Senato TV
17ª Seduta pubblica
Martedì 30 aprile 2013 alle ore 09:17
Con 233 voti favorevoli, 59 contrari e 18 astenuti il Senato ha accordato la fiducia al Governo Letta, accogliendo la mozione - presentata dai senatori Zanda (PD), Schifani (PdL), Susta (SCpI), Ferrara (GAL) e Zeller (Aut) - che approva le dichiarazioni programmatiche rese ieri dal Presidente del Consiglio. Movimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia e Libertà hanno negato la fiducia, la Lega Nord si è astenuta.
Intervenendo al termine della discussione, il Presidente del Consiglio ha invocato la necessaria consapevolezza dei limiti e della fragilità di un esperimento di Governo che è privo di alternative ed è frutto di una situazione di emergenza. Ha indicato nella fiducia e nella comune assunzione di responsabilità le condizioni indispensabili per superare una crisi che richiede istituzioni efficienti e procedure decisionali rapide. Nel ribadire la centralità dei temi del lavoro e del comune destino dei Paesi europei, il Presidente Letta ha sottolineato l'apertura di credito della Lega Nord sulla Convenzione costituzionale e ha concluso con un appello ai partiti a non temere il confronto.
Nell'annunciare un'opposizione aperta al confronto di merito, il Movimento 5 Stelle ha marcato la distanza politica da un Governo che si pone nel solco dell'austerità e disattende le speranze di cambiamento dei cittadini. Contrario a riforme costituzionali che non valorizzino gli istituti della democrazia diretta e la centralità del Parlamento, il Gruppo auspica l'istituzione del reddito di cittadinanza, la definizione di una politica di riconversione industriale, misure a sostegno delle imprese artigiane, della scuola, dell'università e della ricerca.
Per Sinistra Ecologia e Libertà il Governo Letta, frutto dell'imboscata a Prodi, tradisce le indicazioni emerse nelle ultime elezioni, che chiedevano una svolta rispetto alle politiche di rigore e la chiusura del ventennio berlusconiano. Le larghe intese sono destinate a minare la credibilità della politica e il Governo, nonostante l'attenzione al fattore generazionale e alla questione di genere, è in continuità con il precedente.
Nell'annunciare una benevola astensione, la Lega Nord ha lamentato una scarsa attenzione alla questione settentrionale; ha espresso apprezzamento per alcuni punti, in primis la riduzione della pressione fiscale, anche se avrebbe preferito l'enunciazione di poche misure con adeguata copertura finanziaria. Favorevole alla cancellazione dell'IMU sulla prima casa, il Gruppo ha manifestato interesse per la Convenzione costituente, l'applicazione dei costi standard, le macroregioni, i tagli ai costi della politica, la costruzione di un'Europa federale che tuteli la manifattura italiana.
Il Partito Democratico ha manifestato apprezzamento per i contenuti, la composizione e il metodo di formazione di un Governo di servizio che nasce per salvare l'Italia ed è sostenuto da forze politiche opposte, in rapporto di competizione costruttiva. Ricordando aspetti fondamentali della propria cultura politica - la difesa della legalità, il patriottismo costituzionale, la giustizia sociale - il Gruppo ha valorizzato i temi della ripresa economica e dell'occupazione, della riforma del welfare, della riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro medio bassi.
Riconoscendosi in un programma di Governo di alto profilo, che contiene gli otto punti indicati dal PdL, il Popolo della Libertà ha salutato positivamente la pacificazione che chiude la stagione dell'odio tra forze politiche contrapposte. Ha quindi posto l'accento sulla correzione di rotta dell'UE a favore di un'Europa solidale, su politiche fiscali a favore del lavoro, delle imprese e dei consumatori, sui temi della giustizia e del miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri.
Scelta Civica per l'Italia ha annunciato un convinto voto favorevole a un Governo che merita apprezzamento per l'ancoraggio alla verità, le prospettive di crescita, l'attenzione al territorio. Sebbene sia frutto di una situazione di necessità e non di una scelta, il nuovo Esecutivo può inaugurare una stagione politica fondata sulla responsabilità e sulla fiducia.
Il Gruppo Aut-PSI ha richiamato il patto per le autonomie e ha chiesto l'allentamento del patto di stabilità interno e l'alleggerimento degli oneri burocratici e fiscali per rilanciare la competitività delle imprese. Il Gruppo Grandi Autonomie e Libertà ha posto l'accento sulla realizzazione di infrastrutture, soprattutto nel Mezzogiorno.
Nella fase delle dichiarazioni di voto sono intervenuti i senatori: De Petris (Misto-SEL), Ferrara (GAL), Zeller (Aut-PSI), Bitonci (LN-Aut), Olivero (SCpI), Crimi (M5S), Schifani (PdL), Zanda (PD). Nella precedente discussione hanno preso la parola i senatori: Martelli, Bocchino, Paola Nugnes, Monica Casaletto, Barbara Lezzi, Ornella Bertorotta (M5S); D'Ambrosio Lettieri, Scilipoti, Carraro, Alessandra Mussolini (PdL); Maria Cecilia Guerra, Laura Puppato, Annamaria Parente, Stefania Pezzopane, Corsini, Mineo, Marcucci, Martini (PD); Nencini, Laniece, Colombo (Aut-PSI); Stefania Giannini, Susta (SCpI); Giovanni Mauro, Compagna (GAL); De Cristofaro (Misto-SEL); Divina (LN-Aut).
Dopo la votazione di fiducia, il Ministro dell'interno Alfano ha reso un'informativa sul ferimento di due carabinieri avvenuto davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile scorso, in concomitanza con il giuramento dei Ministri. Mentre sono in corso indagini sulla provenienza dell'arma dell'attentatore - una persona disoccupata, con una situazione familiare difficile e problemi di ludopatia - il Ministro ha fornito assicurazioni sul fatto che si tratta di un gesto isolato. Il Governo ha comunque intensificato le misure di controllo.
Dopo l'intervento del Ministro, hanno preso la parola i senatori: Cervellini (Misto-SEL), Compagna (GAL), Consiglio (LN-Aut), Panizza (Aut-PSI), Di Biagio (SCpI), Giarrusso (M5S), Gasparri (PdL) e Minniti (PD).
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