Mercoledì 25 Settembre 2013 alle ore 09:32
110ª Seduta pubblica
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110ª Seduta pubblica
Mercoledì 25 settembre 2013 alle ore 09:32
L'Assemblea ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 1014 di conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali. Il testo passa alla Camera.
Noto come "valore cultura" il decreto è articolato in tre capi. Nell'ambito del Capo I, che verte sulla tutela, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali italiani; hanno particolare rilievo le disposizioni sul sito archeologico di Pompei, per il quale è stata istituita la figura del direttore generale del "Progetto Pompei", con il compito di definire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese. E' previsto inoltre un programma sperimentale di inventariazione e digitalizzazione per il quale, nelle Regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, saranno selezionati 500 laureati under 35 che potranno accedere a un tirocinio di dodici mesi. Il Capo II contiene norme per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo. Il tax credit viene stabilizzato per il cinema ed esteso al settore musicale. Gli enti culturali vigilati dal Ministero per i beni e le attività culturali e i teatri stabili pubblici sono esclusi dai tagli orizzontali previsti dalla spending review. Per risanare la situazione debitoria delle fondazioni lirico sinfoniche, è istituito un fondo rotativo di 75 milioni di euro ed è previsto che i piani di risanamento siano coordinati da un commissario straordinario. Il Capo III riguarda il reperimento e la distribuzione delle risorse a favore dei beni e delle attività culturali. A fini di trasparenza i finanziamenti saranno rendicontati e sarà istituita un'anagrafe degli incarichi amministrativi artistici degli enti di spettacolo. Infine, sono semplificate le donazioni fino a 5000 euro in favore della cultura.
Tra le principali modifiche approvate in Assemblea si ricordano: l'istituzione di un vice direttore vicario che affianca il direttore generale di progetto per Pompei; l'introduzione di un articolo per la tutela delle botteghe storiche; le misure per valorizzare il Forum Unesco per la cultura; lo stanziamento di 1,3 milioni di euro per le fondazioni culturali finanziate dal Ministero; l'autorizzazione di spesa di 2 milioni di euro per il restauro del Mausoleo di Augusto e di 5 milioni di euro per le attività del Museo di arte contemporanea MAXXI.
Prima di passare alla votazione finale, sono stati approvati gli emendamenti: 12.200 del senatore Villari (PdL) ed altri; 12.3, 13.1 (testo 2), 13.2 (testo 2) e 15.1 (testo 2) della Commissione; 15.500 del relatore.
Hanno svolto dichiarazioni di voto a favore del provvedimento i senatori: Panizza (Aut), Scalone (GAL), Alessia Petraglia (Misto-Sel), Maran (SCpI), Marin (PdL), Rosa Maria Giorgi (PD). Il senatore Centinaio (LN-Aut) ha dichiarato voto contrario; la senatrice Montevecchi (M5S) ha annunciato l'astensione del Gruppo. In dissenso dal Gruppo, il senatore Bondi (PdL) si è astenuto.
In nome dei valori della trasparenza e del merito, Movimento 5 Stelle si è astenuto su un provvedimento di carattere emergenziale e di corto respiro. La Lega Nord ha criticato: una distribuzione delle risorse che favorisce in particolare il sindaco di Firenze; l'assenza di norme per la promozione del turismo; la limitazione alle Regione meridionali del progetto per l'occupazione giovanile; le modalità di copertura basate sull'aumento delle accise e la riduzione del fondo salva-imprese.
GAL ha rilevato l'insufficienza delle risorse, che sono distribuite in modo disomogeneo. Il Gruppo per le Autonomie ha sottolineato le positive ricadute economiche del provvedimento e ha auspicato un maggiore utilizzo delle nuove tecnologie a fini di semplificazione. Secondo Sel la logica del baratto politico ha impedito di raggiungere gli obiettivi sperati e il dissesto delle fondazioni lirico-sinfoniche non può essere scaricato sul personale. Scelta Civica per l'Italia ha posto l'accento sulla modernità di visione che ispira il decreto. Il PD ha ricordato che la tutela del patrimonio artistico e culturale rappresenta un dovere e ha richiamato le disposizioni a favore dell'occupazione giovanile. Il PdL ha espresso apprezzamento per le misure sulle biblioteche e sul mantenimento in capo al Ministero degli introiti della bigliettazione; ha auspicato un maggiore coinvolgimento dei privati nella valorizzazione del patrimonio culturale e un controllo sulla spesa dei fondi europei per Pompei; ha criticato però l'impianto assistenziale di alcune misure del decreto che reperisce risorse tramite l'aumento delle accise.
Il Ministro Bray ha ricordato che la cultura è collante sociale e motore di sviluppo e ha confermato gli impegni assunti dal Governo.
All'unanimità l'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 1041 di ratifica ed esecuzione del Trattato sul commercio delle armi, adottato a New York dall'Assemblea generale delle nazioni Unite il 2 aprile 2013. Il connesso ddl. n. 898 è stato assorbito.
Frutto di un difficile compromesso, il Trattato fissa standard internazionali vincolanti finalizzati a regolare il commercio internazionale di armi convenzionali e a prevenire commerci illegali e destinazioni improprie.
Dopo la relazione del senatore Corsini (PD), nella discussione generale hanno preso la parola i senatori: Calderoli, Stucchi (LN-Aut), Alessia Petraglia (Misto-Sel), Romano (SCpI), Pegorer, Granaiola e Tonini (PD). Dopo la replica della Vice Ministro Dassù, la quale ha ricordato che l'Italia è il primo Paese europeo a ratificare il Trattato, sono stati approvati i singoli articoli.
Hanno svolto dichiarazione di voto a favore del provvedimento i senatori: Alessia Petraglia (Misto-Sel), ha auspicato anche la riduzione della spesa militare, Mussini (M5S), la quale ha preannunciato la presentazione di una interrogazione sull'esportazione di armi in Siria da parte dell'Italia, Maran (SCpI), Stucchi (LN-Aut), Razzi (PdL) e Amati (PD), i quali hanno sottolineato positivamente il superamento di un vuoto normativo.