125ª Seduta pubblica
Martedì 15 ottobre 2013 alle ore 16:04
Il Ministro per le riforme costituzionali Quagliariello ha reso un'informativa sulla relazione finale della Commissione per le riforme costituzionali, istituita con decreto del Presidente del Consiglio lo scorso 11 giugno.
Il Ministro ha ricordato che le riforme istituzionali sono uno snodo fondamentale del programma di Governo e ha posto l'accento sul nesso tra la gravità della crisi italiana e la debolezza delle istituzioni politiche. Convinto che l'esperienza delle larghe intese sia transitoria, ha evidenziato la necessità di riforme che promuovano un bipolarismo temperato, contribuiscano a rigenerare la vita dei partiti, favoriscano la ripresa economica e consentano un inserimento più tempestivo nei processi decisionali europei. Il Ministro ha sottolineato inoltre che la riforma della giustizia è un complemento necessario delle riforme costituzionali e ha preannunciato l'istituzione di un tavolo di coordinamento. Ha sottolineato infine la distinzione tra costi della politica e costi della democrazia.
La Commissione di esperti, che ha compiuto un lavoro istruttorio a beneficio delle decisioni sovrane del Parlamento, ha individuato i seguenti ambiti d'intervento: riduzione del numero dei parlamentari; superamento del bicameralismo paritario; più completa regolazione dei processi di produzione normativa e disciplina più rigorosa della decretazione d'urgenza; rafforzamento delle prerogative del Governo in Parlamento attraverso la fiducia monocamerale, la semplificazione del processo decisionale e l'introduzione del voto a data fissa dei disegni di legge; riforma del sistema costituzionale delle Regioni e delle autonomie locali per ridurre sovrapposizioni delle competenze.
Nella Commissione è prevalsa l'ipotesi di un bicameralismo differenziato per funzioni e per composizione, che attribuisca al Senato la rappresentanza degli enti territoriali e alla Camera il rapporto fiduciario e l'indirizzo politico. Nella disciplina del procedimento legislativo la Commissione non propone il criterio della ripartizione per materie, bensì la distinzione tra diverse tipologie di leggi: costituzionali, organiche, bicamerali, ordinarie. Per queste ultime il voto finale spetterebbe sempre alla Camera. Al Senato sarebbero attribuiti poteri di controllo che non coinvolgono il rapporto fiduciario.
Sui problemi posti dall'attuazione del Titolo V, la Commissione ha messo in luce la necessità di riportare alla competenza del legislatore statale materie attribuite alla legislazione concorrente per le quali è apparsa necessaria una gestione ispirata al principio dell'interesse nazionale (grandi reti di trasporto e navigazione, produzione, distribuzione trasporto nazionale dell'energia). Sono proposte correzioni anche nell'ambito della competenza esclusiva statale in relazione materie trasversali come il coordinamento della finanza pubblica, la tutela della concorrenza e l'ordinamento civile. E' condivisa l'ipotesi che costi e fabbisogni standard costituiscono il criterio dell'autonomia finanziaria delle Regioni.
Sul capitolo concernente la forma di governo, sono delineate tre diverse opzioni: razionalizzazione della forma di governo parlamentare; semipresidenzialismo sul modello francese; governo parlamentare del Primo Ministro. I componenti della Commissione favorevoli alla forma di governo semipresidenziale ritengono che questo modello garantisca meglio unità, stabilità, responsabilità; sottolineano inoltre che l'attuale Presidente della Repubblica dispone già di poteri spiccatamente politici. I sostenitori della forma di governo parlamentare razionalizzata osservano che il problema non è la debolezza dell'Esecutivo ma lo squilibrio e la confusione nei rapporti tra Esecutivo e Legislativo.
Il Ministro ha sottolineato che la scelta del sistema elettorale è strettamente collegata a quella della forma di governo e ha messo in guardia dall'illusione di superare deficit di capacità decisionale, stabilità e rappresentatività intervenendo solo sulla legge elettorale. In via generale la Commissione propone di superare il principio di cooptazione e di restituire ai cittadini la scelta dei rappresentanti. Propone inoltre di sottrarre la materia elettorale alla decisione di maggioranze mutevoli ed esprime all'unanimità una valutazione negativa sul funzionamento del voto degli italiani all'estero.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl costituzionale n. 813-B, approvato in prima deliberazione dalla Camera dei deputati, che reca istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali.
Il disegno di legge prevede l'istituzione di un Comitato parlamentare, composto da venti deputati e venti senatori, nominati tra i componenti delle Commissioni affari costituzionali dei due rami del Parlamento. Il Comitato è chiamato a esaminare in sede referente i progetti di legge costituzionale relativi ai Titoli I, II, III e V della parte seconda della Costituzione, nonché i conseguenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali. Per l'emendabilità dei testi in Assemblea sono previsti gli stessi limiti valevoli per la legge di stabilità. Per la conclusione dei lavori è fissato un termine di diciotto mesi: al Comitato sono riservati sei mesi per completare l'esame in sede referente; ciascun ramo del Parlamento ha tre mesi di tempo per esaminare i progetti di legge e l'intervallo tra la prima e la seconda deliberazione è ridotto a quarantacinque giorni. E' prevista, infine, la possibilità di un referendum confermativo anche nel caso in cui il testo di legge sia approvato a maggioranza dei due terzi delle Camere.
Dopo l'intervento della relatrice, senatrice Finocchiaro (PD), si è svolta la discussione generale nella quale hanno preso la parola i senatori: Campanella, Molinari, Alessandra Bencini, Giarrusso, Puglia, Cappelletti, Buccarella (M5S); Zanettin (PdL); Chiti (PD); De Cristofaro (Misto-Sel); Paola De Pin (Misto-GAP).
In apertura di seduta il Presidente Grasso ha ricordato la figura di Umberto Carpi, senatore nella XII e XIII legislatura, prematuramente scomparso il 6 agosto scorso. Alla commemorazione di Carpi, che è stato autore di saggi importanti sul rapporto tra letteratura e politica, hanno offerto contributi i senatori Zeller (Aut-PSI), Stefania Giannini (SCpI), D'Alì (PdL), Chiti (PD), nonché il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Galletti.
Il Presidente del Senato ha poi comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo, che ha approvato integrazioni al calendario dei lavori corrente e il nuovo calendario per la prossima settimana. Questa settimana sarà discussa una mozione sugli assetti societari di Telecom. Giovedì 17 ottobre, con le comunicazioni della Presidenza sulla legge di stabilità, inizierà la sessione di bilancio. La prossima settimana sono previste comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 25 ottobre e la conversione del decreto-legge sull'IMU, ove trasmesso dalla Camera.