Martedì 28 Marzo 2017 - 794ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:30)
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2705 di conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale.
Il decreto, che si compone di 23 articoli, è stato esaminato in sede referente dalle Commissioni riunite giustizia e affari costituzionali. Il Capo I (articoli da 1 a 5) istituisce presso i tribunali ordinari di Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Firenze, Lecce, Milano, Palermo, Roma, Napoli, Torino e Venezia, 14 sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione di cittadini dell'UE; ne definisce inoltre la composizione, la competenza per materia e la competenza per territorio. Il Capo II (articoli da 6 a 14) reca misure per la semplificazione e l'efficienza delle procedure relative al riconoscimento della protezione internazionale e di altri procedimenti giudiziari connessi ai fenomeni dell'immigrazione, nonché interventi educativi in materia di esecuzione penale esterna e messa alla prova. In particolare, l'articolo 6 prevede modalità di notifica più celeri per le commissioni territoriali e stabilisce che le controversie in materia di riconoscimento di protezione internazionale sono decise, con unico grado di merito, mediante rito camerale a contraddittorio scritto e a udienza eventuale. L'articolo 8 prevede che la partecipazione del richiedente asilo ai procedimenti di convalida del trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri abbia luogo mediante collegamento audiovisivo. Gli articoli successivi autorizzano l'assunzione di personale qualificato. Il Capo III (articoli da 15 a 19) reca misure per accelerare le procedure di identificazione e di definizione della posizione giuridica di cittadini extra UE nonché misure per contrastare l'immigrazione illegale e il traffico di migranti. In particolare l'articolo 16 prevede l'applicazione del rito abbreviato nelle controversie relative a provvedimenti di espulsione. L'articolo 17 disciplina l'identificazione attraverso il rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico nei punti di crisi; l'articolo 18 regolamenta il sistema informativo automatizzato per contrastare l'immigrazione illegale; l'articolo 19 prevede che il termine massimo di permanenza nei centri per il rimpatrio, attualmente di 30 giorni, può essere prorogato di 15 giorni e dispone un potenziamento dei centri ai fini di una loro distribuzione omogenea sul territorio. Il Capo IV (articoli da 20 a 23) reca disposizioni finanziarie, transitorie e finali.
Le Commissioni hanno approvato emendamenti che aumentano a 26 le sezioni specializzate ed estendono la loro competenza; prevedono inoltre che le controversie in materia di riconoscimento della protezione internazionale sono decise in composizione collegiale; che le notificazioni sono effettuate dalla commissione territoriale a mezzo del servizio postale; che della trascrizione del colloquio videoregistrato è data lettura al richiedente protezione internazionale e in alcune ipotesi il giudice dispone l'udienza.
In replica, il relatore Cucca (PD) ha affermato che le critiche sono estranee al merito del provvedimento, rinviando piuttosto a visioni diverse del fenomeno dell'immigrazione. Ha dato conto di alcune modifiche di coordinamento e ha segnalato infine al Governo l'opportunità di esercitare la delega per abolire o depenalizzare il reato di immigrazione clandestina. Il relatore Mancuso (AP) ha affermato che, dopo le modifiche approvate in sede referente, il provvedimento bilancia l'esigenza di snellire e accelerare le procedure con la tutela del diritto di difesa.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha posto la questione di fiducia su un maxiemendamento che recepisce le modifiche approvate dalla Commissioni, ad eccezione di quelle che sono state dichiarate improponibili dalla Presidenza.
Il Presidente della Commissione bilancio Tonini (PD), nel riferire sui profili finanziari del maxiemendamento, ha rilevato che dal testo è stato espunto l'emendamento sulla Croce rossa in quanto dichiarato improponibile dalla Presidenza. Ha chiesto inoltre al Governo di modificare il comma 3-bis dell'articolo 13 al fine di recepire le indicazioni della Ragioneria dello Stato. Il Vice Ministro Morando ha accolto la richiesta.
Alla discussione sulla fiducia hanno partecipato i sen. Erika Stefani (LN), Mineo (SI-Sel), Floris, Gasparri, Caliendo (FI-PdL); Mussini (Misto), Manuela Serra e Endrizzi (M5S). La Lega Nord ha criticato l'approccio lassista all'immigrazione clandestina e ha ricordato le proposte del Gruppo che sono state respinte: l'aumento del fondo per le espulsioni, l'eliminazione del permesso per protezione umanitaria, il potenziamento dei centri per l'identificazione. Secondo FI-PdL il decreto non contrasta l'immigrazione clandestina e non affronta il problema degli sbarchi dalla Libia, nel quale giocano un ruolo anche le organizzazioni non governative. Il Gruppo proponeva di deferire alle corti d'appello le domande d'asilo, di aumentare il fermo per l'identificazione, di rendere più stringente la fattispecie della protezione umanitaria, di inasprire le pene per alcuni reati. M5S ha posto l'accento sugli oneri eccessivi che gravano sui comuni, sulla gestione non trasparente dell'assistenza, sulla mancata disciplina dei centri per il rimpatrio. Per affrontare il problema degli sbarchi dalla Libia occorre superare il regolamento di Dublino, istituire punti di asilo in Africa, finanziati dalla UE, e fissare quote d'ingresso europee.
Le dichiarazioni di voto si svolgeranno domani mattina; la chiama è prevista alle ore 11,30.
(La seduta è terminata alle ore 19:28 )