170ª Seduta pubblica
Martedì 21 gennaio 2014 alle ore 09:09
L'Assemblea ha approvato, con modifiche, il ddl n. 925 recante deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio, disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili. Il testo torna all'esame della Camera dei deputati.
Nella seduta del 16 gennaio era iniziata la votazione degli emendamenti.
Dopo l'approvazione degli emendamenti 1.257 dei senatori Erika Stefani e Bitonci (LN-Aut) e 1.262 del relatore, è stato approvato l'articolo 1, che delega il Governo a riscrivere il quadro delle pene principali (ergastolo, reclusione, reclusione e arresto domiciliare, multa e ammenda). Tra i principi direttivi, si prevede che il ricorso all'esecuzione presso il domicilio dell'arresto e della reclusione non sia superiore nel massimo a tre anni e si conferisce al giudice la facoltà di applicare la reclusione domiciliare per i delitti per i quali è prevista la pena detentiva fra i tre e i cinque anni. Tra i criteri della delega, è prevista inoltre l'esclusione della punibilità delle condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria o con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni, purché risulti la particolare tenuità dell'offesa e la non abitualità del comportamento e senza pregiudicare l'azione civile per il risarcimento del danno.
L'articolo 2, approvato nel testo emendato, prevede una delega per una riforma generale della disciplina sanzionatoria che tenda a trasformare in illeciti amministrativi tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda, con un elenco di eccezioni per materie la cui preminenza sconsiglia la depenalizzazione. E' stato approvato, con il voto contrario delle opposizioni, l'emendamento 2.800 del Governo, secondo cui l'abrogazione del reato di immigrazione clandestina implica la trasformazione in illecito amministrativo ed è conservato rilievo penale alle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi. Il Sottosegretario per la giustizia Ferri ha presentato l'emendamento in corso di seduta, dichiarando di accogliere i rilievi avanzati nella seduta precedente dal Presidente della Commissione giustizia, senatore Palma (FI-PdL), il quale aveva segnalato la necessità di coordinare la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina con le norme sull'espulsione. Sono stati approvati inoltre gli emendamenti del relatore 2.202, 2.214 (testo 2), sul versamento delle ritenute previdenziali, e 2.500, nonché l'emendamento 2.231 (testo 2) del senatore Lumia (PD) e altri. Molto accesa la discussione sull'emendamento della Lega Nord 2.206, che è stato poi respinto, volto a escludere l'immigrazione dalle materie in cui è prevista la trasformazione dei reati in illeciti amministrativi. A favore dell'emendamento hanno votato LN-Aut e FI-PdL; si sono astenuti NCD e PI; hanno votato contro PD, M5S e Misto-Sel. Respinto anche l'emendamento 2.215 del senatore Cioffi (M5S) e altri sulla depenalizzazione dell'uso personale di droghe leggere.
Gli articoli da 3 a 5 recano disposizioni relative alla sospensione del procedimento con messa alla prova. L'istituto si sostanzia nella facoltà da parte dell'imputato di richiedere la sospensione del processo penale a suo carico alla condizione di porre in essere condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato, nonché, ove possibile, di garantire il risarcimento del danno cagionato. L'articolo 3 è stato approvato dopo l'accoglimento dell'emendamento 3.237 (testo 2) del senatore Barani (GAL), che definisce più precisamente il lavoro di pubblica utilità, e degli emendamenti 3.234, 3.236 (testo 2), 3.246 e 3.259 del senatore Caliendo (FI-PdL). L'articolo 4 è stato approvato con gli emendamenti 4.214 (testo 2) e 4.246 (testo 2) del senatore Buccarella (M5S) e altri, 4.237 e 4.249 del senatore Caliendo (FI-PdL). Agli articoli 5, 6 e 7 non sono stati approvati emendamenti. L'articolo 8, sulle convenzioni in materia di lavoro di pubblica utilità, è stato approvato insieme all'emendamento 8.201 della senatrice Erika Stefani e altri (LN-Aut).
Gli articoli da 9 a 15, sulla sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili, sono stati approvati senza modifiche. Essi introducono una nuova disciplina per lo svolgimento del rito in caso di assenza e di irreperibilità dell'imputato al fine di contemperare le esigenze di speditezza del processo con quelle di garanzia nell'esercizio del diritto di difesa. Approvato senza emendamenti anche l'articolo 16, recante la clausola di invarianza finanziaria.
Con accenti diversi, richiamando la finalità rieducativa della pena e la necessità di non considerare il carcere la principale misura sanzionatoria, hanno dichiarato voto favorevole al provvedimento i senatori: Susta (SC), Barani (GAL), Albertini (PI), Buemi (Aut-PSI), De Cristofaro (Misto-Sel), D'Ascola (NCD), Giarrusso (M5S), Lumia (PD).
Pur avendo concorso alla stesura del provvedimento di depenalizzazione, il Gruppo FI-Pdl si è astenuto: il senatore Caliendo (FI-PdL) ha criticato la confusa soluzione in materia di immigrazione. In dissenso dal Gruppo, il senatore Palma (FI-PdL) ha votato a favore.
Contraria all'intero provvedimento la Lega Nord: la dichiarazione di voto del Gruppo è stata svolta dal senatore Bitonci (LN-Aut), secondo il quale il provvedimento mina la sicurezza dei cittadini e segna la rinuncia al controllo dei flussi migratori.
L'Assemblea ha poi respinto la proposta avanzata all'inizio della seduta dal senatore Santangelo (M5S), che ha chiesto di inserire all'ordine del giorno la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, invitando i renziani a dare prova di coerenza. Il senatore Zanda (PD) ha annunciato voto contrario alla proposta, rilevando che la Camera ha rinnovato la fiducia al Ministro.