Mercoledì 11 Settembre 2013 alle ore 09:31
99ª Seduta pubblica
Senato TV
99ª Seduta pubblica
Mercoledì 11 settembre 2013 alle ore 09:31
Con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza, l'Assemblea ha approvato i ddl n. 888, recante "Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2012", e n. 889, recante "Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2013". I due documenti passano alla Camera dei deputati.
L'articolo 2 del provvedimento di assestamento contiene alcune modifiche alla legge di bilancio per il 2013. In particolare, il comma 1 dispone l'aumento di 18 miliardi dell'importo massimo autorizzato di emissione dei titoli pubblici. Il comma 2 prevede l'incremento del fondo occorrente per la riassegnazione dei residui passivi della spesa in conto capitale.
Nella seduta di ieri si sono svolte le relazioni orali, la discussione generale congiunta e le repliche. Sono stati approvati i singoli articoli dei due provvedimenti e sono stati accolti due ordini del giorno della Lega Nord e uno di SEL.
Nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i senatori: Fravezzi (Aut-PSI), Uras (Misto-SEL), Silvana Comaroli (LN-Aut), Luigi Marino (SCpI), Barbara Lezzi (M5S), Azzollini (PdL), Guerrieri Paleotti (PD).
Nell'annunciare voto contrario ai due documenti, SEL ha criticato una politica di austerità recessiva che provoca effetti depressivi ed è strutturalmente incapace di rilanciare crescita e occupazione. La Lega Nord ha criticato la reintroduzione dell'IMU e, ponendo l'accento sui risultati inferiori alle attese della spending review, ha auspicato una riduzione di sprechi e inefficienze delle pubbliche amministrazioni e una riallocazione delle risorse che privilegi i comuni virtuosi. Movimento 5 Stelle ha evidenziato il peggioramento dei saldi di finanza pubblica, ponendo l'accento sull'aumento della spesa per interessi e sulla crescita del debito pubblico che ha raggiunto la cifra di 2000 miliardi.
Con diversi accenti i Gruppi di maggioranza hanno rilevato che la politica di sacrifici per riequilibrare i conti pubblici ha consentito al Paese di uscire dalla procedura di deficit eccessivo; hanno però sollecitato misure più incisive per fronteggiare una congiuntura caratterizzata dalla caduta della domanda, dalla crescita della disoccupazione, dall'aumento del debito pubblico e della pressione fiscale. Il Gruppo Per le Autonomie ha auspicato una configurazione federalista per l'imposta sostitutiva dell'IMU; ha espresso fiducia nella capacità di agganciare la ripresa europea e ha sottolineato che stabilità e collaborazione politica sono elementi indispensabili per uscire dalla recessione. Scelta Civica per l'Italia ha posto l'accento sul credito di cui gode il Governo in carica e sul carattere virtuoso del percorso di risanamento intrapreso dal precedente Esecutivo che ha posto in essere interventi di riduzione della spesa pubblica. Evidenziando il dato relativo alla diminuzione delle entrate tributarie, che è correlata alla flessione del PIL, il PdL ha auspicato una manovra per liberare le attività produttive e per modificare la composizione della spesa a vantaggio degli investimenti. Il PD ha sollecitato una ricomposizione della spesa al fine di concentrare le scarse risorse disponibili su interventi strutturali per favorire l'afflusso del credito alle imprese e per ridurre il carico fiscale sul lavoro.
La Ministro della giustizia Cancellieri, nel rendere un'informativa sulla riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, ha sottolineato che la riforma della geografia giudiziaria, apprezzata dagli studiosi e dalla magistratura, è frutto di un lungo iter iniziato nel 2011 con il Governo Berlusconi. La soppressione di tribunali incontra comprensibili resistenze locali, ma il Governo, convinto della necessità della riforma, darà attuazione alla legge delega senza rinvii e apporterà correttivi soltanto in base ai criteri oggettivi del bacino di utenza e del carico di lavoro.
Nella conseguente discussione, il senatore Gasparri (PdL) si è detto convinto che i disagi dell'attuale riorganizzazione superino i benefici e ha espresso amarezza per la mancata considerazione da parte del Governo della richiesta parlamentare unitaria di differire i termini. Il senatore Barani (GAL) ha criticato le scelte del precedente Ministro della giustizia che, ignorando il parere del Parlamento, ha varato un decreto ispirato a una logica meramente contabile che penalizza i servizi giudiziari. Il senatore Buemi (Aut-PSI) ha invocato il principio della sovranità popolare per chiedere modifiche rispetto a una riorganizzazione che compromette l'efficienza della giustizia. La senatrice Stefani (LN-Aut) ha espresso stupore per la mancata comunicazione tra il Governo e la maggioranza sull'ipotesi di una proroga. Anche il senatore Buccarella (M5S) ha posto l'accento sulle criticità dei provvedimenti adottati, esprimendo perplessità sul metodo dei tagli lineari e sulla possibilità di apportare correzioni in corso d'opera. La senatrice Anitori (Misto) ha chiesto l'inclusione dell'ufficio giudiziario di Ostia tra i presidi da tenere aperti per due anni. Invocando un dialogo sostanziale tra Governo e Parlamento, il senatore Caliendo (PdL) ha ipotizzato che i costi dell'attuale riorganizzazione superino i risparmi. Il senatore Lumia (PD) ha invocato collaborazione e ha auspicato il varo di decreti correttivi che attuino la riforma in coerenza con la delega, tenendo conto anche dei criteri della specificità territoriale del bacino di utenza e della presenza della criminalità organizzata.
Il senatore Albertini (SCpI) ha invece espresso una valutazione positiva dei decreti attuativi, ricordando le storiche inefficienze del sistema giudiziario e lodando le scelte coraggiose del Ministro. Anche il senatore Bondi (PdL), a titolo personale, ha elogiato le decisioni del Ministro, sottolineando che il problema della giustizia italiana non risiede nel numero di sedi distaccate.
L'Assemblea ha, infine, avviato l'esame della richiesta di adozione di procedura abbreviata, prevista dall'articolo 81 del Regolamento, per il ddl n. 119, d'iniziativa del senatore D'Alì (PdL), recante nuove disposizioni in materia di aree protette.
Hanno svolto dichiarazione di voto contraria alla richiesta, i senatori: Arrigoni (LN-Aut) e Blundo (M5S) A favore della richiesta ha invece annunciato voto favorevole il senatore Della Zuanna (SCpI).