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Luglio 2013
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Giovedì 25
Roberti nuovo Procuratore Nazionale Antimafia Grasso: "Un grande magistrato per un ruolo cruciale "
"Ho accolto con grande soddisfazione la notizia della nomina da parte del Consiglio Superiore della Magistratura a Procuratore Nazionale Antimafia di Franco Roberti, un magistrato unanimemente apprezzato per la professionalità e l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata, con cui ho avuto spesso modo di collaborare in passato". Così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, in una nota in merito alla nomina di Franco Roberti a Procuratore Nazionale Antimafia.
"Il ruolo di Procuratore Nazionale Antimafia cui il dott. Roberti è stato chiamato - aggiunge il Presidente Grasso - è cruciale non solo nel coordinamento delle indagini antimafia interne ma anche nella prospettiva della cooperazione internazionale, vitale per sconfiggere la criminalità organizzata transnazionale."
"Auspico un rinnovato e corale impegno di tutte le forze politiche, attraverso interventi legislativi mirati e strategici, al contrasto a un fenomeno che inquina la vita sociale, politica ed economica del nostro Paese. A Roberti - conclude il Presidente del Senato - le mie più sincere congratulazioni e l'augurio di buon lavoro."
Senato. Azioni a tutela dei dipendenti per campagna intimidatoria e minacciosa
Il Senato della Repubblica si è rivolto alle autorità competenti per accertare le responsabilità di chi con affermazioni intimidatorie e minacciose travalica i limiti della libertà di opinione.
La campagna diffamatoria in atto nella rete nei confronti dei dipendenti del Parlamento ha assunto toni inaccettabili. Espressioni come ''Se uccidi un dipendente della Camera o Senato contribuisci al risparmio e alla spesa pubblica. Tanto sono tutti parenti e consanguinei tra loro peggio degli egizi'', apparse in alcune pagine di social network, contribuiscono ad alimentare un clima di odio, peraltro basato su false notizie, che nulla hanno a che vedere con la realtà di chi ogni giorno lavora nelle istituzioni.
Il Senato della Repubblica proseguirà con ogni azione a tutela della dignità dei propri dipendenti, contro i quali da tempo è in atto una campagna dai livelli inaccettabili in un contesto civile.
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