono state giudicate inammissibili dalla Presidenza.