168ª Seduta pubblica
Giovedì 16 gennaio 2014 alle ore 09:34
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 925 - nel testo proposto dalla Commissione - recante deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio, disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili, già approvato dalla Camera dei deputati, e dei connessi ddl nn. 110, 111, 113, 666.
Nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale.
In replica il relatore, senatore Casson (PD), ha confermato il testo licenziato dalla Commissione sui temi della depenalizzazione del reato di immigrazione e del consumo di sostanze stupefacenti. Ha sottolineato il sostanziale accordo tra le diverse forze politiche sui temi delle pene detentive non carcerarie e della depenalizzazione. Ha ricordato infine che il ddl rappresenta il primo passo verso la riduzione della popolazione carceraria e dovrà essere accompagnato da ulteriori riforme di diritto sostanziale e processuale.
Il Sottosegretario di Stato per la giustizia Ferri ha elogiato il lavoro svolto dal Senato che ha ampliato l'ambito dell'intervento normativo alla riforma dell'intero sistema delle sanzioni penali e ha disciplinato il lavoro di pubblica utilità, rafforzando il carattere rieducativo della pena. Il rappresentante del Governo ha preannunciato parere favorevole su emendamenti migliorativi in tema di trasformazione dei reati penali in illeciti amministrativi; ha ricordato infine che la riduzione del ricorso alla pena carceraria e la sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili rispondono a precisi indirizzi europei.
Il presidente della Commissione giustizia, senatore Palma (FI-PdL), ha evidenziato l'opportunità di ampliare la delega per coordinare le norme che trasformano il reato di immigrazione in illecito amministrativo con le vigenti procedure di espulsione. Di diverso avviso il senatore Buccarella (M5S), secondo il quale la questione non sussiste.
L'Assemblea è passata all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 che delega il Governo a riscrivere il quadro delle pene principali (ergastolo, reclusione, reclusione e arresto domiciliare, multa e ammenda). Tra i principi direttivi, si prevede che il ricorso all'esecuzione presso il domicilio dell'arresto e della reclusione non sia superiore nel massimo a tre anni e si conferisce al giudice la facoltà di applicare la reclusione domiciliare per i delitti per i quali è prevista la pena detentiva fra i tre e i cinque anni. Tra i criteri della delega, è prevista inoltre l'esclusione della punibilità delle condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria o con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni, purché risulti la particolare tenuità dell'offesa e la non abitualità del comportamento e senza pregiudicare l'azione civile per il risarcimento del danno.
Dopo che la Lega Nord ha preannunciato la volontà di prendere la parola su ogni emendamento, il senatore Zanda (PD) ha chiesto alla Presidenza di convocare la Conferenza dei Capigruppo per riorganizzare i tempi della discussione al fine di licenziare il provvedimento entro oggi. Si sono uniti alla richiesta i senatori Albertini (PI), Susta (SC), Buemi (Aut-PSI) e De Cristofaro (Misto-Sel). Contrari all'ipotesi di comprimere i tempi della discussione i senatori Scilipoti (FI-PdL), Santangelo (M5S) e Centinaio (LN-Aut).
Il senatore Zanda (PD) ha poi chiesto alla Presidenza se è vera la notizia secondo cui il Gruppo della Lega ha occupato l'ufficio del Presidente Grasso. La notizia è stata confermata dal senatore Arrigoni (LN-Aut).
Nel corso della votazione delle proposte di modifica all'articolo 1, che è arrivata fino all'emendamento 1.223, il relatore ha precisato che il reato di stalking è punito con pena di quattro anni: è dunque escluso il ricorso automatico alla detenzione domiciliare.
Dopo una sospensione dei lavori, il Presidente di turno Gasparri ha informato l'Assemblea sugli esiti della Conferenza dei Capigruppo, che ha previsto una seduta antimeridiana, martedì 21 gennaio, nella quale proseguirà la discussione, con tempi contingentati, degli emendamenti al ddl n. 925: le dichiarazioni di voto finali avranno inizio alle ore 12,30. Nel calendario della prossima settimana è confermato il dibattito sulla relazione del Ministro della giustizia. L'Assemblea ha respinto la proposta del senatore Santangelo (M5S) di proseguire oggi l'esame del disegno di legge n. 925.