Martedì 24 Giugno 2014 - 268ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:33)
L'Assemblea ha accolto la risoluzione di maggioranza che approva le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio Renzi in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno e sulle linee programmatiche del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea. Sono state invece respinte tutte le altre proposte di risoluzione.
In apertura di seduta il Presidente del Consiglio ha depositato e riassunto il testo letto questa mattina alla Camera dei deputati. In premessa ha ribadito che l'Europa non è altro da noi, non è un insieme di obblighi e vincoli, ma è condizione di speranza e luogo di utopia. Dai risultati delle recenti elezioni per il Parlamento europeo emerge con forza una domanda di cambiamento: consapevole di questa responsabilità, forte del pacchetto di riforme avviate, un'Italia più autorevole e fiduciosa nei propri mezzi guiderà il semestre europeo con l'obiettivo ambizioso di restituire un'anima all'Europa,vdi riaffermare il primato della politica sulla tecnocrazia, di recuperare una visione complessiva come la civilizzazione della globalizzazione. Sul tema del rinnovo delle cariche, l'Italia ha proposto con successo il metodo in base al quale, prima delle nomine, si dovranno individuare le linee strategiche di sviluppo dell'Europa fino al 2019. Il primo nodo nella discussione del Consiglio sarà l'immigrazione: occorre internazionalizzare l'intervento umanitario con un forte investimento su Frontex, nel cui ambito deve essere inquadrata l'operazione Mare nostrum. In tema di politica economica e finanziaria, il rispetto delle regole non è in discussione. Il punto è che politiche monetarie anguste e di puro rigore hanno approfondito la distanza tra istituzioni europee e cittadini e che, senza sviluppo economico e occupazione, non c'è stabilità: l'Italia proporrà margini di flessibilità a fronte di un pacchetto di riforme credibili, ricordando che proprio nel semestre a guida italiana del 2003 Francia e Germania furono autorizzate a superare il limite del 3 per cento del deficit. Il Presidente Renzi ha richiamato infine i temi della formazione, dell'energia e della politica estera, con particolare riferimento ai rapporti tra Russia e Ucraina, e ha ricordato alcune scadenze: il vertice che si terrà a Venezia l'8 luglio sull'innovazione tecnologica; il vertice di Milano del 16 e 17 ottobre che avrà ad oggetto il rapporto con l'Asia; l'appuntamento di New York sui cambiamenti climatici; il vertice del lavoro, che è stato posticipato per verificare e stabilizzare gli investimenti legati alla Garanzia Giovani.
Si è poi svolta la discussione. Il sen. Casini (PI) ha sottolineato che l'Europa non si difende con l'euroretorica, ma con un cambiamento profondo della politica economica che, sull'esempio degli USA, deve puntare su investimenti in ricerca, sviluppo e ambiente. Il sen. Compagna (NCD) ha insistito sulla necessità di una politica comune dell'immigrazione e di un'operazione congiunta di sorveglianza del Mediterraneo. Il sen. Gasparri (FI-PdL) ha denunciato l'ipocrisia dell'Europa che non ha sostenuto l'operazione Mare nostrum. Il sen. Cociancich (PD) ha auspicato un'inversione di marcia per rilanciare il processo di unificazione europea e per sostenere il settore manifatturiero. I sen. Candiani e Centinaio (LN-Aut) hanno auspicato investimenti nell'industria e hanno espresso forti perplessità sulla capacità del Governo di adottare soluzioni concrete e di rispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini. La sen. Lezzi (M5S) ha evidenziato che il superamento delle politiche di austerità implica la revisione del Fiscal compact. Il sen. Carraro (FI-PdL) ha auspicato l'attribuzione alla BCE del potere di stampare moneta. La sen. Puglisi (PD) ha ricordato le speranze che circondano la guida italiana del semestre europeo e ha auspicato investimenti in scuola e ricerca. Il sen. Campanella (Misto) ha ricordato che le politiche di rigore e il sostegno alle multinazionali sono inscritti nell'architettura europea. La sen. Blundo (M5S) ha ricordato gli obiettivi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il sen. Tomaselli (PD) ha ricordato i differenziali di sviluppo nelle diverse aree dell'Unione e ha salutato la presidenza italiana come il segno di un'Europa più solidale. Il sen. Maran (SC) ha criticato la rinascita di nostalgie stataliste e protezioniste e ha evidenziato le opportunità offerte dal TTIP. Il sen. Mauro (PI) ha auspicato il rilancio dell'integrazione europea. Il sen. Scavone (GAL) ha criticato la scarsa chiarezza del premier sulla revisione dei parametri europei e ha denunciato l'alto tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno. Il sen. Panizza (Aut-PSI) ha ricordato il ruolo strategico del settore agroalimentare e ha auspicato un rafforzamento dell'apprendistato. Il sen. Stefano (Misto-SEL) ha salutato il semestre italiano come un'occasione straordinaria per superare l'austerità, cambiare l'agenda europea, sostituire il Fiscal compact con un Social compact che dia priorità al lavoro e promuova la green economy. La sen. Fucksia (M5S) ha posto l'accento sulla scarsa qualità della sanità nazionale. Il sen. D'Ambrosio Lettieri (FI-PdL) ha ricordato gli abusi delle agenzie di rating e ha invitato il Governo a riportare in Italia i marò. Il sen. Guerrieri Paleotti (PD) ha invocato discontinuità nella politica economica e investimenti pubblici per evitare un prolungato ristagno e sconfiggere pulsioni populiste.
Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha accolto la risoluzione della maggioranza e ha espresso parere contrario sulle altre.
La risoluzione del Movimento 5 Stelle conteneva impegni riguardanti: obiettivi più vincolanti per far fronte ai cambiamenti climatici; la cooperazione per affrontare le emergenze umanitarie; la revisione del Fiscal Compact; la golden rule; la gestione dei fondi strutturali; la normativa sugli OGM; la discussione del TTIP; la tutela delle produzioni d'eccellenza; una missione di osservatori in Ucraina; l'agenda digitale europea, la politica industriale e l'agenda per il lavoro.
La risoluzione di FI-PdL conteneva impegni riguardanti: una nuova visione dell'Europa; modifiche alle politiche del Patto di stabilità per trasformarlo in un patto della crescita; il ruolo di banca centrale della BCE; la politica energetica europea; l'ampliamento della potestà legislativa del Parlamento europeo; una nuova politica dell'immigrazione.
Il sen. Malan (FI-PdL), criticando il Governo che non ha considerato il merito delle proposte, ha ritirato la risoluzione che impegnava a favorire gli scambi internazionali che evitano la doppia imposizione e ad opporsi a strumenti volti a limitare interazioni economiche con Paesi retti da libere elezioni.
La risoluzione della Lega Nord conteneva impegni riguardanti il reperimento di risorse da destinare alla riduzione del costo del lavoro; il contrasto della disoccupazione; un rapporto di cambio tra le monete più rispondente ai reali rapporti economici; l'esclusione dal patto di stabilità degli investimenti per l'efficienza energetica; la condivisione dell'emergenza migratoria; il principio di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità.
La risoluzione di SEL conteneva impegni riguardanti: il rafforzamento delle istituzioni democratiche europee; il ruolo della BCE come prestatrice di ultima istanza, l'unione bancaria e l'armonizzazione fiscale; la realizzazione di un green new deal europeo; un'agricoltura di qualità; la rinascita industriale europea; una nuova politica energetica; il Trattato transatlantico su commercio e investimenti; la parità dei diritti e i diritti dei migranti.
M5S e Lega Nord hanno stigmatizzato la mancata partecipazione del Presidente del Consiglio alla discussione.
Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Maran (SC), Romano (PI), Buemi (Aut-PSI), D'Anna (GAL), Divina (LN-Aut), De Cristofaro (Misto-SEL), Sacconi (NCD), Elena Fattori (M5S), Anna Maria Bernini (FI-PdL), Tonini (PD).
(La seduta è terminata alle ore 20:08 )