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Luglio 2013
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Lunedì 29
Funerali Tonini. Casini domani a Ravenna in rappresentanza del Senato
Pier Ferdinando Casini rappresenterà il Senato della Repubblica ai funerali di Sua Eminenza Cardinal Ersilio Tonini che si svolgeranno domani alle 10 nel Duomo di Ravenna
Bus Irpinia. Il cordoglio del Presidente Grasso. "Fare chiarezza sull'accaduto"
"Sono profondamente addolorato per la tragedia che la notte scorsa si è verificata lungo l'autostrada A16 in provincia di Avellino. In questo momento di lutto e sofferenza, desidero innanzitutto far giungere ai familiari delle vittime il mio accorato cordoglio, unitamente agli auguri di pronta guarigione per i feriti coinvolti in questa sciagura". Così il Presidente del Senato Pietro Grasso. "Lo sgomento per quanto verificatosi - aggiunge il Presidente Grasso - non deve trattenerci dal fare chiarezza sull'accaduto. E' necessario che le autorità competenti utilizzino tutti i poteri a loro disposizione per accertare le cause dell'incidente, perché vengano verificate le eventuali responsabilità e perché simili eventi non abbiano più a ripetersi".
"In Italia, gli incidenti stradali continuano a rappresentare una tra le principali cause di morte; abbiamo il dovere morale di intervenire, intensificando i controlli sui conducenti dei veicoli, ed in particolare su coloro che svolgono questa attività a titolo professionale, monitorando con estremo rigore le condizioni dei veicoli, la qualità tecnica dei tracciati stradali e delle barriere di protezione. Un sentito ringraziamento - conclude il Presidente del Senato - a tutti coloro, Vigili del fuoco, Forze dell'ordine, civili, che stanno, tutt'ora, prestando soccorso".Anniversario strage via Pipitone. Il Presidente Grasso ricorda Rocco Chinnici: "Per noi fu testimone e maestro"
"Nel 30mo anniversario della strage di via Pipitone, desidero rivolgere un pensiero memore, grato e commosso a Giovanni, Elvira e Caterina Chinnici, ai familiari del maresciallo dei Carabinieri Mario Trapassi, del Brigadiere Salvatore Bartolotta e del portiere dello stabile Stefano Li Sacchi, che insieme a Rocco Chinnici furono uccisi quel 29 luglio del 1983". Così il Presidente del Senato Pietro Grasso in una nota che prosegue "Uomo di altissime doti umane e morali, Rocco Chinnici è stato un magistrato integerrimo, un punto di riferimento determinante nella formazione mia e di tanti colleghi, tanto da essere soprannominato il giudice papà, perché per noi fu testimone e maestro. La sua profonda capacità di analisi e le sue intuizioni gli avevano permesso di cogliere, quando ancora erano grandemente lacunose le conoscenze sul fenomeno, l'ordinarietà del potere mafioso, quei rapporti tra affari e potere che i processi successivi alla sua morte avrebbero poi svelato".
"La sua religione - aggiunge il Presidente Grasso - era il suo lavoro, la passione per quello che faceva. Credeva fermamente nella necessità del lavoro di equipe e pose le basi per la nascita di quello che sarebbe stato il pool antimafia. Era ben consapevole dell'altissimo rischio della sua persona, ma questa fredda lucidità non lo fece arrendere mai. Sapeva che con la sua uccisione si sarebbe tentato di eliminare le sue conoscenze, di soffocare la sua volontà di riscatto e per questo non si stancò mai di trasmettere le une e di infondere l'altra. Lo faceva dialogando con tutti, con la gente comune, con gli uomini di potere, con i suoi colleghi, ma soprattutto amava incontrare i giovani per parlare di antimafia, di lotta alla droga, di una Sicilia libera. Prendiamo dunque esempio - conclude il Presidente Grasso - da chi, come Rocco Chinnici, ha immolato la propria vita in nome della giustizia affinché questo sacrificio non sia reso inutile, affinché la storia di questi martiri ci dia la forza per continuare a lottare in nome della verità e della legalità".
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