Con 179 voti favorevoli, 67 contrari e 10 astenuti, l'Assemblea ha approvato, a scrutinio segreto, le dimissioni presentate dal senatore Ignazio Marino (PD).

Il Presidente di turno Calderoli ha dato lettura della missiva, pervenuta lo scorso 8 maggio, nella quale il senatore Marino ha motivato le dimissioni con l'impegno nella campagna elettorale per la scelta del sindaco di Roma.

Il senatore Zanda (PD) ha rilevato l'unicità del gesto compiuto dal senatore Marino, che ha presentato le dimissioni prima dell'esito della campagna elettorale. Ha quindi annunciato il voto favorevole del Gruppo, in contrasto con la prassi secondo cui, a titolo di cortesia istituzionale, la richiesta è respinta alla prima votazione. Il senatore Susta (SCpI) ha rilevato che la carica di senatore non è motivo di ineleggibilità alla carica di sindaco: ha quindi criticato il comportamento del senatore Marino, che ha usato strumentalmente le dimissioni come argomento per conquistare consenso nella campagna elettorale. A nome del Gruppo, ha quindi annunciato un voto secondo coscienza. Anche il senatore Schifani (PdL) ha annunciato un voto secondo coscienza, sottolineando che soltanto l'elezione alla carica di sindaco configurerebbe un caso di incompatibilità. Criticando la cultura del sospetto e auspicando una nuova prassi fondata sul rispetto delle persone, la senatrice Mangili (M5S) ha annunciato voto favorevole all'accoglimento delle dimissioni. Anche il senatore Cervellini (Misto-SEL), richiamando la volontà degli elettori che hanno partecipato alle primarie, ha annunciato voto favorevole; il senatore Casini (SCpI), invece, a titolo personale, ha dichiarato la propria contrarietà motivandola con il rispetto di una prassi giustificata.

Dovendosi procedere all'attribuzione del seggio resosi vacante, la Giunta provvisoria per la verifica dei poteri ha identificato il candidato subentrante e la Presidenza ha proclamato eletto senatore Enrico Buemi.

L'Assemblea tornerà a riunirsi domani alle ore 16 per lo svolgimento di interrogazioni.