Mercoledì 28 Maggio 2014 - 249ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:33)
L'Assemblea ha approvato, in via definitiva, il ddl. n. 1402, e connessi, recante istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro.
Nel riferire sul contenuto del provvedimento il relatore, sen. Gotor (PD), ha evidenziato che l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e l'uccisione di Aldo Moro è motivata dalla necessità di integrare le conoscenze acquisite e di accertare eventuali responsabilità. La Commissione ha una durata di due anni ed è composta da trenta senatori e trenta deputati. L'autorizzazione di spesa prevista è pari a 17.500 euro per l'anno 2014, 35.000 euro per l'anno 2015 e 17.500 euro per l'anno 2016, a carico, in parti uguali, dei bilanci interni della Camera dei deputati e del Senato. La Commissione procede alle indagini con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Per i segreti professionale e bancario si applicano le norme vigenti. In nessun caso, per i fatti rientranti nei compiti della Commissione, può essere opposto il segreto d'ufficio.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen: Patrizia Bisinella (LN-Aut); Daniela Donno (M5S); Nitto Palma (FI-PdL); Corsini (PD). I sen. Carraro (FI-PdL) e Luigi Marino (PI), a titolo personale, hanno espresso contrarietà all'istituzione della Commissione, ritenendo che della ricostruzione del caso Moro debbano occuparsi gli storici e, eventualmente, la magistratura. Il sen. Di Maggio (PI) ha colto l'occasione per chiedere al Presidente Grasso l'istituzione di una Commissione di inchiesta sulla vicenda dei marò.
Tutti gli emendamenti sono stati ritirati. Nel passaggio all'esame dell'articolo 5 su poteri e limiti della Commissione, i sen. Malan (FI-PdL) e Compagna (NCD) hanno chiesto alla Presidenza di desecretare le carte della Commissione Mitrokhin.
Hanno svolto dichiarazione di voto finale a favore del provvedimento i sen. Barani (GAL), Mauro (PI), Buemi (Aut-PSI), Patrizia Bisinella (LN-Aut), Loredana De Petris (Misto-SEL), Compagna (NCD), Zanettin (FI-PdL), Pagliari (PD).
Hanno dichiarato l'astensione i sen. Maran (SC) e Endrizzi (M5S).
In dissenso dai rispettivi Gruppi, i sen. Casini (PI), Carraro e Scilipoti (FI-PdL) hanno votato contro l'istituzione di una Commissione che si presta a strumentalizzazioni politiche, riguardando una vicenda su cui la magistratura ha indagato con serietà.
M5S ha manifestato scetticismo circa la possibilità di fare chiarezza su una vicenda accaduta più di trent'anni fa. A fronte di un'inchiesta che comporta costi certi e risultati dubbi, il Gruppo ritiene prioritario indagare sugli scandali della ricostruzione post terremoto in Abruzzo e sui buchi di bilancio delle società partecipate.
La Lega Nord ha richiamato i risvolti oscuri di una vicenda che ha inferto una ferita profonda alla democrazia e ha espresso perplessità sulla composizione troppo ampia della Commissione. Secondo GAL e Gruppo per le Autonomie bisogna chiarire perché fu ucciso proprio Moro. Secondo NCD la Commissione dovrà indagare sui rapporti internazionali delle Brigate Rosse. SEL ritiene che accertare una verità occultata per lungo tempo rappresenti un dovere politico e civile. Forza Italia ha sottolineato la necessità di approfondire punti oscuri della vicenda Moro, tra i quali i contatti tra le BR e persone appartenenti ad organi dello Stato. Il PD ha ricordato il rilievo della figura di Aldo Moro.
L'Assemblea ha poi approvato il ddl n. 1176, recante istituzione del "Giorno del dono". Il testo passa all'esame della Camera.
Nel riferire sui contenuti del provvedimento il relatore, sen. Morra (M5S), ha sottolineato come esso miri a valorizzare il tema del dono in tutti i suoi aspetti. L'articolo 1 stabilisce il 4 ottobre di ogni anno Giorno del dono, al fine di offrire ai cittadini l'opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte donative possono recare alla crescita della società italiana. L'articolo 2 stabilisce che in occasione del Giorno del dono si possono organizzare, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, cerimonie, incontri e momenti comuni di riflessione.
Nella discussione generale hanno preso la parola i sen. Patrizia Bisinella (LN-Aut); Alessandra Bencini (Misto-ILC); Liuzzi (FI) ed Emilia De Biasi (PD).
In replica il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Biondelli ha ricordato che il tema del dono si inquadra nell'ambito dei valori primari della libertà e della solidarietà.
La sen. Bisinella (LN-Aut) ha dichiarato l'astensione del Gruppo, sottolineando l'inutilità di una festività che ricalca peraltro altre ricorrenze. In dissenso dai rispettivi Gruppi anche i sen. Elena Fattori, Martelli (M5S) e Scilipoti (FI-PdL) hanno dichiarato l'astensione.
Hanno svolto dichiarazioni di voto a favore del provvedimento i sen. Romano (PI), Loredana De Petris (SEL-Aut), Laura Bianconi (NCD), Daniela Donno (M5S), Endrizzi (FI-PdL) e Lepri (PD), i quali hanno ricordato che l'istituzione del Giorno del dono ha una funzione pedagogica, contrasta l'individualismo e la monetizzazione di ogni aspetto della vita sociale, valorizza le associazioni di volontariato.
(La seduta è terminata alle ore 13:30 )