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Maggio 2013
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Domenica 5
Lettera del Presidente del Senato Pietro Grasso alla redazione de "Le iene"
Gentile redazione de "Le Iene",
innanzitutto grazie per il vostro lavoro di controllo e di stimolo su quanto avviene o è avvenuto in Senato. Lo dico senza ironia, i vostri servizi fanno emergere criticità e contraddizioni che intendo affrontare rapidamente.
Ho visto l'anteprima del servizio che andrà in onda sul comportamento di alcuni dipendenti del Senato, contrari ai doveri di ufficio di puntualità e rispetto dell'orario di lavoro. Abbiamo già avviato immediati accertamenti dei fatti contestati affinché - ove riscontrati - vengano sanzionati al più presto e con la massima severità. Questo anche a tutela di tutti i dipendenti che con grande professionalità e disponibilità prestano il loro servizio all'Istituzione.
Inoltre, è in corso di attivazione un sistema di rilevazione delle presenze al passaggio dei varchi di accesso ai palazzi del Senato che sarà in grado di impedire ogni possibile abuso. Il sistema sarà comunicato ai Sindacati dei dipendenti nei prossimi giorni, prima della sua definitiva implementazione.
Un caro saluto,
Pietro GrassoMessaggio del Presidente del Senato Pietro Grasso ai figli di Agnese e Paolo Borsellino
"Carissimi Lucia, Manfredi e Fiammetta,
con commozione mi stringo ai voi nel dolore per la scomparsa di Agnese. Vi mancherà, come ogni genitore a ogni figlio, e mancherà anche a me, a noi che la avevamo conosciuta così coraggiosa eppure discreta, così forte di animo in un corpo minuto. Il suo desiderio di verità e giustizia rimane intatto. La sua forza nel cercare, nell'affermare, nel difendere la verità sulla vita e sulla morte di vostro padre era e sarà tanto forte da sopravviverle. È morta una persona meravigliosa e in questo giorno di tristezza vi sono tanto vicino. Ma non morirà con lei la voglia di sapere: per quanto mi sarà possibile, continuerò a tenere accanto la sua determinazione, quella con la quale ha condotto per vent'anni una battaglia di giustizia. Una battaglia che vinceremo."Anniversario omicidio Scaglione. Il Presidente Grasso: "La sua coerenza e il suo rigore siano d'esempio"
"Per tutti gli uomini e le donne che quotidianamente lottano contro la criminalità organizzata, l'assassinio di Pietro Scaglione, il 5 maggio 1971, rappresenta un evento simbolo. I colpi di pistola che lo uccisero, insieme al suo autista Antonino Lo Russo, in via dei Cipressi a Palermo, dove era andato a pregare sulla tomba della moglie, costituiscono il primo della lunga serie di omicidi 'eccellenti' che in Sicilia hanno investito magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla mafia."
Così il presidente Pietro Grasso in occasione dell'anniversario dell'omicidio di Pietro Scaglione, che prosegue: "Dobbiamo forse a lui la prima intuizione sulle connessioni tra mafia e politica e sul profondo radicamento che quest'ultima sa ritagliarsi all'interno delle pubbliche amministrazioni. Come riconobbe lo stesso Buscetta nel Maxiprocesso di Palermo istruito da Antonino Caponnetto e Giovanni Falcone, Pietro Scaglione era uno "spietato persecutore della mafia" e un "magistrato integerrimo". Forse proprio l'eccezionalità del suo rigore professionale ha consentito di dimostrare l'infondatezza della campagna di delegittimazione circolata all'indomani della sua morte."
Conclude il presidente Grasso: "Mi auguro che la coerenza e il rigore che ha caratterizzato l'operato di Pietro Scaglione nei confronti di una criminalità che allora era ancora difficilmente decifrabile come mafiosa possano essere di esempio per noi. Ai familiari rinnovo il mio più affettuoso pensiero."
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